venerdì 30 settembre 2011

Preparativi per la maxi-svendita


Lo sciacallo Troika (Ue, BCE e FMI) si sta preparando a spolpare carne da una nuova carcassa: l'Italia. 
Così come hanno fatto e stanno facendo con la Grecia che la tengono in vita, alla stregua di un malato in coma a cui non vogliono staccare la spina, stessa cosa faranno con l'Italia.
Tremonti studia una maxi-cedola dai gioielli di Stato, ossia sta facendo effettuare una valutazione contabile sul patrimonio e sulla liquidità distribuibile (sotto forma di dividendo straordinario) da alcuni gruppi statali come Fintecna, Ferrovie dello Stato, Poste Italiane, Sace e Sogei. Basta leggere tra le righe che si tratta di un'operazione atta a quantificare eventuali privatizzazioni che verranno tra non molto imposte sotto ricatto della Troika.
Le operazioni di tamponamento del fondo salva-Stati europeo Efsf non servono a nulla ai paesi già in default tecnico, se non a prolungare una lenta agonia e fare in modo che la troika abbia tutto il tempo necessario a spolpare i beni pubblici dello Stato.
Ovvio che non lasceranno mai fallire un paese come la Grecia finchè non sarà stata depredata a dovere.
Intanto oggi l'Istat dice che gli italiani non risparmiano più: emerge che la propensione al risparmio degli italiani è crollata nel secondo trimestre del 2011 all'11,3% in diminuzione di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,2 punti percentuali rispetto al secondo trimestre del 2010. E' il dato più basso dall'inizio del 2000. I dati confermano l'ovvio: se non c'è lavoro, se la disoccupazione giovanile sale al 27,6%, se le imprese chiudono, se c'è perdita di potere d'acquisto della moneta....mi dite voi gli italiani come fanno a risparmiare, mettendo da parte dei soldi?
Altro segnale da tenere sotto controllo è l'asta dei titoli di stato fatta ieri: c'è stata una mega-emissione di titoli di stato per 7,85 miliardi di euro effettuata dal Tesoro italiano, con rendimenti in salita, tipo i titoli decennali saliti ai massimi dall'introduzione dell'euro al 5,86%. Tradotto in parole povere: stanno cercando di rendere i nostri titoli di stato, con la complicità delle prostitute della finanza (le agenzie di rating), più "appetibili" sul mercato aumentando i rendimenti, con la conseguenza che stiamo pagando sempre più interessi sul debito.

Salvatore Tamburro

domenica 25 settembre 2011

La paura della libertà



Prendo spunto per questo post guardando l'ultima intervista che fu fatta a Erich Fromm (1900-1980), psicoanalista e sociologo tedesco, dieci giorni prima della sua scomparsa.
"Perchè l'uomo ha paura della libertà?"
"L'uomo crede di volere la libertà, in realtà ne ha una grande paura, perchè la libertà lo obbliga a prendere decisioni, e le decisioni comportano rischi".
E' vero, l'essere umano teme la libertà, ha bisogno di un leader in cui credere e sul quale riversare tutte le proprie aspettative. Poi quando le cose andranno male sarà colpa del leader, lo si boccia (se e quando è possibile farlo) e si è pronti a sostenere un altro, con la speranza che sia possibilmente meno peggio del precedente.
Tutti i giorni vengo a contatto con persone che mi dicono di essere esasperate dalla crisi, che dobbiamo mandare questo governo a casa, che non ce la fanno ad arrivare a fine mese, che ci vorrebbe "la rivoluzione in piazza".

martedì 20 settembre 2011

Un Paese tra prostitute e sciacalli


L'Italia è nel mirino delle istituzioni sovra-nazionali (ovvero non elette da alcun cittadino europeo), in particolare di Standard & Poor's (S&P) e del Fondo Monetario Internazionale (FMI).
L'agenzia di rating S&P, che definisco "la prostituta finanziaria" (in compagnia delle altre due agenzie, Moody e Fitch), ha declassato il debito sovrano a breve e lungo termine portandolo da A+ ad A, e da A-1+ ad A-1. In sostanza una prostituta che si permette di reputare il proprio cliente impotente. Il declassamento, spiega S&P in un comunicato, "riflette la nostra visione di prospettive di crescita indebolita" per il Paese. 
Il FMI, lo "sciacallo dell'economia" (si nutre dei brandelli di carne rimasti delle carcasse già morte rappresentate dall'economia di certi paesi già in default), un'istituzione che invece di aiutare paesi in crisi finisce per aggravare la crisi degli stessi (oltre ad avere un sistema di votazioni esclusivamente ingiusto, che privilegia i Paesi maggiormente industrializzati), ha ben pensato di tagliare le sue stime sull'andamento del prodotto interno lordo italiano da +1,0% a +0,6% per il 2011 e da +1,3% a +0,3% per il 2012. 
Al di là dell'incompetenza dei nostri governanti (collusi e servi dell'oligarchia bancaria), siamo in pasto a usurai e burocrati e grazie a loro, da oggi, gli interessi sul debito italiano costeranno ancora di più (paghiamo già 80 miliardi di euro l'anno di interessi sul debito pubblico), poichè per rendere più "appetibili" i nostri bond sul mercato l'Italia sarà costretta ad aumentare il loro rendimento.
Non venitemi a dire che veniamo declassati perchè non c'è crescita; la mancanza di crescita non è una causa, semmai una conseguenza: l'economia vive in un contesto di sovrapproduzione, di tassazione, di evasione ed elusione...con un panorama simile che crescita economica si vuole mai auspicare? Nessuna.

Siamo ignoranti


LA MONETA: UNA MATERIA GIURIDICA PRIMA CHE ECONOMICA
E’ bene chiarire un aspetto fondamentale sulla figura di Giacinto Auriti in quanto è diffusamente ed erroneamente indicato come economista. Giacinto Auriti era un giurista, un docente di giurisprudenza che collaborò alla stesura di trattati di diritto internazionale e della navigazione nonché alla carta costituzionale greca. Fu durante il suo percorso professionale di giurista che si imbattè ed affrontò, colmandolo, il vuoto giuridico sulla proprietà della moneta all’atto dell’emissione. E’ inutile ribadire su queste poche righe la storia della moneta ma occorre conoscere il suo significato giuridico per comprendere come abbia origine l’insanabile debito pubblico, causa dell’elevata pressione fiscale e di limitazione degli Stati ad adempiere alle proprie funzioni sociali e sovrane. http://digilander.libero.it/Terra_Nostra/IL%20VALORE%20INDOTTO%20DELLA%20MONETA-libretto.pdf Ma come può uno Stato essere “sovrano” se non può decidere della propria politica monetaria? Questi aspetti giuridici vanno approfonditi illustrando sia le modifiche normative adottate in materia monetaria durante tutti i 150 anni di storia d’Italia http://www.bancaditalia.it/bancaditalia/storia , sia dimostrando la incostituzionalità ed antidemocraticità del Trattato dell’Unione Europea http://www.altalex.com/index.php?idnot=37819 .
D’altronde gli economisti non hanno mai affrontato la questione monetaria all’atto dell’emissione, specificandone prima la sua caratteristica di strumento di misurazione e scambio dei valori nazionali identificati con il P.I.L., perché altrimenti non si sarebbero permessi di moltiplicare tali valori, svincolandoli dalla quantificazione di beni reali, e non avrebbero creato le famigerate bolle finanziarie.
E’ fondamentale, quindi, illustrare e far comprendere che la moneta all’atto dell’emissione è di proprietà degli stati. Su questo presupposto di natura giuridica, illustreremo come il Tasso Ufficiale di Sconto (il costo del denaro all’atto dell’emissione) sia la madre di tutte le usure bancarie
http://digilander.libero.it/Terra_Nostra/TarquiniAnnoGiudiziario.pdf e di come il suo "inesistente" corrispettivo monetario non ci permetterà mai di estinguere il debito pubblico perchè MAI EMESSO.


LA DIFESA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA E’ COME LA VEGLIA AD UN MORTO 
Un altro aspetto da affrontare e quello legale, relativo alla denuncia fatta nei confronti degli istituti centrali di emissione ( un tempo Banca d’Italia oggi BCE ) http://www.noiconsumatori.org/articoli/articolo.asp?ID=246 e la sentenza di Cassazione che “pilatescamente” annullerà la condanna alla Banca d’Italia, nonché i citati aspetti illegittimi ed incostituzionali del Trattato UE che all’ ex-art. 107 del trattato di Maastricht sancisce la indipendenza ed autonomia della BCE dagli stati membri dell’unione  http://eur-lex.europa.eu/it/treaties/dat/12002E/pdf/12002E_IT.pdf

sabato 10 settembre 2011

Sotto d(e/i)ttatura della Troika


Quello che sta avvenendo in questi giorni dovrebbe far capire come il Parlamento (in questo caso quello italiano, ma la situazione è identica altrove), ovvero il corpo legislativo dello Stato, sia succube di istituzioni sovra-nazionali e personaggi non eletti da alcun cittadino.
"Se ci sarà qualcosa da cambiare nei provvedimenti sulla crescita del governo lo faremo e, se necessario, ne aggiungeremo altri". Sono le parole di Giulio Tremonti a margine del vertice G7/G8 di Marsiglia, rivelando di averne già parlato al summit con "il vicedirettore generale della Banca d'Italia Ignazio Visco, con l'Ocse, la Commissione Europea" che si sono detti interessati.
Invece il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (un 86enne che firma leggi vergogna per il popolo italiano e poi dichiare "Ce la possiamo fare a sollevarci dalla crisi"), ha ricevuto questa mattina al Quirinale il Governatore della Banca d'Italia (prossimo alla poltrona BCE), Mario Draghi. Un faccia a faccia che arriva dopo lo  scontro all'interno della Bce sull'acquisto dei titoli italiani e spagnoli e il nuovo crollo dei mercati.

Ministro dell'economia e Capo dello Stato appaiono come degli scolaretti che presentano e discutono circa i compiti fatti a casa (la manovra finanziaria), e vanno dai loro professori per la valutazione; e questi professori non contenti del lavoro svolto pretendono dagli scolaretti continui cambiamenti finchè non si raggiunga il risultato desiderato: pareggio di bilancio, tagli della spesa pubblica, aumento delle tasse e privatizzazioni.
Un motivo in più per confermare la dipendenza di ogni Paese europeo dalla Troika (BCE, Ue, FMI) e l'indipendenza di quest'ultima dalle singole giurisdizioni nazionali.

venerdì 2 settembre 2011

Non toccate la manovra o Trichet si arrabbia!


Sono sempre più frequenti gli episodi che ci fanno capire come i nostri politici, al governo e ancor meno all'opposizione, non abbiano alcuna voce in capitolo nel gestire l'economia del Paese. 
Il diktat proviene sempre dall'oligarchia bancaria, da istituzioni private e sovra-nazionali (non elette da alcun cittadino) quali FMI, BCE, Federal Reserve, WTO, etc. etc. .
Mi riferisco al monito fatto da Trichet, presidente della BCE, all'Italia colpevole di modificare la propria manovra finanziara in discussione in questi giorni.
In un intervista riportata oggi sul Sole24Ore Trichet dichiara:

"Le misure annunciate dal governo il 5 agosto sono estremamente importanti per ridurre rapidamente il deficit pubblico e migliorare la flessibilità dell'economia italiana. E' quindi essenziale che gli obiettivi annunciati di miglioramento delle finanze pubbliche siano pienamente confermati e concretizzati. Questo è decisivo per consolidare e rafforzare la qualità e la credibilità della strategia italiana e dell'impegno del governo italiano a ripagare i suoi debiti." 
In sostanza l'Italia ha già pattuito l'onere di un nuovo debito (ogni manovra finanziaria indebita ulteriormente il Paese, in virtù del fatto che il Paese è privato del potere di sovranità monetaria) e a Trichet & Company non sta bene questo cambio di tendenza nel correggere la manovra fiscale.
Ciò che conta è pagare il debito pubblico ad ogni costo!
Interessante poi la risposta di Trichet circa l'indipendenza della BCE: "Tutti sanno che siamo fieramente indipendenti (dai governi). Il consiglio direttivo ha dimostrato la sua indipendenza attraverso le sue decisioni e anche attraverso i suoi messaggi precisi e chiari ai governi in tutte le occasioni."