tag:blogger.com,1999:blog-81270058006629757892024-03-19T04:22:14.752+01:00Salvatore Tamburro"Non temo le urla dei violenti, ma il silenzio degli onesti" (M.L.King)Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.comBlogger155125tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-46665716590028445992016-09-26T12:33:00.001+02:002016-09-26T12:33:05.752+02:00FUSIONE TRA LONDON STOCK EXCHANGE E DEUTSCHE BORSE, QUALI VANTAGGI?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrnmm8TJDmHYiHM1BV_MrvH39ifZQgIPwmvq-S-Zq5mGttEGnGgizXq5whIh-7jtghBP3QLjmqr-OLAmkcA_BSgygtYYgiWYi7_hhiRO2B_rjEW7aZ6BmoapAm_i1ac2ogwKvQFhZNwh0/s1600/asdasdc8ec99318f55d2e.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrnmm8TJDmHYiHM1BV_MrvH39ifZQgIPwmvq-S-Zq5mGttEGnGgizXq5whIh-7jtghBP3QLjmqr-OLAmkcA_BSgygtYYgiWYi7_hhiRO2B_rjEW7aZ6BmoapAm_i1ac2ogwKvQFhZNwh0/s320/asdasdc8ec99318f55d2e.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Pare che le prove di matrimonio siano finite e ci si prepara alle nozze tra la <b><a href="http://www.lseg.com/" target="_blank">London Stock Exchange Group</a></b> ed il <b><a href="http://deutsche-boerse.com/dbg-en/" target="_blank">Gruppo Deutsche Börse</a></b> previsto per la metà del 2017.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Premessa.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
La <a href="http://www.lseg.com/" target="_blank">London Stock Exchange Group</a> è la holding nata dalla fusione tra Borsa Italiana e la sua equivalente inglese la London Stock Exchange. In pratica ha in pugno la Borsa Italiana e la C.C.G, la nostra Cassa di Compensazione e Garanzia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Senza dimenticare che gli azionisti privati di maggioranza del LSE Group sono QIA (il fondo sovrano del Qatar) e Black Rock (fondo di investimento americano).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il <a href="http://deutsche-boerse.com/dbg-en/" target="_blank">Gruppo Deutsche Börse</a> è una società che gestisce lo scambio di azioni e altri titoli. Gestisce la Borsa di Francoforte, controlla tra l'altro il mercato di strumenti derivati Eurex e la società <b>Clearstream</b> (sede in Lussemburgo), la stanza di compensazione che, insieme ad Euroclear, detiene il monopolio quasi completo degli scambi di obbligazioni a livello internazionale. </div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
Il progetto di fusione ha un valore potenziale di circa 29 miliardi di dollari e avrà un taglio della forza lavoro (1.250 licenziamenti).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Conclusioni.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
Con la fusione tra le due borse si verrebbe a creare il terzo gruppo finanziario del settore per capitalizzazione a livello mondiale, dopo le americane <a href="http://www.cmegroup.com/" target="_blank">CME Group</a> e <a href="https://www.intercontinentalexchange.com/index" target="_blank">Intercontinental Exchange</a>. </div>
<div style="text-align: justify;">
Il vantaggio è un rafforzamento nello scacchiere finanziario internazionale, dal momento che il nuovo gruppo sorpasserebbe Hong Kong. Lo svantaggio è che l'Italia nel bord decisionale conterebbe meno di una mosca (già adesso conta ben poco) e l'operazione andrebbe a tutto vantaggio della Germania. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: right;">
<b>Salvatore Tamburro</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-70544079723923237192016-07-19T23:57:00.002+02:002016-07-19T23:57:41.416+02:00UNA CONSUETUDINE PERICOLOSA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4vhs-_IMyaowqeY3fjGZhHN85C3junP7rhs6UMNNL7s_yYahgu0qA-oYkUlauTNF2IHBLEZc5PiG3RZtVIv3CGX59IEempiAivwlzbx_DjrrivQHpbSZ9pypSqyWa-u0fGpvkee1oOWY/s1600/tore+vico.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4vhs-_IMyaowqeY3fjGZhHN85C3junP7rhs6UMNNL7s_yYahgu0qA-oYkUlauTNF2IHBLEZc5PiG3RZtVIv3CGX59IEempiAivwlzbx_DjrrivQHpbSZ9pypSqyWa-u0fGpvkee1oOWY/s320/tore+vico.jpg" width="278" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
"<i>Forse qualche lettore troverà che dico delle cose banali. Ma chi è scandalizzato è sempre banale. E io, purtroppo, sono scandalizzato. Resta da vedere se, come tutti coloro che si scandalizzano (la banalità del loro linguaggio lo dimostra), ho torto, oppure se ci sono delle ragioni speciali che giustificano il mio scandalo.</i>" (P.P.Pasolini)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Quello che sta accadendo in questo ultimo periodo ha dei toni sconvolgenti che a molti possono apparire banali. Perchè banali?</div>
<div style="text-align: justify;">
Perchè ritenuti "normali", consuetudinari, ripetuti ormai con costanza. E' proprio questa forma di "normalità" che temo più di tutte.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Quando il mio vicino non si scandalizza e considera un fatto ormai abitudinario la morte di 84 persone nel pieno centro di una città europea durante un attacco terroristico, quando si considera normale che un golpe militare possa svanire dopo poche ore e nessuno azzarda ipotesi che sia stato lo stesso governante ad organizzare il golpe per far pulizia degli oppositori politici e dei militari, giudici, giornalisti a lui contrari.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Altresì, è sempre tutto "normale" che la Corte di Giustizia dell'Unione europea (sentenza nella causa C-526/14) dichiari:</div>
<div style="text-align: justify;">
“<i>La condivisione degli oneri da parte degli azionisti e dei creditori di obbligazioni subordinate come pre-requisito di una autorizzazione, da parte della Commissione (Ue), per erogare aiuti di Stato a una banca con problemi di capitale non è contraria alla legge Ue</i>”. E ciò significa che, prima di pensare a qualsiasi forma di salvataggio esterno, o bail-out, a pagare devono essere i risparmiatori, nell’ordine:</div>
<div style="text-align: justify;">
-azionisti</div>
<div style="text-align: justify;">
-detentori di obbligazioni subordinate</div>
<div style="text-align: justify;">
-correntisti con conti di un valore superiore ai 100.000 euro</div>
<div style="text-align: justify;">
Senza dimenticare che il danno di un eventuale default di una banca potrebbe ricadere anche sui correntisti con depositi inferiori ai 100mila euro (siccome il F.I.T.D. è incapiente e insufficiente a sanare rischi sistemici).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ancora, è "normale" avanzare ipotesi di mappatura del nostro Dna per prevenire e contrastare il terrorismo. Come se le cessioni di sovranità monetaria, alimentare, politica non fossero già sufficienti a rimarcare la perdita di una porzione enorme della nostra libertà.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Io non mi abituo e non mi abituerò mai a questa "normalità". Il giorno in cui reputeremo che tutto ciò che sta avvenendo intorno sia ormai consuetudine e daremo per scontato i peggiori strupri che stiamo subendo alla nostra libertà di espressione e le crudeli imposizioni subite ai nostri stili di vita, allora avremo proclamato la nostra totale disfatta.</div>
<div style="text-align: justify;">
La società capitalistica ammette solo lavoro, consumismo e schiavitù, ma le nefaste conseguenze a cui questa ci ha condotti sono ormai palesi a tutti. </div>
<div style="text-align: justify;">
Urge una maggiore consapevolezza della nostra forza, occorre sapere che soluzioni alternative esistono e sarebbero prontamente applicabili per convertire l'attuale società in comunità a misura di essere umano.</div>
<div style="text-align: justify;">
Possiamo farcela!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: right;">
<b><i>Salvatore Tamburro</i></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-32868230889799114602016-06-24T16:15:00.004+02:002016-06-24T16:15:49.036+02:00BREXIT, SVALUTAZIONI E ORO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMXwnh4TydooSwW9XoWsQyqR4IUgmmSM8ypfYVlauOZlqT8UVND36TNHs0POjs7eAZYWX9_GLKEy80yQmo5eyUPyVdBNiQm058ehSxInhiEXLWzusPJhocJhX352lUG6MRcX8oywqKwbc/s1600/tamburrro-oro-articolo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="251" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMXwnh4TydooSwW9XoWsQyqR4IUgmmSM8ypfYVlauOZlqT8UVND36TNHs0POjs7eAZYWX9_GLKEy80yQmo5eyUPyVdBNiQm058ehSxInhiEXLWzusPJhocJhX352lUG6MRcX8oywqKwbc/s400/tamburrro-oro-articolo.jpg" width="400" /></a></div>
<b><i><br /></i></b>
<b><i><br /></i></b>
<b><i>Perchè conviene investire in oro fisico nello scenario economico attuale?</i></b><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
In un contesto storico in cui i debiti sovrani dei Paesi aumentano sempre di più, in cui gli Stati per scagionare un rischio sistemico vanno in salvataggio delle banche (vedi BAIL-IN o i casi dei risparmiatori truffati di Banca Etruria), in cui il mercato borsistico è instabile ecco, quindi, che l'unico posto sicuro in cui investire i vostri soldi è quello di detenere lingotti di ORO FISICO 24k</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<i><b>Guardiamo per un attimo ai risultati del BREXIT: </b></i><br />
<br />
la sterlina affonda di oltre il 10%, scendendo a quota 1,33 dollari, il peggior risultato dal 1985 a oggi. Persino la moneta dello Zimbabwe sta guadagnando sul pound inglese.<br />
<br />
<span style="color: red;"><b>I listini di borsa crollano a picco, tutti negativi: </b></span><br />
- Londra -4,40%<br />
- Parigi -8,09%<br />
- Milano -10,33%<br />
- Francoforte -6,76%<br />
- Amsterdam -5,56%<br />
<br />
In Italia, <span style="color: red;"><b>bagno di sangue senza precedenti per i titoli bancari</b></span>: Mediolanum, Bper, Mps, Bpm e Banco Popolare segnano perdite teoriche superiori al 20%, con Intesa che cede il 19%.<br />
<br />
<b>Cosa è accaduto invece al prezzo dell'ORO?</b><br />
<b><span style="color: #38761d;">- prezzo ORO +5,33%</span></b><br />
<br />
Perchè questa inversione di tendenza tra finanza e oro fisico?<br />
Semplice. Perchè in situazioni di incertezze, in cui gli investimenti in azioni, obbligazioni, valute, non sono più sicuri ecco allora che tutti si precipitano ad acquistare il bene rifugio per eccellenza: l'ORO.<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
<b>L'oro ha i seguenti vantaggi:</b><br />
1) in caso di rischi connessi ai debiti sovrani, l'oro non ha rischi di controparte;<br />
2) in caso di rischio sistemico in ambito finanziario, l'oro è indipendente dai depositi bancari;<br />
3) in caso di guerre valutarie e svalutazioni monetarie, l'oro si apprezza in caso di svalutazione;<br />
4) l'oro ha sempre protetto il patrimonio in caso di inflazione;<br />
5) l'oro da investimento è esente da iva (L.7/2000).<br />
<br />
<b>Quali scenari futuri?</b><br />
Altri Paesi potrebbero seguire l'esempio della Gran Bretagna.<br />
Ora tocca a "<i><b>Frexit</b></i>" e "<i><b>Nexit</b></i>", invocano subito in Francia e Olanda.<br />
Tutto ciò fa prevedere una nuova ondata di instabilità a livello finanziario su tutte le borse europee e, di conseguenza, ci sono tutti gli elementi per considerare un nuovo aumento del prezzo dell'oro.<br />
<br />
Già stamane è stato piacevole ricevere le telefonate dei clienti del mio studio in cui si dichiaravano soddisfatti per aver seguito i miei consigli di acquistare oro fisico.<br />
<br />
Il mio consiglio, per chi ne ha la possibilità, resta sempre lo stesso:<br />
- delle banche non c'è da fidarsi, ancor meno della carta straccia in cui investire che ci offrono;<br />
- depositare liquidità in cambio dello 0,01-0,20% di interessi attivi è un offesa all'intelletto del risparmiatore;<br />
- con questi presupposti tanto vale convertire parte della propria liquidità in oro, godere dei vantaggi di questo investimento, ed incassare il rendimento nei momenti del trend ascendente.<br />
<br />
Finora ho avuto ragione io sulle potenzialità dell'oro e la fiducia e la stima dei miei clienti è la cosa più bella e preziosa da ricevere per un professionista.<br />
<div style="text-align: right;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: right;">
<b><i>Salvatore Tamburro</i></b></div>
<br />
<b>PER INFO SU COME INVESTIRE IN ORO:</b> <a href="http://www.compraorofisico.com/">www.compraorofisico.com</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/5p4YvAbOl6o/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/5p4YvAbOl6o?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-38453094461417702272016-04-29T17:41:00.000+02:002016-04-29T17:41:17.244+02:00Considerazioni sul FONDO ATLANTE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqG74xRUFuVICOzsC6aFGIKz04HEJW0Q4BpK90pediJ1UXnwGsdP_KOqJ0uere_VFUvmuh0IDcX0nnpbSCxaeQ-Jm4yVKUsI1Vq7dAH898ocQnIiDhMF4NkkYRjXHijmcL-IdB6mEC5hg/s1600/atlante.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqG74xRUFuVICOzsC6aFGIKz04HEJW0Q4BpK90pediJ1UXnwGsdP_KOqJ0uere_VFUvmuh0IDcX0nnpbSCxaeQ-Jm4yVKUsI1Vq7dAH898ocQnIiDhMF4NkkYRjXHijmcL-IdB6mEC5hg/s320/atlante.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
Perchè il Governo non si impegna per creare un fac-simile del FONDO ATLANTE anche per salvare le imprese italiane (3.619 fallimenti dichiarati solo nel I trimestre del 2016), invece di creare un fondo di investimento atto a sostenere unicamente le banche lontane dall'economia reale del Paese?</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
N.B.: Atlante impiegherà anche fino a 3-4 miliardi di euro per l'acquisto della parte più a rischio delle sofferenze bancarie, le tranche cosiddette junior. Per una banca poter piazzare le proprie tr<span class="text_exposed_show" style="display: inline;">anche junior dopo la cartolarizzazione delle sofferenze significa fare uscire completamente i crediti in sofferenza dai bilanci.</span></div>
<div class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #141823; display: inline; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.32px;">
<div style="margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
Non sarebbe bello se anche le PMI avessero facoltà di scaricarsi delle loro sofferenze e ripulire i loro bilanci?</div>
<div style="margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 19.32px;">Poi ci sarebbe da domandarsi: se oltre a banche e fondazioni bancarie arrivano risorse anche dalla Cassa Depositi e Prestiti (CDP) tali risorse non si configurerebbero come "aiuti di Stato" vietati dall'Ue?</span><span style="line-height: 19.32px;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 19.32px;">Perchè quando si tratta di salvare i risparmiatori italiani (v. banca Etruria) con il Fondo Interbancario Tutela Depositi (FITD) sono aiuti di Stato (quindi vietati), e quando bisogna finanziare le banche invece l'Unione europea fa finta di nulla?</span></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
Ma si sa...per le banche vale sempre il detto "Too big to fail"</div>
<div style="margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Salvatore Tamburro</div>
<div style="margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
<br /></div>
</div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-88333778693319125422016-03-21T17:12:00.002+01:002016-03-21T17:12:50.303+01:00HELICOPTER MONEY: WEIDMANN Vs. TAMBURRO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA2EFrGWCabhp2TH-BSYf89unQ_t4vM1TfOJD0gbWSEf0lf4ahjwTlBjqeCmEFYepqhsn1b9MnGaua0GNHmrjZ4I9aNCETcUk4Obpj57To4LgiyNhgbUGZplgyH6wuVXbs3ZXisZzMr-g/s1600/weidmann-tamburro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="217" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA2EFrGWCabhp2TH-BSYf89unQ_t4vM1TfOJD0gbWSEf0lf4ahjwTlBjqeCmEFYepqhsn1b9MnGaua0GNHmrjZ4I9aNCETcUk4Obpj57To4LgiyNhgbUGZplgyH6wuVXbs3ZXisZzMr-g/s400/weidmann-tamburro.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Secondo il Presidente della Bundesbank, Jean Weidmann:</div>
<div style="text-align: justify;">
“L’helicopter money (i soldi forniti direttamente ai cittadini, misura contemplata dal chief economist della Bce Peter Praet la settimana scorsa) “<b><i>non è una manna che cade dal cielo, quello che farà è creare buchi enormi nel bilancio della banca centrale</i></b>”, citando quanto rilasciato in tedesco al quotidiano Funke Mediengruppe.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Weidmann ha aggiunto che “<b><i>la politica monetaria non è una panacea di tutti i mali, non sostituisce le riforme strutturali necessarie nei singoli paesi e non risolverà tutti i problemi di crescita dell’Europa</i></b>”.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tra queste poche righe Wiedmann commette almeno 2 errori.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Facciamo però una breve premessa.</div>
<div style="text-align: justify;">
I vari Quantitave Easing (dal LTRO al TLTRO fino all'emissione di 60 milardi di euro\mese) sono stati un fallimento: tasso di inflazione al 2% non raggiunto; stimolo della crescita economica e dell'occupazioni non raggiunti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Probabile che nelle alte sfere della B.C.E. Draghi e compagni si siano accorti che tutto questo denaro creato dal nulla dalla banca centrale non finisca nell'economia reale (cittadini ed imprese), bensì nella speculazione finanziaria.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ecco allora che si discute circa l'applicazione di una sorta di "emissione monetaria alternativa".</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><br /><br />
<div style="text-align: justify;">
<b>1° errore di Weidmann:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un'emissione diretta di moneta non andrebbe a generare "buchi erormi di bilancio" come teme Weidmann. Ad esempio, come ha suggerito <a href="https://www.blogger.com/(http://www.philosophyofmoney.net/legal-helicopter-drops-in-the-eurozone/" target="_blank">Eric Lonergan</a>, la banca centrale potrebbe estendere alle banche dei prestiti a tasso zero e senza scadenza, con l’obbligo per le banche di “girare” questi prestiti alle stesse condizioni a qualunque cittadino dell’eurozona che ne faccia richiesta, fino ad un massimo, poniamo, di 500 o di 1000 euro ad adulto. Questo non avrebbe nessun impatto netto sul bilancio della BCE. «<i>Si tratterebbe di una misura del tutto legale in base ai trattati europei</i>», scrive Lonergan. «<i>Avrebbe come unico obiettivo quello del raggiungimento degli obiettivi inflazionistici della BCE, la cui indipendenza non verrebbe compromessa poiché non sarebbe previsto il coinvolgimento dei governi e/o delle tesorerie nazionali</i>».</div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>2° errore di Weidmann:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Secondo lui le riforme strutturali sono essenziali per ogni singolo paese. Solito mantra europeista secondo cui bisogna riformare, tagliare, privatizzare e seguire le rigide regole dell'austerity.</div>
<div style="text-align: justify;">
Vorrei consigliare a Weidmann di leggere un rapporto dal nome "Going for Growth" (del 2015) dell’O.C.S.E. (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) il paese dell’eurozona che negli ultimi sette anni (dal 2007 al 2014) – quindi da prima della crisi economica del 2008 – ha fatto più riforme strutturali è, udite udite, la Grecia. Seguita dal Portogallo, dall’Irlanda e dalla Spagna. L’Italia è all’ottavo posto, la Germania al diciassettesimo posto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Detto in parole chiare, la BCE può stampare tutto il denaro che desidera e fare in modo che questo finisca (giustamente e di buon grado) nell'economia reale, senza i rischi paventati da Weidmann.</div>
<div style="text-align: justify;">
Inoltre, è bene ricordare che non esistono prove di connessione diretta tra la base monetaria e il ciclo del credito. A dirlo erano due Premi Nobel per l'Economia già 25 anni, <a href="https://www.minneapolisfed.org/research/qr/qr1421.pdf" target="_blank">Finn Kydland e Ed Prescott</a>: “<i>Non ci sono prove che siano la base monetaria o M1 [liquidità primaria] a guidarlo [il ciclo del credito], anche se alcuni economisti credono ancora a questo mito monetario. Le serie della base monetaria e di M1 sono generalmente procicliche e, semmai, la base monetaria segue con un po’ di ritardo [il ciclo del credito]</i>”</div>
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Le banche centrali e, peggio ancora, le banche commerciali, a discapito del fisco ed in barba ai principi contabili internazionali, possono creare denaro dal nulla in qualsiasi momento. Abbiano almeno la magnanimità di farne confluire un po' a cittadini ed imprese. Grazie.</div>
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<b>Salvatore Tamburro</b></div>
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Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-28072639416113750842016-01-20T16:39:00.001+01:002016-01-20T16:39:07.298+01:00BAIL-IN: IL PIANO DI CONFISCA DEI RISPARMI DEGLI ITALIANI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNc7k0w6iCKAV3OhoywB3x2rGeWNXOMCi9kWeNYJWlWsrefYDWC1rNwLJAVo9pZzOyfI8ze4xtEPrYqf1RH6_ACcllhiARDehj_s79MRXs_Xr1bmKtCtkTr9XJ1fQU2gdtmafYyX8ze9w/s1600/bail-in+foto+articolo+salva-banche.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="277" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNc7k0w6iCKAV3OhoywB3x2rGeWNXOMCi9kWeNYJWlWsrefYDWC1rNwLJAVo9pZzOyfI8ze4xtEPrYqf1RH6_ACcllhiARDehj_s79MRXs_Xr1bmKtCtkTr9XJ1fQU2gdtmafYyX8ze9w/s320/bail-in+foto+articolo+salva-banche.jpg" width="320" /></a></div>
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Chi mi conosce e mi segue da tempo sa che sono diversi anni che informo gli Italiani circa le truffe del sistema bancario. <br />
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Adesso tutta la polvere che i banchieri avevano cercato di nascondere sotto il tappeto sta finalmente venendo fuori. Il re è nudo. </div>
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Gli italiani vedono la loro fiducia calpestata dalle banche, i loro sacrifici derisi, i loro rendimenti ormai trasformati in promesse che non saranno mantenute. <br />Stanno aprendo gli occhi e si accorgono che i loro risparmi, messi da parte spesso dopo aver sostenuto sacrifici per una vita intera, adesso sono andati o stanno per andare letteramente in fumo.</div>
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Non è affatto un caso che, a partire dal 1° gennaio 2016, sia entrato in vigore il <strong>BAIL-IN</strong>.</div>
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In cosa consiste? <br />In sostanza, il salvataggio dell’istituto di credito non avverrà più con soldi pubblici (dello Stato e/o delle banche centrali), bensì attraverso la riduzione del valore delle azioni e di alcuni crediti (come quelli dei correntisti che abbiano depositato più di 100mila euro) o la loro conversione in azioni, per assorbire le perdite e ricapitalizzare la banca in misura sufficiente a risolvere la crisi e a mantenere la fiducia del mercato.<br />Tradotto in parole semplici: <strong>adesso l'onere di salvare una banca in dissesto ricade sui risparmiatori della stessa banca</strong>, in particolare su:<br />- azionisti<br />- obbligazionisti<br />- correntisti (con oltre 100mila euro di deposito).</div>
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Gli azionisti della banca colpita dal crac saranno i primi a farne le spese. Poi si passerà a colpire i possessori delle obbligazioni convertibili in azioni emesse dall'istituto bancario in crisi, i possessori delle obbligazioni subordinate e poi i possessori delle obbligazioni non garantite, tra cui quelle 'senior insecured'. Se il patrimonio di azionisti e obbligazionisti non dovesse essere sufficientemente svalutato per colmare le perdite delle banca, si passerà ad attingere dai depositi dei correntisti.</div>
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<strong>In Italia abbiamo banche solide?</strong><br />Il parametro fondamentale per capire la solidità patrimoniale di una banca è il <strong><em>Common equity tier 1 ratio</em></strong>, in sigla Cet1, che la BCE pretende che sia non inferiore all'8% nei casi ordinari. Il Cet1 segnala il rapporto tra il patrimonio netto (capitale + riserve) e le attività ponderate per il rischio. Una percentuale minima dell'8% corrisponde ad esigere che una banca non presti denaro alla clientela per un importo superiore a 12,5 volte il proprio capitale, tenuto conto dei rischi.<br />In Italia, la media del Cet1 per le banche è dell'11%, quindi, ben al di sopra dei minimi regolamentari imposti.<br />Purtroppo però non tutte le banche italiane soddisfano questo requisito.</div>
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<a name='more'></a><br />
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Molti mi domandano: <strong>ma chi ha meno di 100mila euro sul conto sta al sicuro?</strong><br />A questa domanda entra il gioco il Fitd, il Fondo interbancario di tutela dei depositi, che garantisce (o dovrebbe garantire) sui risparmi degli italiani.<br />Il Fitd, supervisionato dalla Banca d'Italia, è un consorzio istituito nel 1987 al quale tutte le banche italiane sono obbligate ad aderire assieme alle banche extracomunitarie che hanno filiali in Italia (a meno che non partecipino a un sistema di garanzia nel proprio Paese di origine). Sono oggetto della tutela del Fitd i conti correnti, i conti deposito (anche quelli vincolati), gli assegni circolari e i certificati di deposito nominativi (non quelli al portatore). Non vengono invece garantiti dal Fitd investimenti quali titoli di Stato, obbligazioni, i pronti contro termine, azioni.<br />Con il decreto legislativo n. 49 del 24 marzo 2011 (entrato in vigore il 7 maggio del 2011) il limite massimo della garanzia è passato da 103.291,38 euro a 100mila euro e viene applicato per depositante e per banca. Ciò significa che se presso una stessa banca sono intestati più conti, la garanzia massima totale corrisponderà a 100mila euro. </div>
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<strong>Il Fitd è in grado di tutelare i correntisti?</strong></div>
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NO. Il meccanismo del consorzio prevede che le banche versino i loro contributi soltanto in caso di necessità ("ex post"), ossia a catastrofe già avvenuta, a chiamata entro 48 ore. L'impegno oscilla tra lo 0,4% e lo 0,8% dei fondi rimborsabili di tutte le consorziate.<br />Questo vuol dire che se a fallire sia una banca di piccole dimensioni, il Fondo potrà ancora intervenire a colmare le perdite; ma se a fallire sarà una banca di medio-grandi dimensioni il Fondo non avrà i mezzi tecnici per poter garantire i depositi dei correntisti.</div>
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<strong>CONCLUSIONI</strong><br />Questo scenario apocalittico fa intuire che tutti i risparmiatori italiani saranno presto vittima di un piano di confisca nazionale dei loro risparmi. <br />Siano come dei naviganti che stanno viaggiando in alto mare, con una barca che ha delle perdite sia a poppa che a prua, senza nè salvagenti nè scialuppe di salvataggio.<br />Inoltre, le banche di piccole dimensioni saranno spazzate via dal mercato e continueranno ad operare solo banche di medio-grandi dimensioni.</div>
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Se ancora non fosse chiaro:<br />1) Il sistema bancario non è solido come vogliono farci credere: le sofferenze bancarie sono arrivate alla cifra di 350 miliardi di euro, ossia prestiti concessi alla clientela e su cui aleggia il dubbio della mancata riscossione e crediti scaduti e non riscossi;<br />2) Molte banche, soprattutto le popolari e quelle di credito cooperativo, non soddisfano i requisiti patrimoniali imposti dalla BCE e sono obbligate ad adempiere aumenti di capitale. Tali aumenti di capitale, purtroppo, spesso vengono realizzati a discapito dei clienti della banca, svalutando le azioni in possesso dei vecchi azionisti per entrare in borsa con un prezzo più competitivo (o per meglio dire, appetibile ai mercati) e\o aumentando i costi di gestione e\o realizzando tagli del personale. <br />3) Il Fondo interbancario non copre le perdite di tutti i correntisti.</div>
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<strong>SOLUZIONI:</strong><br /><strong>1)</strong> aprire un conto corrente presso una banca solida, possibilmente un grosso istituto;<br /><strong>2)</strong> non aprire più di un conto corrente presso la stessa banca, ma prediligere istituto diversi;<br /><strong>3)</strong> lasciare sul conto corrente solo la liquidità necessaria, il resto dei vostri risparmi trasferiteli altrove: </div>
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- <a href="http://www.compraorofisico.com/" target="_blank">convertiteli in oro fisico</a> (ciò in cui investono le banche, ma che nessun direttore di banca osa dirvi perché sono pagati per vendervi "carta straccia");</div>
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- depositateli in <a href="http://www.contocorrenteinsvizzera.com/" target="_blank">un conto all'estero</a> che sia fuori dalla giurisdizione Ue (così da evitare regolamentazioni dannose come quella del Bail-in in atto);</div>
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- conservateli nella vostra abitazione (tanto con gli interessi attivi quasi pari a zero che vi danno in banca, di certo non perdete alcun rendimento).</div>
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<strong>Salvatore Tamburro</strong></div>
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Per altri consigli su come tutelare i vostri risparmi contattatemi qui: <a href="http://www.consulenzafiscalenapoli.com/" target="_blank">Studio Tamburro & Partners</a> .</div>
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Non siate le prossime vittime di questo marcio sistema bancario. Agite per tempo!</div>
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<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dxM_OwvF084kZ-mv8Pl4YGWdC6UV1Kwrf4WRk8gcdcNy4tx_0rgmmuzmOcJxrfN83a-4HpTbpFDPmlZps-l6g' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
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Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-55671474106433652642015-10-29T16:55:00.001+01:002015-10-29T16:55:06.228+01:00AIUTI ALLE BANCHE NON SONO AIUTI DI STATO (caso HSH Nordbank)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimjPTMGsHyS_ju6rV2KtGapIAQk7Bcx6yRNxP3yJKg3wAGHnMoDklt_HpbNDcacN7boVaanOybmiGQEkHzmVE7YSHVqW-olInXdyyX6fCjvB5PTLLAiNrgQ2JH-0Au_L0Gi2pKKrmdVeA/s1600/HSH-Nordbank.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimjPTMGsHyS_ju6rV2KtGapIAQk7Bcx6yRNxP3yJKg3wAGHnMoDklt_HpbNDcacN7boVaanOybmiGQEkHzmVE7YSHVqW-olInXdyyX6fCjvB5PTLLAiNrgQ2JH-0Au_L0Gi2pKKrmdVeA/s320/HSH-Nordbank.jpg" width="320" /></a></div>
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HSH Nordbank, società anonima costituita nel 2003 a seguito della fusione per incorporazione di Hamburgische Landesbank e Landesbank Schleswig-Holstein, è la quinta banca regionale tedesca. Colpita dalla crisi dei "subprime" del 2007, accentuatasi nel settembre 2008 a causa del fallimento della banca Lehman Brothers, la HSH Nordbank si è vista concedere tutta una serie di misure di salvataggio. Con decisione del 20 settembre 2011, <b>la Commissione ha ritenuto che tali misure, pur costituendo un aiuto di Stato, fossero compatibili con il mercato interno</b>, a certe condizioni: tra queste, la condizione per cui HSH Nordbank doveva accordare a HSH Finanzfonds il diritto ad un pagamento unico di 500 milioni di euro che HSH Finanzfonds avrebbe poi dovuto destinare ad un "aumento di capitale fisico" di HSH Nordbank. Inoltre, è stato proibito a HSH Nordbank di pagare i dividendi fino all'anno fiscale 2014 compreso. Infine, per gli anni 2015 e 2016, la capacità di pagare i dividendi è stata limitata.</div>
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Intanto, due soci di minoranza di HSH Nordbank, cioè i fondi d'investimento lussemburghesi HSH Investment Holdings Coinvest-C e HSH Investment Holdings FSO, hanno presentato un ricorso (<a href="http://curia.europa.eu/juris/liste.jsf?language=it&num=T-499/12" target="_blank">causa T-499/12</a>) dinanzi al Tribunale dell'Unione europea per l'annullamento totale o almeno parziale della decisione della Commissione.</div>
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In conclusione, come al solito nell'UE è presente il detto "<i>due pesi due misure</i>": quando si tratta di agevolare un popolo in difficoltà (es.: rinegoziazione o sospensione del debito greco (<a href="http://curia.europa.eu/juris/document/document.jsf?docid=132107&doclang=IT" target="_blank">Causa T-450/12</a>) o di qualsiasi altro Stato membro) si tratta di aiuti di Stato incompatibili ed impraticabili secondo le norme dei Trattati europei; quando si tratta, invece, di sovvenzionare banche (private) in difficoltà in tal caso sono "misure compatibili con il mercato interno".</div>
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<b>Salvatore Tamburro</b></div>
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Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-61077631385899734012015-10-19T10:32:00.003+02:002015-10-19T10:32:55.625+02:00Renzi contro Bruxelles? Un falso scontro<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEEmK9NF1TC8JKAyAazS4-Qsxi-9eXW6gqyBiEjq5cRsi2RVlw8CWuPzGiFf6e3nj466nniJ2RH7JdaMHh5_xJCwvIM9R66exj9UpjE8TugKWO9gsoxX__V9X70ovHxbhxflMFX30MfrU/s1600/tamburro-renzi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEEmK9NF1TC8JKAyAazS4-Qsxi-9eXW6gqyBiEjq5cRsi2RVlw8CWuPzGiFf6e3nj466nniJ2RH7JdaMHh5_xJCwvIM9R66exj9UpjE8TugKWO9gsoxX__V9X70ovHxbhxflMFX30MfrU/s320/tamburro-renzi.jpg" width="320" /></a></div>
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<span style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 12.88px; text-align: justify;">Ma quando Renzi dicea Radio 24: “Bruxelles non ha nessun titolo per intervenire nel merito delle misure contenute nel bilancio del Paese” nessuno gli ricorda che l'Italia ha sottoscritto i vari TwoPack, SixPack e Patto di Stabilità e Crescita e che, pertanto, la Commissione europea dispone della base legale per poter dire se una misura fiscale vada bene oppure no?</span></div>
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<span style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; line-height: 12.88px;"><br /></span></span></div>
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<span style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; line-height: 12.88px;">Ricordo che tali accordi hanno previsto un'ulteriore cessione di pezzi di sovranità nazionale verso strutture non elette ed autoreferenziali, in assenza di qualsiasi criterio solidaristico, di mutualità e senza alcuna contropartita.</span></span></div>
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<span style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; line-height: 12.88px;"><br /></span></span></div>
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<span style="color: #141823; font-family: helvetica, arial, sans-serif;"><span style="font-size: 14px; line-height: 12.88px;">Caro Renzi, non puoi accettare prima il ruolo di servo della Commissione UE e poi fingere di ribellarti ad essa, poichè in primis non sei credibile ed in secondo luogo non lo puoi fare.</span></span></div>
</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; display: inline; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 12.88px; margin-top: 6px;">
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<span style="line-height: 12.88px;"><br /></span></div>
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<span style="line-height: 12.88px;"><b><i>Salvatore Tamburro</i></b></span></div>
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Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-72112103841509584372015-10-15T02:50:00.003+02:002015-10-15T02:50:51.885+02:00ULTIME SENTENZE DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA: PROTEGGERE LE BANCHE E DANNEGGIARE I CITTADINI EUROPEI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJvxPRIM2-VCH7mWUxUD0WLkUQN7uv8E9tOxxUXvLD4v8r_ZpaozOtZbxv9KhB4uuGJwLkZOyEf3Ln2U1zwjgF-e6wSaU5ZoTF4aXhnGpTW4Mtx0F_7Z3dsRqDLFTdQlzROb1duiyaHhY/s1600/corte-di-giustizia-europea-giuristi-linguisti-400x250.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJvxPRIM2-VCH7mWUxUD0WLkUQN7uv8E9tOxxUXvLD4v8r_ZpaozOtZbxv9KhB4uuGJwLkZOyEf3Ln2U1zwjgF-e6wSaU5ZoTF4aXhnGpTW4Mtx0F_7Z3dsRqDLFTdQlzROb1duiyaHhY/s320/corte-di-giustizia-europea-giuristi-linguisti-400x250.jpg" width="320" /></a></div>
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Nel 2012 un avvocato di Atene, Alexios Anagnostakis, raccolse oltre un milione di firme in vari Stati con la sua " iniziativa dei cittadini " (una specie di petizione popolare) chiamata "per un'Europa della solidarietà". Obiettivo: far entrare nella legislazione dell'Unione, tramite un atto giuridico, "il principio dello stato di necessità", in base al quale, "quando l'esistenza finanziaria e politica di uno Stato è minacciata da un rimborso oneroso, il rifiuto di pagamento di tale debito è giustificato".</div>
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Per la Commissione europea, che in base alla normativa deve registrare prima la proposta per poi sottoporla al Consiglio dei ministri Ue, la proposta non rientrava tuttavia nelle proprie competenze ed era quindi irricevibile.<br />L'avvocato greco allora fa ricorso alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea.<br />Il 30 settembre 2015 i giudici del Lussemburgo rigettano il ricorso dell'avv. Anagnostakis ed il volere di oltre un milione di cittadini europei e dichiarano l'iniziativa irricevibile.</div>
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<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
Come si legge dalla sentenza (causa T-450/12)</div>
<div style="text-align: justify;">
"<em>La Commissione contesta l’argomentazione del ricorrente.<br />Conformemente all’articolo 122, paragrafo 2, TFUE, qualora uno Stato membro si trovi in difficoltà o sia seriamente minacciato da gravi difficoltà a causa di calamità naturali o di circostanze eccezionali che sfuggono al suo controllo, il Consiglio, su proposta della Commissione, può concedere, a determinate condizioni, un’assistenza finanziaria dell’Unione allo Stato membro interessato.<br />La giurisprudenza ha già statuito che tale disposizione consentiva all’Unione di concedere, a determinate condizioni, un’assistenza finanziaria specifica a uno Stato membro. Essa non può invece<br />giustificare l’introduzione legislativa di un meccanismo di estinzione del debito quale auspicato dal<br />ricorrente, se non altro a motivo del carattere generale e permanente di un siffatto meccanismo (v., in tal senso, sentenza Pringle, cit. supra al punto 41, EU:C:2012:756, punti 65, 104 e 131).<br />Inoltre, la giurisprudenza ha statuito che l’articolo 122 TFUE ha per oggetto unicamente un’assistenza finanziaria concessa dall’Unione e non dagli Stati membri (sentenza Pringle, cit. supra al punto 41, EU:C:2012:756, punto 118). Orbene, l’adozione del principio dello stato di necessità come concepito dal ricorrente – anche a supporre che, come questi sostiene, un principio siffatto possa rientrare nella nozione di assistenza finanziaria ai sensi di detta disposizione – non può rientrare tra le misure di assistenza concesse dall’Unione in applicazione della disposizione summenzionata, in quanto, in particolare, l’adozione di tale principio non riguarderebbe soltanto il debito di uno Stato membro nei confronti dell’Unione, ma anche i debiti contratti da detto Stato nei confronti di altre persone fisiche o giuridiche, pubbliche o private, nonostante che tale situazione manifestamente non rientri nella disposizione di cui trattasi.<br />Ne consegue che l’adozione del principio dello stato di necessità, secondo cui uno Stato membro<br />sarebbe autorizzato a non rimborsare in tutto o in parte il proprio debito, non rientra manifestamente<br />nell’ambito delle misure di assistenza finanziaria che il Consiglio è legittimato ad adottare sulla base<br />dell’articolo 122, paragrafo 2, TFUE."</em></div>
<div style="text-align: justify;">
<em></em> </div>
<div style="text-align: justify;">
Da questa vicenda si evince, a mio avviso, come la democrazia sia stata calpestata non tenendo conto del volere di milioni di europei, evitando perfino che un'iniziativa popolare venisse discussa dal consiglio dei ministri Ue.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Connessa a questa vicenda vi è un'altra collegata proprio ai <strong>titoli di debito greco</strong>, una vicenda che vede rappresentata la massima tutela nei confronti delle banche e il danno nei confronti di privati cittadini.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />Parlo della sentenza nella causa T-79/13 emessa dalla Corte di Giustizia Ue.<br />A fronte della crisi finanziaria e del rischio di default della Grecia, la BCE e le banche centrali nazionali (BCN) degli Stati membri dell’Eurozona (Eurosistema), da una parte, e la Grecia, dall’altra, hanno concluso un accordo il 15 febbraio 2012 secondo il quale i titoli del debito greco detenuti dalla BCE e dalle BCN sarebbero stati scambiati contro nuovi titoli aventi valore nominale, tasso d’interesse e date di scadenza e di pagamento degli interessi identici a quelli dei titoli scambiati, ma con numeri di serie e date di emissione diversi.<br />Contemporaneamente, le autorità greche e il settore privato hanno concordato uno scambio volontario e uno scarto di garanzia del 53,5 % dei titoli detenuti da investitori privati [Private Sector Involvement (PSI)]. L’Eurogruppo contava su una massiccia partecipazione degli investitori privati . A mezzo di una legge del 23 febbraio 2012 , la Grecia ha proceduto a scambiare l’insieme di tali titoli, compresi quelli detenuti da investitori che avevano rifiutato l’offerta di scambio volontario, grazie all’applicazione di una “clausola di azione collettiva” (CAC). <strong>I detentori privati hanno allora visto il valore nominale dei titoli scambiati ridursi del 53,5% in relazione a quello dei titoli inizialmente posseduti</strong>. <br />Inoltre, con decisione del 5 marzo 2012 , la BCE ha stabilito, come garanzia per le operazioni creditizie dell’Eurosistema, di subordinare l’utilizzo dei titoli di debito greci che non raggiungono la soglia minima di qualità creditizia alla prestazione, da parte della Grecia a favore delle banche centrali nazionali (BCN), di un rafforzamento creditizio, sotto forma di programma di riacquisto.<br />Più di 200 detentori privati di titoli greci (essenzialmente cittadini italiani), hanno chiesto al Tribunale dell’Unione Europea di condannare la BCE a risarcire il danno loro causato, per un ammontare di 12 milioni di euro, in particolare dall’accordo di scambio del 15 febbraio 2012 e dalla decisione del 5 marzo 2012 . Essi rimproverano alla BCE di avere violato la buona fede e le legittime aspettative degli investitori privati nonché il principio di certezza giuridica e il principio di eguaglianza di trattamento.</div>
<div style="text-align: justify;">
Secondo i ricorrenti, <strong>la BCE ha tenuto una pluralità di comportamenti illeciti suscettibili di fondare la responsabilità dell’Unione. Attraverso comunicati stampa e pubbliche dichiarazioni dei presidenti che si sono succeduti (Trichet e Draghi), la BCE si sarebbe opposta, a più riprese, alla ristrutturazione del debito pubblico greco e al default controllato della Grecia</strong>. </div>
<div style="text-align: justify;">
Con la sua sentenza del 7 ottobre 2015, il Tribunale dichiara che gli investitori privati non possono avvalersi del principio di protezione della buona fede né del principio di certezza giuridica in un ambito come quello della politica monetaria, il cui oggetto comporta un costante adattamento in funzione delle variazioni della situazione economica. Secondo il Tribunale, gli investitori privati avrebbero dovuto conoscere la situazione economica altamente instabile che determinava la fluttuazione dei valori dei titoli greci. Essi non potevano dunque escludere il rischio di una ristrutturazione del debito pubblico greco, tenuto conto delle divergenze di opinione sul punto in seno all’Eurosistema e all’interno degli organismi coinvolti (Commissione, FMI e BCE).</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Anche questa ennesima sentenza evidenza "due pesi e due misure": tutelare le banche e danneggiare i cittadini.<br />Se tra i compiti della Corte di Giustizia europea rientra quello che se un atto dell'UE violi i trattati o i diritti fondamentali, il governo di uno Stato membro, il Consiglio dell'UE, la Commissione europea o, (in taluni casi) il Parlamento europeo, possono chiedere alla Corte di annullarlo. Anche i privati cittadini possono chiedere alla Corte di annullare un atto dell’UE che li riguardi direttamente.<br />Alla luce delle ultime sentenze sembra, purtroppo, che i giudici della CGUE abbiano grande premura di tutelare gli interessi della finanzia internazionale e non quella dei popoli europei.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: right;">
<strong>Salvatore Tamburro</strong></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
</div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-64937165052649160522015-04-15T14:05:00.000+02:002015-04-15T14:05:01.944+02:00L'EURO-SISTEMA NON PUO' REGGERE SU 2 PILASTRI SBAGLIATI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg22CGQo_HMgdQCApsCGI41ZWlyhSs9EnlDyC4Ad7XdoRYsc-55VnPH9g-VJxWcoVzdmF41WNPxUThbnymr3-vWfSiwULPpObivN-gGw1imGbjcfePDQgmKfnYg5ECEkeUniZ7-ktEjJsA/s1600/dead+euro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg22CGQo_HMgdQCApsCGI41ZWlyhSs9EnlDyC4Ad7XdoRYsc-55VnPH9g-VJxWcoVzdmF41WNPxUThbnymr3-vWfSiwULPpObivN-gGw1imGbjcfePDQgmKfnYg5ECEkeUniZ7-ktEjJsA/s1600/dead+euro.jpg" height="213" width="320" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">La nefasta Troika (Ue-Bce-Fmi) sta applicando per la Grecia, ma potremo estendere il discorso a tutti gli stati della periferia europea, una ricetta economica che si basa sostanzialmente su due pilastri: <b>riforme strutturali</b> (liberalizzazione del mercato del lavoro, riduzione del costo del lavoro, privatizzazioni, ecc.) per rilanciare l’economia e <b>ampi avanzi primari</b> per abbattere il debito.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">C’è solo un problema: i dati dimostrano che i paesi che in Europa hanno seguito questa ricetta economica sono proprio quelli che presentano le condizioni peggiori sia in termini di performance economica (crescita, occupazione, ecc.) che di andamento del debito pubblico. Parlo dei paesi che erroneamente chiamano “spendaccioni” e “irriformabili” della periferia.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Analizziamo entrambi questi "pilastri" su cui si fonda l'Unione europea:</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">I) Prendiamo le <b>RIFORME STRUTTURALI</b>: secondo un recente rapporto dal nome <a href="http://www.keepeek.com/Digital-Asset-Management/oecd/economics/economic-policy-reforms-2015_growth-2015-en#page111" target="_blank">Going for Growth</a> (2015) dell’O.C.S.E. (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) il paese dell’eurozona che negli ultimi sette anni (dal 2007 al 2014), quindi da prima della crisi economica del 2008, ha fatto più riforme strutturali è, udite udite, la Grecia! </span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Nelle successive posizioni troviamo Portogallo, Irlanda e Spagna. L’Italia è all’ottavo posto, la Germania che passa per il paese più virtuoso d'Europa è – indovinate un po’? – al diciassettesimo posto.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"></span></div>
<a name='more'></a><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg97Ld0hWK2POAVBlyJ51hXpw6ASoazW_ormCQtONl2D4KzRWMwd5fYDV2TJJ73Ok64QaTM-gLAP6litbX4HGThWJ7fTDEoUaVjonDNNRX2yh36wwadfQqiLKj5JJOU5wh0Newb0CjST9s/s1600/structural-reforms1.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg97Ld0hWK2POAVBlyJ51hXpw6ASoazW_ormCQtONl2D4KzRWMwd5fYDV2TJJ73Ok64QaTM-gLAP6litbX4HGThWJ7fTDEoUaVjonDNNRX2yh36wwadfQqiLKj5JJOU5wh0Newb0CjST9s/s1600/structural-reforms1.png" height="262" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Le
riforme strutturali, quindi, non solo non sembrano essere servite a nulla e non sono utili ad uscire
dalla crisi, ma si sono rivelate addirittura dannose.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><b>II)</b></span><span style="font-size: medium;">
Ma prendiamo l’altro pilastro della cura della troika: </span><span style="font-size: medium;"><b>gli
AVANZI PRIMARI. </b></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">È
interessante notare (secondo dati della stessa Commissione Europea)
che anche in base a questo parametro, i paesi della periferia, spesso considerati come degli irrecuperabili spendaccioni, risultano essere tra i primi della classe (non solo in Europa ma
addirittura a livello mondiale).</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Tutti
i paesi della periferia (ad eccezione della Grecia e
del Portogallo, che nel 2007 hanno registrato un lieve disavanzo
primario) hanno mantenuto costanti avanzi primari tra il 1992 e lo
scoppio della crisi finanziaria (2008). Addirittura Irlanda e Spagna presentavano prima della crisi un rapporto
deficit-Pil e debito-Pil tra i più bassi dell’eurozona.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Sempre considerando il pilastro dell'avanzo primario, m</span><span style="font-size: medium;">olti
forse saranno sorpresi di scoprire che in base a tale parametro l</span><span style="font-size: medium;"><b>’Italia
è da quasi vent’anni la
nazione più virtuosa d’Europa. </b></span><span style="font-size: medium;">L'unico
problema, non da poco conto, è che il suo avanzo primario viene
puntualmente eroso dai miliardi di euro che ogni anno paghiamo di
interessi sul debito pubblico.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrtcke09R1UIWKsAj2_0Y4820a4ZzAcW7LU_WPu8P2cmina1faEsmmMpLJhuvJsNZHQ4sPqPXP5_cc7FQIGDoi3TDKXB3BI_-l9GC-1jCpc6KWzGrI13H7LEP1J2SzUufavTLIVk6_V80/s1600/avanzo+primario+italia+(20anni%2Bdi%2Bavanzo).png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrtcke09R1UIWKsAj2_0Y4820a4ZzAcW7LU_WPu8P2cmina1faEsmmMpLJhuvJsNZHQ4sPqPXP5_cc7FQIGDoi3TDKXB3BI_-l9GC-1jCpc6KWzGrI13H7LEP1J2SzUufavTLIVk6_V80/s1600/avanzo+primario+italia+(20anni%2Bdi%2Bavanzo).png" height="282" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Negli
ultimi 20 anni l’</span><span style="font-size: medium;"><b>avanzo primario
italiano</b></span><span style="font-size: medium;"> ha
rappresentato mediamente il 2,1% del Prodotto interno lordo (Pil)
contro lo 0,2% della Germania. Il problema è che tanta abbondanza è
finita nella voragine della </span><span style="font-size: medium;"><b>spesa per
interessi</b></span><span style="font-size: medium;">
da pagare sul debito pubblico che, per l’Italia, ha significato
</span><span style="font-size: medium;"><b>1.650 miliardi</b></span><span style="font-size: medium;">
(pari al 6% del Pil), contro 1.058 miliardi d’interessi pagati
dalla Germania (anche in questo caso dal 1995, pari al 2,4% del Pil),
870 miliardi dalla Francia (2,6% del Pil), 386 miliardi dalla Spagna
(2,4% del Pil). </span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Sono
386 miliardi di euro in 5 anni. E’ quanto l’Italia ha speso, dal
2010 al 2014, per pagare gli interessi sul proprio debito pubblico. </span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Tornando
alla ricetta della Troika sugli avanzi primari, possiamo dire che una
strategia che punta a ridurre il </span><span style="font-size: medium;"><b>rapporto
debito/Pil</b></span><span style="font-size: medium;">
intervenendo unicamente sul numeratore (il debito), aumentando
l’avanzo primario dello Stato è
intrinsecamente controproducente da un punto di vista economico
poiché aumentando l’avanzo primario si riduce il Pil, a causa del
cosiddetto moltiplicatore fiscale, e dunque il rapporto debito/Pil
aumenta (in quanto un paese che registra un avanzo primario sta di
fatto levando risorse all’economia reale per destinarle ai
creditori, ossia le banche).</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Eppure,
il duplice obiettivo del </span><span style="font-size: medium;"><b>Fiscal Compact</b></span><span style="font-size: medium;">, pareggio di bilancio strutturale e riduzione del debito, prevede che i paesi della periferia, che sono poi quelli maggiormente indebitati, </span><span style="font-size: medium;"><b>da
qui al 2030 mantengano avanzi primari da capogiro: 7% in Grecia, 6.5%
in Italia, 5.5% in Portogallo, 3.5% in Spagna.</b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Si tratta di parametri folli da proporre ai Paesi già vessati in recessione economica e alti livelli di disoccupazione, dalle conseguenze nefaste sia dal punto di vista
economico che dal punto di vista politico e sociale, per l’entità
dei tagli alla spesa pubblica o dell’imposizione fiscale che essa
comporterebbe.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Non è un caso che ricette economiche simili a questa non abbia precedenti nella storia, come emerge da un recente
studio (dal titolo “</span><span style="font-size: medium;"><i><a href="https://www.blogger.com/Tornando%20alla%20ricetta%20della%20Troika%20sugli%20avanzi%20primari,%20possiamo%20dire%20che%20una%20strategia%20che%20punta%20a%20ridurre%20il%20rapporto%20debito/Pil%20intervenendo%20unicamente%20sul%20numeratore%20(il%20debito),%20aumentando%20l%E2%80%99avanzo%20primario%20dello%20stato%20%E2%80%93%20approccio%20su%20cui%20basa%20tutta%20l%E2%80%99architettura%20di%20Maastricht,%20cos%C3%AC%20come%20il%20Fiscal%20Compact%20%E2%80%93%20%C3%A8%20intrinsecamente%20controproducente%20da%20un%20punto%20di%20vista%20economico%20poich%C3%A9%20aumentando%20l%E2%80%99avanzo%20primario%20si%20riduce%20il%20Pil,%20a%20causa%20del%20cosiddetto%20moltiplicatore%20fiscale,%20e%20dunque%20il%20rapporto%20debito/Pil%20aumenta%20(in%20quanto%20un%20paese%20che%20registra%20un%20avanzo%20primario%20sta%20di%20fatto%20levando%20risorse%20all%E2%80%99economia%20reale%20per%20destinarle%20ai%20creditori).%20%20Eppure,%20il%20duplice%20obiettivo%20del%20Fiscal%20Compact%20%E2%80%93%20pareggio%20di%20bilancio%20strutturale%20e%20riduzione%20del%20debito%20%E2%80%93%20prevede%20che%20i%20paesi%20della%20periferia,%20i%20pi%C3%B9%20indebitati,%20da%20qui%20al%202030%20mantengano%20avanzi%20primari%20da%20capogiro:%207%%20in%20Grecia,%206.5%%20in%20Italia,%205.5%%20in%20Portogallo,%203.5%%20in%20Spagna.%20Si%20tratta%20di%20una%20strada%20palesemente%20insostenibile%20sia%20dal%20punto%20di%20vista%20economico%20che%20dal%20punto%20di%20vista%20politico%20e%20sociale,%20per%20l%E2%80%99entit%C3%A0%20dei%20tagli%20alla%20spesa%20pubblica%20o%20dell%E2%80%99imposizione%20fiscale%20che%20essa%20comporterebbe.%20E%20che%20infatti%20non%20ha%20precedenti%20nella%20storia,%20come%20emerge%20da%20un%20recente%20studio%20(dal%20titolo%20%E2%80%9CCan%20large%20primary%20surpluses%20solve%20Europe%E2%80%99s%20debt%20problem?%E2%80%9D%20(luglio%202014)%20di%20due%20economisti,%20Barry%20Eichengreen%20e%20Ugo%20Panizza,%20i%20quali%20hanno%20analizzato%20centinaia%20di%20casi%20di%20paesi,%20sia%20emergenti%20che%20avanzati,%20che%20tra%20il%201974%20e%20il%202013%20hanno%20cercato%20di%20perseguire%20ampi%20e%20consistenti%20avanzi%20primari.%20%20La%20conclusione%20degli%20autori%20lascia%20poco%20spazio%20all%E2%80%99interpretazione:%20%E2%80%9CAvanzi%20primari%20dell%E2%80%99entit%C3%A0%20e%20della%20durata%20previste%20dal%20Fiscal%20Compact%20sono%20pressoch%C3%A9%20inesistenti%20nella%20storia%E2%80%9D." target="_blank">Can large primary surpluses solve Europe’s debt problem?</a></i></span><span style="font-size: medium;">”
(luglio 2014) di due economisti, Barry Eichengreen e Ugo Panizza, i
quali hanno analizzato centinaia di casi di paesi, sia emergenti che
avanzati, che tra il 1974 e il 2013 hanno cercato di perseguire ampi
e consistenti avanzi primari. </span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">La
conclusione degli autori è molto diretta e concisa:
</span><span style="font-size: medium;"><i><b>“Avanzi primari dell’entità e
della durata previste dal Fiscal Compact sono pressoché inesistenti
nella storia”.</b></i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><i><b><br /></b></i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Oltre a delle fondamenta economiche errate su cui si basa la politica monetaria europea, n</span><span style="font-size: medium;">on dimentichiamo che avendo una moneta unica per tutta
l'Europa, con essa abbiamo anche la regola secondo cui
non si può avere un deficit maggiore del 3%, e un debito maggiore
del 60%, rispetto al prodotto interno lordo [Pil].</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Questo significa che nessuna nazione, non avendo una
valuta propria, ha alcun controllo sulla politica monetaria e
fiscale, sui tassi di cambio etc.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Quando c'è una crisi, i governi devono eliminare il
potere sindacale e i regolamenti, devono privatizzare gli asset strategici (acqua, energia, etc.),
perché hanno bisogno di soldi per pagare i debiti. Eliminando il
potere del governo, dei sindacati e della classe lavoratrice, i
salari non potranno che essere ridotti, riducendo i consumi e generando disoccupazione.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">In altre parole questa crisi, come aveva previsto
Mundell (premio Nobel per l'economia per la teoria delle Aree
Valutarie Ottimali), sembra esser stata pianificata dagli stessi creatori
dell'euro.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">In conclusione, credo che qualora non si operi urgentemente cercando di annullare gli stringenti vincoli dei regolamenti europei e modificando la politica monetaria vigente in cui continua a perseverare la troika, ai Paesi dell'eurozona, in primis ai Paesi del sud Europa, non resti che valutare non se restare dentro o fuori l'Unione europea, bensì cominciare a considerare il miglior modo per abbandonare l'euro e tornare alle rispettive monete sovrane, tornando ad una politica monetaria che sia sovrana ed espansiva, in grado di sollevare occupazione, consumi e pil e, allo stesso tempo, rinnegando l' "odioso" debito pubblico.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: right;">
<span style="font-size: medium;"><b>Salvatore Tamburro</b></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: right;">
<span style="font-size: medium;"><b><br /></b></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><br /></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><i><b><br /></b></i></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-540285921106666302015-04-03T17:10:00.000+02:002015-04-03T17:10:00.911+02:00AL DIRETTORE DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSHSOfbI2IquZWHM67RSWKG4BemPIcORwqjOdlgWFyTEgNWsdIs_AxRhIRGZlTQ21WHJk3TD6xn7uk0hY5dHMvGHCblHhBUTX5RIGYCCGJoXQQFKeCMRw9PVSGi1Yhj7zf62dxjoAQqeQ/s1600/rossella+orlandi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSHSOfbI2IquZWHM67RSWKG4BemPIcORwqjOdlgWFyTEgNWsdIs_AxRhIRGZlTQ21WHJk3TD6xn7uk0hY5dHMvGHCblHhBUTX5RIGYCCGJoXQQFKeCMRw9PVSGi1Yhj7zf62dxjoAQqeQ/s1600/rossella+orlandi.jpg" height="219" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Egregia dott.ssa Rossella Orlandi,</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />nelle sue vesti di Direttore dell'Agenzia delle Entrate, dovrebbe comprendere che lo <a href="http://www.repubblica.it/economia/2015/03/31/news/spesometro_si_parte_da_aprile_al_fisco_tutti_i_dati_sulle_nostre_spese-110933437/" target="_blank">Spesometro</a> che perseguita i piccoli commercianti e professionisti non serve a nulla come strumento di lotta all'evasione. Al posto di quei circa 90-100 miliardi di euro di evasione che vorrebbe recuperare dalle tasche dei cittadini italiani già martoriati da politiche fiscali e monetarie partorite dalla mente di incapaci, le offro una soluzione ben più redditizia: vada a verificare i miliardi evasi dalle banche commerciali italiane, dal falso in bilancio alle operazioni di clearing internazionale, e scoprirà ben oltre 2mila miliardi di euro che non finiscono nelle casse del fisco italiano. </div>
<div style="text-align: justify;">
Risparmierebbe fatica perché invece di milioni di italiani basterebbe controllare appena i primi 10 gruppi bancari italiani e, inoltre, recupererebbe 20 volte di più della cifra da lei ipotizzata. </div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Conscio della sua determinazione nello stanare gli evasori e recuperare miliardi di euro utili a soddisfare i bisogni di cittadini ed imprese sono sicuro che accetterà il mio modesto consiglio.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />Cordiali saluti.</div>
<div style="text-align: right;">
<strong>Salvatore Tamburro</strong></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-50296704909599294752015-02-07T21:34:00.002+01:002015-02-07T21:34:29.842+01:00TSIPRAS, UN ALTRO FALSO LEONIDA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2peAe2MD29ejT4N1xRS2ybxlLivPTm57OlVjmULq6BSEcsLuplxxPb9ZSrHT4R0poR2jm_hlxQw4tUJfxaypmpeBl5MGMo2ImqYYs_zpOQMVKs4kI2ADPeJN9Zquam0lmkMHubdjNZDU/s1600/Tsipras-Junker.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2peAe2MD29ejT4N1xRS2ybxlLivPTm57OlVjmULq6BSEcsLuplxxPb9ZSrHT4R0poR2jm_hlxQw4tUJfxaypmpeBl5MGMo2ImqYYs_zpOQMVKs4kI2ADPeJN9Zquam0lmkMHubdjNZDU/s1600/Tsipras-Junker.jpg" height="218" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il presidente John Fitzgerald Kennedy dichiarò, durante il suo discorso di insediamento, «Non dovremo mai negoziare per paura».</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tsipras prima che venisse eletto sembra dovesse interpretare il ruolo di Leonida contro il temibile Serse, interpretato dalla Troika.</div>
<div style="text-align: justify;">
Si parlava di uscita dall'euro, di rivedere tutti i trattati europei, di non dare nemmeno un centesimo di euro a FMI e a BCE, di rinnegare le riforme strutturali imposte dall'Ue.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E adesso, dopo le elezioni, che è successo al nostro Leonida-Tsipras?</div>
<div style="text-align: justify;">
Dove è finito il suo coraggio nel manifestare contro il temibile mostro della troika?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Adesso Tsipras e il suo valoroso prode Varoufakis sembrano accontentarsi anche solo di un allungamento del piano debitorio.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La situazione del debito pubblico greco è la seguente: esso ammonta a 323 miliardi di euro, pari al 177% del Pil. Di questi, il 15% è detenuto dal settore privato, il 10% dal Fondo monetario internazionale e il 6% dalla Bce. Il grosso del debito, ossia il 60% del totale, pari a 195 miliardi di euro, è in mano agli altri governi dell’eurozona. Di questi 195 miliardi, 142 miliardi sono arrivati alla Grecia attraverso l’Efsf, il Fondo europeo di stabilità finanziaria (noto come “Fondo salva-stati”); 53 miliardi sono invece il frutto di prestiti bilaterali ricevuti dagli altri stati membri. </div>
<div style="text-align: justify;">
I paesi più esposti al debito greco sono la Germania (56 miliardi), la Francia (42 miliardi), l’Italia (37 miliardi), la Spagna (24 miliardi) e l’Olanda (11 miliardi).</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
Tsipras, rinnegando le affermazioni pre-elettorali, ha dichiarato di voler ripagare tutto ciò che deve alla troika (il 16% del debito). Inoltre, nessuno dei paesi creditori sarebbe disposto ad un haircut del proprio debito verso la Grecia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Anzi stiamo al peggio del peggio: il Governo greco deve presentare una richiesta di estensione del piano di salvataggio europeo entro il 16 febbraio. In caso contrario non avrà più il sostegno finanziario della Ue. L’ultimatum viene da Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Io credo che non ci debbano essere compromessi o patti di alcun tipo con coloro che hanno distrutto la dignità di un popolo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tsipras avrebbe dovuto rispondere a Draghi, Merkel e alla troika tutta come Achille rispose ad Ettore nell'Iliade:</div>
<br />
<<<i>Ettore, tu, maledetto, non parlarmi di accordi!</i><br />
<i>Come non esistono patti affidabili tra i leoni e gli uomini,</i><br />
<i>né possono lupi ed agnelli avere cuore concorde,</i><br />
<i>ma sempre gli uni degli altri vogliono il male,</i><br />
<i>così non possiamo tu ed io essere amici, né ci saranno</i><br />
<i>patti fra noi, prima che uno dei due caduto</i><br />
<i>sazi di sangue Ares, il guerriero armato di scudo.</i>>><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Non si fanno patti col nemico, lo si affronta con coraggio e a viso aperto. Non farlo significa continuare ad abusare della speranza di un popolo ormai nel baratro.</div>
<br />
<div style="text-align: right;">
<b>Salvatore Tamburro</b></div>
<br />Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-51557759014923275522014-12-20T20:59:00.001+01:002015-02-07T19:45:18.690+01:00LA BUFALA DELLE TLTRO AL SERVIZIO DELL'ECONOMIA REALE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpH_VlN3_wWI-3g-5nJbzL0ytbKCPWW64ye4-E_okoyPsqv_SNHqqcAXBztL5lbTKeEa4vGviS4T3tZeHL1AmfzsZwkBC8l_WIpb10-bBZbNIPKaQGHa1KT36DDSPngab9NOP_S5TNohE/s1600/draghi+LTRO.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpH_VlN3_wWI-3g-5nJbzL0ytbKCPWW64ye4-E_okoyPsqv_SNHqqcAXBztL5lbTKeEa4vGviS4T3tZeHL1AmfzsZwkBC8l_WIpb10-bBZbNIPKaQGHa1KT36DDSPngab9NOP_S5TNohE/s1600/draghi+LTRO.jpg" height="320" width="301" /></a></div>
<b><br /></b>
<b><br /></b>
<b>Cosa sono le TLTRO?</b><br />
<div style="text-align: left;">
<span style="text-align: justify;">Lo scorso 5 giugno 2014 il consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha deciso di "condurre per un periodo di due anni una serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (TLTRO, Targeted Longer-Term Refinancing Operations), con l'obiettivo di "migliorare l’erogazione di prestiti bancari a favore del settore privato non finanziario". Il 29 luglio successivo la BCE ha pubblicato dettagli e modalità delle 8 operazioni TLTRO, le prime due a settembre e dicembre 2014 e le successive a distanza di tre mesi l'una dall'altra a partire da marzo 2015.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
Il rimborso dei finanziamenti derivanti da tutte le operazioni TLTRO avverrà nel settembre 2018, ma le banche avranno l'opzione di rimborsare con frequenza semestrale qualsiasi quota degli importi ottenuti in una qualsiasi operazione TLTRO già a partire da 24 mesi dopo detta operazione.</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Tasso di interesse concesso?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Il tasso di interesse applicato sulle operazioni TLTRO sarà pari a quello delle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema in essere al momento dell'operazione più uno spread di 10 punti base.</div>
<div style="text-align: justify;">
Attualmente il TUR=0,05%, quindi vuol dire che le banche aderenti alle TLTRO sconteranno un tasso di interesse del 0,15% (0,05 tasso base + 0,10 spread) sul prestito concesso dalla BCE.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un gran bel regalo di Draghi alle banche verrebbe da pensare.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>La differenza tra LTRO E TLTRO?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
L'obiettivo delle TLTRO sarebbe quello di aprire linee di credito a famiglie e imprese, ossia far confluire nell'economia reale tutti questi miliardi concessi da Draghi quasi a gratis.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ed è ciò che differenzia la magica sigla “Tltro” dalla più nota “Ltro” che tra il 2011 e 2012 servì a iniettare una buona dose di liquidità nel sistema bancario Ue affetto da una paralisi pressoché totale, soldi che le banche utilizzarono per ricapitalizzare i loro bilanci e\o per speculare sui mercati finanziari.</div>
<div style="text-align: justify;">
Con le LTRO parlavamo di oltre mille miliardi di euro:</div>
<div style="text-align: justify;">
-1a asta: il 22 dicembre 2011, quando 523 banche hanno partecipato all'asta LTRO richiedendo 489,191 miliardi di euro;</div>
<div style="text-align: justify;">
-2a asta: il 29 febbraio 2012, quando 800 banche hanno partecipato all'asta LTRO, richiedendo 529,53 miliardi di euro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Di questi 1.018 miliardi di euro l'economia reale non ha visto nemmeno un centesimo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<a name='more'></a><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Adesso, invece, questi fondi messi a disposizione dei vari istituti avrebbero un obiettivo ben preciso. "Avrebbero", ho usato volutamente il condizionale! </div>
<div style="text-align: justify;">
Nella realtà: non accadrà nulla di quanto prefissato. Perché non c’è un vero meccanismo che costringa le banche a erogare nuovo credito. L’unico deterrente perché lo facciano è dato dalla restituzione anticipata di un paio d’anni dei soldi presi in prestito per chi non rispetta le regole del gioco (ossia settembre 2016, anziché settembre 2018). </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Come sono andate le ultime due aste in TLTRO?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
-1a ASTA: il 18 settembre 2014 la BCE ha concesso 82,6 miliardi di euro alle banche europe, di cui 23 miliardi di euro assegnati alle banche italiane;</div>
<div style="text-align: justify;">
-2a ASTA: il 11 dicembre 2014 la BCE ha concesso 128,9 miliardi di euro alle banche europe, di cui 26 miliardi di euro assegnati alle banche italiane;</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
I soldi della prima asta sono finiti tutti a famiglie ed imprese? Direi proprio di NO. Secondo quanto riferisce la Banca d'Italia, gli istituti di credito italiani hanno investito ad ottobre 18,4 miliardi di euro in BTp (Buon del tesore poliennali), portando gli asset governativi al livello mai raggiunto prima di 414,3 miliardi di euro. I nuovi acquisti in Btp, in sostanza, consistono in oltre i due terzi di quei 23 miliardi di euro che le banche hanno preso dalla Banca centrale europea nell'asta Tltro del settembre scorso.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In conclusione: <b>Draghi sta regalando per l'ennesima volta miliardi di euro alle banche commerciali (Unicredit, Intesa Sanpaoli, MPS, BPM, UBI, etc.), ma queste ultime preferiscono specularci in borsa e\o acquistare il nostro debito, invece di supportare un'economia reale in completa recessione</b>, in cui le famiglie non riescono ad arrivare alla fine del mese, mentre nel settore imprenditoriale si registrano 2 fallimenti ogni ora.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Chi vigila o dovrebbe vigilare su tutto questo?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Dovrebbe farlo il forse il CICR (Comitato interministeriale per il credito e il risparmio), un organismo presieduto dal ministro dell'Economia e delle Finanze italiano con compiti di alta vigilanza in materia di credito e di tutela del risparmio? Questa CICR andrebbe soppresso visto che finora non ha mosso un dito a tutela del risparmio (e non muovono un dito nemmeno sui tanti contratti bancari viziati da illeciti, quali usura e anatocismo).</div>
<div style="text-align: justify;">
Può essere mica che il CICR agisca in conflitto di interessi, visto che delibera i criteri che regolano l'attività di vigilanza e sulla trasparenza delle condizioni contenute nei contratti bancari su proposta della Banca d'Italia d'intesa con la Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa)?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Perchè il Parlamento non adotta una commissione interparlamentare composta da esperti in materia economica, indipendenti sia dal potere politico e che da quello finanziario, allo scopo di vigilare sul buon esito di queste iniezioni di liquidità, facendo pressione sulle banche che godono di questi finanziamenti quasi gratuiti affinchè questo denaro confluisca realmente nelle tasche dei cittadini, invece che nei meandri della finanza? </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Come al solito vige l'immobilismo politico e mediatico su vicende di importanza vitale per il Paese e per i cittadini.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: right;">
<b>Salvatore Tamburro</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-39050129633854214722014-09-06T15:51:00.001+02:002014-09-06T16:28:13.067+02:00LE MOSSE DI DRAGHI, LA GERMANIA E IL MADE IN ITALY<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLatyCoHIbSO07wVUF6KThfkXWoSTsIq240FKSNUMd4QD25vQrA7bGPzmUnOZCCCO5wMQJ5203WHwgIY9hjJFMqHAHRj9kcaO_Mq7Knn0ii1vXl-kedVrrxZD2_ha0OsYt_sLPHQYkLcE/s1600/weidman+e+draghi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLatyCoHIbSO07wVUF6KThfkXWoSTsIq240FKSNUMd4QD25vQrA7bGPzmUnOZCCCO5wMQJ5203WHwgIY9hjJFMqHAHRj9kcaO_Mq7Knn0ii1vXl-kedVrrxZD2_ha0OsYt_sLPHQYkLcE/s1600/weidman+e+draghi.jpg" height="179" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Come era prevedibile il 04/09/2014 la BCE ha abbassato i tassi a breve di riferimento allo 0,05% dal precedente 0,10, nuovo minimo storico assoluto. La Banca centrale europea ha anche tagliato il tasso di deposito in negativo a -0,02%.</div>
<div style="text-align: justify;">
Detto in parole povere, le banche dovrebbero essere meno stimolate a "parcheggiare" la loro liquidità presso la BCE e darla in prestito a famiglie e imprese.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In realtà ciò non è detto che avvenga e forse non avverrà.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perchè?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In primis, le banche sono in attesa che la BCE acquisti le loro obbligazioni garantite (<b><i>covered bonds e Abs</i></b>), ossia attività problematiche che incorporano anche crediti in sofferenza.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il secondo passo sarà attendere le famigerate <b>TLTRO, ossia "Targeted longer-term refinancing operations"</b> che Draghi ha dichiarato pronte a vantaggio delle banche commerciali, miliardi di euro da prestare (leggasi "regalare") alle banche commerciali che a loro volta dovranno prestarli a famiglie ed imprese (con esclusione per i mutui "prima casa").</div>
<div style="text-align: justify;">
Queste iniezioni di liquidità proposte dalla BCE dovrebbero essere di 400 miliardi di euro, ma a mio avviso toccheranno una cifra intorno ai 750 miliardi di euro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi auguro che tali TLTRO non facciano la fine delle precenti LTRO (prestiti da mille miliardi di euro) finite a ricapitalizzare i bilanci delle banche e nel vortice delle speculazioni finanziarie, non lasciando un centesimo per le PMI.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
Per ora la Germania ha criticato fortemente le mosse di Draghi: il presidente della Bundesbank <b>Jens Weidmann</b>, nel board Bce, ritiene che il provvedimento di abbassare i tassi Ue a zero e il programma di acquisti di titoli cartolarizzati ABS aiuti soltanto i paesi peggiori d'Europa che non hanno lavorato bene per risanare le proprie economie con le riforme strutturali, riferendosi nemmeno tanto velatamente a <b>Francia</b> e <b>Italia</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Draghi, per il programma di acquisti di titoli cartolarizzati (abs) avrebbe già stretto un accordo con il gigante degli investimenti <b>BlackRock</b>, soprattutto per avere consulenze proprio sulla valutazione dei rischi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per la Germania le TLTRO restano un’arma da usare nel caso Putin tagli il gas all’Europa quest’inverno o nel caso l’inflazione non risalga.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>E cosa cambia per l'Italia?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Per i privati che hanno un mutuo a tasso variabile ancorato al tasso Bce (sono ancora pochissimi) una variazione di 10 punti base (dallo 0,15% precedente ad appunto lo 0,05%) si tramuterà in un risparmio di pochi euro all'anno. </div>
<div style="text-align: justify;">
Le piccole-medie imprese italiane non devono attendersi aiuti dalle banche, almeno nel breve periodo, ma la scelta di Draghi per attuare dei tassi così bassi ha compresso il valore dell'euro (sceso già sotto 1,30 dollari) dando così una spinta all'export.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le PMI italiane devono quindi puntare sul "<b>Made in Italy</b>" verso i Paesi che non fanno parte dell'Eurozona, dirigendosi verso i mercati di Cina, Russia, India.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM0RbQAHE5JWt1fibeHNp7X0AWbhS6_edq6FavuopVScCqlfR0Cuh6uAaiFXUARDcMEXBiTZ2OkGD4UoH9EEN6P1qTgvQ2xJTRzBlmJ2XsgBBZ_ipZ91-__opJRlpJ7p7D94es3P-VB_Q/s1600/china+shop.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM0RbQAHE5JWt1fibeHNp7X0AWbhS6_edq6FavuopVScCqlfR0Cuh6uAaiFXUARDcMEXBiTZ2OkGD4UoH9EEN6P1qTgvQ2xJTRzBlmJ2XsgBBZ_ipZ91-__opJRlpJ7p7D94es3P-VB_Q/s1600/china+shop.jpg" height="209" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La Cina, la fabbrica del mondo, sta diventando una terra in cui non si va più per produrre a basso costo i prodotti per poi rivenderli in Europa, ma sempre più grandi gruppi industriali (americani e tedeschi in primis) vanno lì per soddisfare la domanda interna cinese.</div>
<div style="text-align: justify;">
Con una popolazione di 1,4 miliardi di abitanti si sta formando una classe media di 300 milioni di persone pronte a consumare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Secondo l'ultimo studio McKinsey (<a href="http://www.mckinsey.com/insights/consumer_and_retail/mapping_chinas_middle_class" target="_blank">Mapping China's middle class</a>) entro il 2020 aumenteranno gli acquisti della upper middle class e degli affluent che, nelle zone urbane, passeranno da una spesa combinata di 3.114 miliardi di renmimbi (circa 367 miliardi di euro) a una di 21.800 miliardi di renmimbi (2.568 miliardi di euro).</div>
<div style="text-align: justify;">
Entro il 2022 <b>la spesa in consumi toccherà l'equivalente di 3.162 miliardi di euro</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Si può ignorare il paese col numero di consumatori più grande del mondo?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le esportazioni di beni agricoli e di consumo (Made in Italy) hanno resistito all'impatto della crisi grazie alla qualità delle produzioni ma anche alla capacità di intercettare la domanda dei mercati lontani. I risultati migliori si sono registrati per il vino e i gioielli.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ecco perché, in un Paese come l'Italia senza sovranità politica e monetaria, in una deflazione creata ad hoc, vittima di una politica di austerità che è stata devastante per i consumi e per l'occupazione, in questo preciso momento le pmi italiane devono avere lo slancio per piazzarsi anche nei mercati extra-Ue, dove la qualità, la professionalità e l'eccellenza produttiva italiana non ha nulla da invidiare a quella delle imprese straniere.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: right;">
<b>Salvatore Tamburro</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-23459586685133069862014-06-21T19:17:00.001+02:002014-06-21T19:17:40.366+02:00I NUOVI "REGALI" DI DRAGHI (BCE) PER IL 2014-2015<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhR-y_gioEYwow19AjkMm2Va3AAEMPPDjw8vSOsZNDfhYtkl9Ewi5RLdg_czaApMknxssie04HCh5VdTg-SB1Dcas3OWIH-6aaq_P-t_yLwRgsU3CYKuZm-q-NJdMwoDFBxXVkS48kNTuU/s1600/tore+draghi+1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhR-y_gioEYwow19AjkMm2Va3AAEMPPDjw8vSOsZNDfhYtkl9Ewi5RLdg_czaApMknxssie04HCh5VdTg-SB1Dcas3OWIH-6aaq_P-t_yLwRgsU3CYKuZm-q-NJdMwoDFBxXVkS48kNTuU/s1600/tore+draghi+1.jpg" height="222" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Mario Draghi, nelle vesti di presidente dalla Banca Centrale Europea, ha deciso una serie di misure economiche valide per il 2014-2015 allo scopo di stimolare l'economia, abbassare la quotazione dell'euro e allontanare lo spettro della deflazione che sta portando disoccupazione e recessione economica in tutta Europa.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Quali saranno questi strumenti e a cosa serviranno? </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
1) <b>Taglio del TUR</b> (tasso ufficiale di riferimento) a 0,15%, mentre il <b>tasso sui depositi overnight è del -0,1%</b> (in sostanza alle banche commerciali sarà addebitato lo 0.1% sui depositi delle loro riserve presso la BCE). Ciò dovrebbe condurre le banche commerciali a non depositare la loro liquidità presso la BCE, ma ad erogarla a famiglia ed imprese.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
2) <b>Stop alla sterilizzazione dei titoli del Piano SMP</b> (ossia il Securities Markets Programme, cioè l'acquisto di titoli di debito pubblico da parte della Bce sul mercato secondario) allo scopo di immettere nuova liquidità nel sistema. La Bce interromperà le operazioni settimanali con cui riassorbe la liquidità creata comprando titoli di Stato durante la crisi del debito, pari a circa 165 miliardi di euro. Da quattro anni, ogni settimana la Banca centrale "drena" dal sistema (offrendo depositi fruttiferi alle banche) la liquidità immessa con i riacquisti di titoli di Stato nell'ambito del programma Smp, che ha dato ossigeno ai Paesi colpiti dalla crisi. Interrompendo questa prassi, la liquidità aggiuntiva resterà sui mercati.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
3)<b> Acquisto di Abs</b>. Draghi per risollevare il credito e venire incontro alle banche, si dichiara pronto ad acquistare Abs, asse-backed securities, ossia una particolare tipologia di obbligazioni emesse a fronte di operazione di cartolarizzazione. Il caso della cartolarizzazione dei mutui è il più frequente, ma vengono inseriti in ABS anche altre forme di crediti. I più frequenti sono: crediti per acquisto di automobili, ipoteche, crediti bancari, crediti al consumo, leasing, flussi di pagamenti di carte di credito e crediti commerciali, ma esistono anche ABS particolari e specializzati che incorporano esclusivamente crediti in sofferenza.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
4)<b> Prestiti TLTRO</b>. Draghi, attraverso operazioni denominate "Targeted longer-term refinancing operations (TLTRO) dichiara pronti 400 miliardi di euro da prestare (regalare) alle banche commerciali che a loro volta dovranno prestare a famiglie ed imprese (con esclusione per i mutui "prima casa"). Di questi 400 miliardi, circa 75 miliardi di euro dovrebbero finire nelle casse delle banche italiane. Inoltre, da marzo 2015 a marzo 2016 a tutte le banche sarà consentito di prestare trimestralmente fino a tre volte l'ammontare dei loro prestiti netti al settore privato non finanziario dell'euro (mutui esclusi).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><u>CRITICHE ALLE MISURE DELLA BCE 2014-2015</u></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Queste misure enunciate da Draghi hanno, come previsto, ricevuto il plauso del FMI e dei mercati finanziari.</div>
<div style="text-align: justify;">
C'è però da capire se tali misure possano essere davvero benefiche per l'economia reale, o meglio, se siano davvero in grado di salvarci dalla deflazione e stimolare la crescita e l'occupazione, oppure se trattasi di pura propaganda economica ed illusoria.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ritengo che seppur il tasso sui depositi overnight sia dello -0,1%, scoraggiando in teoria le banche commerciali a depositare la loro liquidità presso la BCE, nei fatti però serve a poco. La storia ci insegna che grosse banche commerciali hanno spesso assunto la funzione di riserva. Ciò vuol dire che se grossi istituti di credito, come JP Morgan, Citigroup, Bank of America, UBS, Credit Suisse, HSBC, Royal Bank of Scotland, Barclays, Deutsche Bank, decidessero di offrire anche uno 0,3% sui depositi bancari, per tutte le altre banche commerciali europee sarebbe sempre meglio depositare la loro liquidità presso queste banche, anziché scontare un tasso di deposito negativo come quello offerto dalla BCE.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Quanto all'acquisto delle ABS, questo è un evidente regalo fatto alle banche che hanno speculato più del dovuto, e ciò c'entra poco con lo stimolare l'economia e salvarci dalla deflazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Circa la prossima iniezione di liquidità da 400 miliardi di euro data alle banche commerciali di eurolandia, ricordo che le due precedenti, ossia quelle del 2011 e del 2012 in cui Draghi "regalò" un totale di 1.000 miliardi di euro, non finirono nell'economia reale, bensì furono utilizzati dalle banche per ricapitalizzare i loro bilanci e speculare ulteriormente sui mercati finanziari. Di questi 400 miliardi, circa 75 mld finiranno alle banche italiane, ossia ad istituti di credito che vantano sofferenze per oltre 162 miliardi di euro (dati Banca d'Italia). Se mancherà la volontà politica di costituire da subito un apposito fondo nazionale in cui dirottare questa liquidità messa a disposizione dalla BCE, dubito fortemente che l'economia reale vedrà mai un centesimo di euro di questi 400 miliardi. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Secondo una stima elaborata dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre, le famiglie e le imprese italiane, già dal mese di giugno 2014, sono state chiamate a versare oltre 54 miliardi di euro tra imposte, tasse e tributi nelle casse dell'erario; non mi sembra, visto un prelievo fiscale di tale portata, che si stia andando nelle direzione di uno stimolo all'economia reale e alla soppressione della deflazione. E vi risparmio i nefasti dati su disoccupazione, consumi e nuovo record del debito pubblico.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: right;">
<b>Salvatore Tamburro</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-70422931311693769382014-05-08T22:51:00.000+02:002014-05-08T22:51:11.368+02:00LO SPETTRO DELLA DEFLAZIONE CHE NESSUNO VUOLE NOMINARE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEialj7LP_t0FiTGUphdGXCvZUg4Jr79X3l4bD9nlQpUxfNIZJNHvUmJe1PlFv4FgA_XAIUHYLGPhoCHMv5YxGZUWgHAlzM-F_QSc7tH0gNAQWfaBkl_J0myo0t6B62MGkH6Ipjqdohd0j8/s1600/deflazione+marzo+.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEialj7LP_t0FiTGUphdGXCvZUg4Jr79X3l4bD9nlQpUxfNIZJNHvUmJe1PlFv4FgA_XAIUHYLGPhoCHMv5YxGZUWgHAlzM-F_QSc7tH0gNAQWfaBkl_J0myo0t6B62MGkH6Ipjqdohd0j8/s1600/deflazione+marzo+.jpg" height="284" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #37404e; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14.399999618530273px; line-height: 20px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #37404e; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14.399999618530273px; line-height: 20px;">Draghi continua a definirla "bassa inflazione" (o disinflazione), io preferirei chiamarla "deflazione". La deflazione esprime correttamente ciò che stiamo vivendo, in quanto essa deriv</span><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #37404e; display: inline; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14.399999618530273px; line-height: 20px;">a dalla debolezza della domanda di beni e servizi, cioè un freno nella spesa di consumatori e aziende. Come spiegava Keynes, in tempi di crisi il risparmio è distruttivo perché se tutti risparmiano la domanda aggregata diminuisce e con essa diminuisce la ricchezza in quanto diminuiscono produzione e occupazione.</span></div>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline;"><div style="color: #37404e; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14.399999618530273px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.399999618530273px;">Non è un caso che oggi registriamo un calo della produzione e livelli record di disoccupazione. Di norma le crisi producono deflazione quando le banche vengono coinvolte. </span></div>
<div style="color: #37404e; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14.399999618530273px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.399999618530273px;">È questo il caso della crisi del ’29 o di quella giapponese degli anni ’90.</span><span style="font-size: 14.399999618530273px;"> </span></div>
<div style="color: #37404e; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14.399999618530273px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.399999618530273px;">L'anno 2014 segnerà la deflazione per: ITALIA, PAESI BASSI, SPAGNA. Le ricette di Draghi saranno o quelle di ridurre ulteriormente il TUR (oggi lasciati <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2014-05-08/la-bce-lascia-suo-tasso-riferimento-invariato-minimi-storici-025percento-140202.shtml?uuid=ABz7ciGB" target="_blank">invariati allo 0,25%</a>) oppure ricorrere alle solite iniezioni di liquidità (stile LTRO).</span></div>
<div style="color: #37404e; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14.399999618530273px; line-height: 20px; text-align: justify;">
Esistono crisi economiche senza complicazioni finanziarie, ma non esistono crisi finanziarie senza complicazioni economiche reali.</div>
<div style="color: #37404e; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14.399999618530273px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="color: #37404e; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14.399999618530273px; line-height: 20px; text-align: right;">
<b>Salvatore Tamburro</b></div>
<div style="color: #37404e; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14.399999618530273px; line-height: 20px; text-align: right;">
<br /></div>
<div style="color: #37404e; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14.399999618530273px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.399999618530273px;"><br /></span></div>
</span>Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-61083725793971850982014-04-13T03:32:00.004+02:002014-04-13T03:32:54.755+02:00ITALIA - COME RISPARMIARE 70 MILIARDI DI EURO L'ANNO?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoB8mKIKHJUBKkauVBUpdEaU0i9Jp9f35aLrUg727OLn1wGd7KNI1U8uZ6W4uGZAZT1FGRNiqifVuGY9YNtRmsYasIPlKue0_0OxZdmSaYi3UtW1XLYgDbUcl_mE1EVTumrGygiydr7uE/s1600/salvadanaio+1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoB8mKIKHJUBKkauVBUpdEaU0i9Jp9f35aLrUg727OLn1wGd7KNI1U8uZ6W4uGZAZT1FGRNiqifVuGY9YNtRmsYasIPlKue0_0OxZdmSaYi3UtW1XLYgDbUcl_mE1EVTumrGygiydr7uE/s1600/salvadanaio+1.jpg" height="249" width="320" /></a></div>
<i><b><br /></b></i>
<i><b><br /></b></i>
<i><b>APPELLO PER UNA BANCA PUBBLICA DI INTERESSE NAZIONALE</b></i><br />
<br />
<b><a href="https://www.dropbox.com/s/3o8o2j228eqye4k/APPELLO%20PER%20UNA%20BANCA%20PUBBLICA%20DI%20INTERESSE%20NAZIONALE.pdf" target="_blank">Scarica il testo integrale con tabelle in formato pdf</a></b><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Il<b> Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea</b> (TFUE) è, accanto al Trattato sull'Unione Europea (TUE), uno dei documenti fondamentali dell'Unione Europea (UE). Assieme costituiscono le basi fondamentali del diritto primario nel sistema politico dell'UE.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il TUE contiene soprattutto i principi istituzionali.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il TFUE, invece, è composto da ben 358 articoli; in particolare spiega in modo più dettagliato il funzionamento degli organi dell'UE e stabilisce con precisione in quali ambiti l'UE è attiva e con quali competenze.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Di seguito si citano l'art.1, art.123 e l'art.128 del TFUE1:</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Articolo 1</b></div>
<div style="text-align: justify;">
1.<i>Il presente trattato organizza il funzionamento dell'Unione e determina i settori, la delimitazione e le modalità d'esercizio delle sue competenze.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
2.<i>Il presente trattato e il trattato sull'Unione europea costituiscono i trattati su cui è fondata l'Unione. I due trattati, che hanno lo stesso valore giuridico, sono denominati «i trattati».</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Articolo 123</b></div>
<div style="text-align: justify;">
1.<i>Sono vietati la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia, da parte della Banca centrale europea o da parte delle banche centrali degli Stati membri (in appresso denominate «banche centrali nazionali»), a istituzioni, organi od organismi dell'Unione, alle amministrazioni statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri organismi di diritto pubblico o a imprese pubbliche degli Stati membri, così come l'acquisto diretto presso di essi di titoli di debito da parte della Banca centrale europea o delle banche centrali nazionali.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
2.<i>Le disposizioni del paragrafo 1 non si applicano agli enti creditizi di proprietà pubblica che, nel contesto dell'offerta di liquidità da parte delle banche centrali, devono ricevere dalle banche centrali nazionali e dalla Banca centrale europea lo stesso trattamento degli enti creditizi privati.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
<b>Articolo 128</b></div>
<div style="text-align: justify;">
1.<i>La Banca centrale europea ha il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione di banconote in euro all'interno dell'Unione. La Banca centrale europea e le banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nell'Unione.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
2.<i>Gli Stati membri possono coniare monete metalliche in euro con l'approvazione della Banca</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>centrale europea per quanto riguarda il volume del conio. Il Consiglio, su proposta della Commissione e previa consultazione del Parlamento europeo e della Banca centrale europea, può adottare misure per armonizzare le denominazioni e le specificazioni tecniche di tutte le monete metalliche destinate alla circolazione, nella misura necessaria per agevolare la loro circolazione nell'Unione.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
PREMESSO CHE</div>
<div style="text-align: justify;">
l'euro è amministrato dalla Banca centrale europea (BCE), con sede a Francoforte sul Meno, e dal Sistema europeo delle banche centrali (SEBC); il primo organismo è responsabile unico delle politiche monetarie comuni, mentre coopera con il secondo per quanto riguarda il conio e la distribuzione di banconote e monete negli stati membri.</div>
<div style="text-align: justify;">
Obiettivo del SEBC è il mantenimento della stabilità dei prezzi per preservare il valore dell'euro. Per svolgere le operazioni che rientrano nei compiti della SEBC, la BCE farà capo alle banche centrali nazionali. Spetta al SEBC fissare il Tasso Ufficiale di Riferimento (TUR). Il TUR rappresenta il costo del denaro, ossia il tasso con cui la Banca centrale concede prestiti alle altre banche. Dal 13 novembre 2013 esso è pari allo 0,25%.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
PREMESSO CHE</div>
<div style="text-align: justify;">
i Titoli di Stato sono obbligazioni emesse periodicamente dal Ministero dell'Economia e delle Finanze per conto dello Stato con lo scopo di finanziare il proprio debito pubblico o direttamente il deficit pubblico.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'acquisto dei Titoli di Stato può essere effettuato sia in asta sul mercato primario al momento dell'emissione, sia sul mercato secondario; in ogni caso occorre farlo tramite una banca o un intermediario finanziario.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sul Mercato Primario hanno accesso unicamente banche definite “Specialisti in Titoli di Stato”, ossia operatori che svolgono la funzione di market maker (primary dealers) per i quali sono previsti obblighi di sottoscrizione nelle aste dei titoli di Stato e di negoziazione di volumi sul mercato secondario. A fronte di tali doveri, essi godono di alcuni privilegi, tra cui la facoltà di partecipare in maniera esclusiva ai collocamenti supplementari delle aste di emissione. (vedi artt. 4 e 9 del Decreto Dirigenziale n. 993039 3 del 11/11/2011)</div>
<div style="text-align: justify;">
Tra i cosiddetti “Specialisti in Titoli di Stato” si annoverano banche non solo italiane, ma anche straniere.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Elenco degli<b><i> Specialisti in Titoli di Stato</i></b> a decorrere dall'8 aprile 2013:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Banca IMI SpA</div>
<div style="text-align: justify;">
Barclays Bank PLC</div>
<div style="text-align: justify;">
BNP Paribas</div>
<div style="text-align: justify;">
Citigroup Global Markets Ltd.</div>
<div style="text-align: justify;">
Commerzbank AG</div>
<div style="text-align: justify;">
Crédit Agricole Corp. Inv. Bank</div>
<div style="text-align: justify;">
Credit Suisse Securities (Europe) Ltd.</div>
<div style="text-align: justify;">
Deutsche Bank AG</div>
<div style="text-align: justify;">
Goldman Sachs Int. Bank</div>
<div style="text-align: justify;">
HSBC France</div>
<div style="text-align: justify;">
ING Bank N.V.</div>
<div style="text-align: justify;">
JP Morgan Securities Ltd.</div>
<div style="text-align: justify;">
Merryl Lynch</div>
<div style="text-align: justify;">
Monte dei Paschi di Siena SpA</div>
<div style="text-align: justify;">
Morgan Stanley & CO Int. PLC</div>
<div style="text-align: justify;">
Nomura Int. PLC</div>
<div style="text-align: justify;">
Royal Bank of Scotland PLC</div>
<div style="text-align: justify;">
Société Générale Inv. Banking</div>
<div style="text-align: justify;">
UBS Ltd</div>
<div style="text-align: justify;">
Unicredit SpA</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Con un debito pubblico che viaggia ormai oltre i duemila miliardi di euro (nel 2013 è stato pari a €2.067 miliardi – fonte Banca d'Italia), che nel 2013 ha raggiunto il 132,6% del Pil, il livello più alto dal 1990, di questi ben oltre 1.700 miliardi sono rappresentati da Titoli di Stato (prevalentemente Btp) detenuti da banche e istituzioni finanziarie italiane ed estere e, in misura minore, da piccoli risparmiatori (solo il 10% del totale).</div>
<div style="text-align: justify;">
Negli ultimi anni i detentori esteri sono scesi dal 47,1% al 30%, mentre quelli italiani sono passati da poco più della metà al 70%.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
PREMESSO CHE</div>
<div style="text-align: justify;">
dovendo far ricorso al mercato finanziario ogni anno lo Stato italiano – ma sarebbe meglio dire “i cittadini italiani” - versa nelle “casse” delle banche (i principali detentori dei Titoli di Stato) miliardi di euro che vengono sottratti alle esigenze della collettività.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Già solo analizzando gli anni dal 2006 al 2013 si potrà agevolmente evincere come lo Stato italiano abbia erogato circa seicento miliardi di euro per finanziare il proprio debito pubblico, pagando solo nell'anno 2013 oltre settantotto miliardi di euro di interessi e le previsioni per questo valore sono in costante aumento.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il circolante Titoli di Stato a gennaio 2014 è stato pari a 1.738 miliardi, massimo storico.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
NE CONSEGUE</div>
<div style="text-align: justify;">
che dalla lettura dei precedenti articoli del TFUE si evince che lo Stato italiano, membro dell'Unione Europea, non potendo ricorrere all'emissione monetaria di una valuta diversa dall'euro, è vincolato esclusivamente all'utilizzo della valuta euro per finanziare il proprio debito pubblico e per fronteggiare gli obiettivi di spesa pubblica, la realizzazione di beni e servizi ai cittadini e il perseguimento della piena occupazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
SI PROPONE</div>
<div style="text-align: justify;">
di ricorrere a quanto descritto dall'art.123 comma 2 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (TFUE) allo scopo di dotarsi di un ente creditizio pubblico (es.: una banca di interesse nazionale e a capitale interamente pubblico), <b>accedendo alla liquidità offerta dalla BCE al tasso attuale dello 0,25%</b>, tasso di gran lunga inferiore rispetto a quello offerto dal mercato finanziario, e in seguito utilizzare questa liquidità per rifinanziare il settore industriale italiano e ridurre il debito pubblico esistente, il tutto senza ledere alcun trattato stipulato nell'euro-zona ed utilizzando sempre l'euro come moneta a corso legale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il questo modo il debito generato sarebbe direttamente nei confronti della BCE, che oggigiorno presta liquidità al tasso dello 0,25% , piuttosto che indebitarsi con i mercati al tasso medio del 4-5%.</div>
<div style="text-align: justify;">
Se solo avessimo fatto ricorso a questa soluzione, cioè adottando una banca pubblica in grado di approvvigionarsi di liquidità direttamente dalla BCE, anziché attraverso banche ed intermediari privati, avremmo ottenuto un risparmio calcolato dal 2006 al 2013 di <b>oltre 388 miliardi di euro</b>, pagando oggi oltre 70 miliardi di euro in meno di interessi l'anno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEuhqxaWKm7OxeFRJ3ELWX23xIAWOhS2bHFIGyeb7Qx-Zh1uhw2VzU8czloYzLaIxDg7r4jx0dvsB-A722aHID-oMGKELUBEU2yEQYbbk7ijhlAfRD3gCuBr5zKgg7rEpxbDUrI2EZjI8/s1600/risparmio+interessi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEuhqxaWKm7OxeFRJ3ELWX23xIAWOhS2bHFIGyeb7Qx-Zh1uhw2VzU8czloYzLaIxDg7r4jx0dvsB-A722aHID-oMGKELUBEU2yEQYbbk7ijhlAfRD3gCuBr5zKgg7rEpxbDUrI2EZjI8/s1600/risparmio+interessi.jpg" height="156" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non si comprende perché, alla luce di queste soluzioni, tra l'altro realizzabili da subito se non nel breve periodo e nel pieno rispetto dei Trattati europei, i governi che si avvicendano continuino “ingenuamente” a proporre ricette economiche fallimentari o incapaci di risolvere i problemi che attanagliano il popolo italiano, quali mancanza di competitività delle nostre imprese all'estero, diminuzione dei consumi interni, assenza di grandi investimenti pubblici, con conseguente incapacità di risollevare l'economia e le piccole-medie imprese che compongono l'ossatura del nostro sistema produttivo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tutto ciò senza dimenticare due piaghe che non possiamo ignorare: il continuo aumento del debito pubblico che ci impone di seguire vincoli capaci solo di strozzare la nostra economia (e i dati macro-economici ne sono la prova), e la disoccupazione che strappa un nuovo record negativo, toccando a febbraio 2014 quota 13%, registrando 3,3 milioni di italiani in cerca di lavoro e senza futuro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Confido nel fatto che questa proposta, quantunque non esauriente a risolvere tutti i problemi sistemici, venga presa al più presto in considerazione, anche perché non sarebbe una novità nel contesto europeo, dal momento che ci sono altri Paesi i quali, non a torto, adottano una banca con la caratteristica specifica di finanziare l'apparato produttivo nazionale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non tutti sanno che in Germania è operativa da tempo una banca molto utile all'economia tedesca, ossia la <b>KfW Bankengruppe</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
La KfW (non a caso reputata la prima banca più sicura al mondo) è nata nell'immediato dopoguerra, definendosi una "banca della ricostruzione", col compito di amministrare i fondi del piano Marshall. Essa è posseduta all'80% della Repubblica federale e al 20% dai Lander (ossia i 16 stati federati della Germania, sempre soggetti pubblici).</div>
<div style="text-align: justify;">
Svolge molti compiti di finanziamento del settore pubblico e finanzia le piccole-medie imprese, sostenendo costi che restano al di fuori del perimetro del bilancio federale e che pertanto non figurano nel debito pubblico tedesco11.</div>
<div style="text-align: justify;">
Come la Germania, anche la Francia, su modello della KfW tedesca, si serve di una banca chiamata BPI (<b>Banca pubblica d’investimento</b>) che, a detta del presidente francese François Hollande, è in grado di “promuovere lo sviluppo della PMI, acquisire partecipazioni in aziende strategiche per lo sviluppo locale e per la competitività della Francia, in cui parte del finanziamento sia diretto verso l'economia sociale e solidale”.</div>
<div style="text-align: justify;">
C'è da chiedersi perché, in Italia, una proposta del genere non sia avanzata da alcun partito politico, discussa nelle sedi istituzionali o in dibattiti mediatici, bensì resti un'idea sconosciuta all'opinione pubblica e circoscritta ad una ristretta élite di “addetti ai lavori”.</div>
<div style="text-align: right;">
<b><br /></b></div>
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<b>Salvatore Tamburro</b></div>
<div style="text-align: right;">
<b style="text-align: start;"><a href="https://www.dropbox.com/s/3o8o2j228eqye4k/APPELLO%20PER%20UNA%20BANCA%20PUBBLICA%20DI%20INTERESSE%20NAZIONALE.pdf" target="_blank">Scarica il testo integrale con tabelle in formato pdf</a></b></div>
<div style="text-align: right;">
<br /></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-52302509841867338772014-03-26T05:14:00.001+01:002014-03-26T05:15:15.177+01:00ANCHE I PREMI NOBEL SBAGLIANO, KRUGMAN COMPRESO (moneta endogena)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2t1CBUJEVqPFrPH-IhkSlyQBdqgrXlBk1nssoT0OfQAOVAeOOB4RFy5Su5-PhTcVGAyaXIyxeob6-2LvfCkBT_TI4MXdTMbHP-PWI90r5jtnSNoUDwi5m-sT6qTYSLxQ39Z59IUtMs_U/s1600/tore+krugman+prega.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2t1CBUJEVqPFrPH-IhkSlyQBdqgrXlBk1nssoT0OfQAOVAeOOB4RFy5Su5-PhTcVGAyaXIyxeob6-2LvfCkBT_TI4MXdTMbHP-PWI90r5jtnSNoUDwi5m-sT6qTYSLxQ39Z59IUtMs_U/s1600/tore+krugman+prega.jpg" height="271" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Economisti di professione, professori universitari e addirittura premi Nobel spesso apprendono da giovani nozioni errate che poi ripetono pedissequamente per il resto della loro vita, senza revisionare o correggere certe valutazioni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Del resto, che ai laureandi in economia facciano studiare anche delle falsità me ne accorsi già durante i miei anni universitari, quando al corso di "<i>Economia degli intermediari finanziari</i>" ci facevano studiare su libri di testo che rappresentavano la Banca d'Italia come una banca pubblica.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Quando si tratta di un premio nobel per l'economia, però, ci si aspetta maggiore preparazione e conoscenza su certi aspetti, in particolare quelli inerenti lo studio della moneta.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Paul Krugman</b>, Premio Nobel per l'economia nel 2008 per la sua analisi degli andamenti commerciali e del posizionamento dell'attività economica in materia di geografia economica, è uno degli economisti più affermati e osannati del mondo. </div>
<div style="text-align: justify;">
Qualsiasi cosa lui scriva sul <i>New York Times</i> diviene vangelo economico.</div>
<div style="text-align: justify;">
Eppure, nonostante certe sue critiche al sistema siano condivisibili, in certe cose anche lui prende grossi abbagli.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In questo articolo intitolato "<b><a href="http://krugman.blogs.nytimes.com/2012/03/30/banking-mysticism-continued/?_php=true&_type=blogs&_r=0" target="_blank">Banking Mysticism, Continued</a></b>" tratto dal suo blog, Krugman scrive:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
"<i>First of all, any individual bank does, in fact, have to lend out the money it receives in deposits. Bank loan officers can’t just issue checks out of thin air</i>"</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
traduzione:</div>
<div style="text-align: justify;">
"<i>Prima di tutto, ogni singola banca, deve, nei fatti, prestare i soldi che riceve tramite i depositi. Gli impiegati addetti ai prestiti bancari non possono semplicemente emettere assegni dal nulla.</i>"</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Caro Paul, ciò che affermi è sbagliato!</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Esistono ormai centinaia di confessioni, riportate anche da <a href="http://salvatoretamburro.blogspot.it/2013/07/le-banche-creano-denaro-dal-nulla-e-lo.html" target="_blank">fonti ufficiali</a> delle banche centrali, in cui si afferma che la moneta sia creata dalle banche commerciali attraverso i prestiti e non il contrario.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le banche non hanno bisogno dei depositi per poi erogare prestiti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Anzi, avviene il contrario di quanto normalmente si suppone: <b>sono i prestiti a creare i depositi</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Di recente è anche la Banca Centrale d'Inghilterra (BoE) ad ammetterlo in un <a href="http://www.bankofengland.co.uk/publications/Documents/quarterlybulletin/2014/qb14q1.pdf" target="_blank">bollettino ufficiale</a> emesso di recente.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<a name='more'></a><div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Faccio un esempio pratico: quando il sig.Rossi decide di comprarsi il nuovo suv 4x4 si reca all'Unicredit vicino casa per avere un prestito da 30.000,00 euro; la banca non possiede 30.000,00 euro in cassa (ovviamente mi riferisco alla moneta bancaria, non banconote, né di moneta legale), bensì crea questa cifra "dal nulla", grazie proprio alla richiesta di prestito del sig.Rossi.</div>
<div style="text-align: justify;">
La moneta non è altro che "<i><b>una promessa di pagamento</b></i>" che viene creata con i prestiti e distrutta con la loro restituzione.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tutto ciò è descritto e confermato nella "<b>teoria endogena delle moneta</b>" (promossa da teorici come Kaldor, Shumpeter, dall'italiano Graziani) che si contrappone alla "<i>teoria quantitativa della moneta</i>" (per approfondire leggere <a href="http://keynesblog.com/2013/05/21/inflazione-e-moneta-endogena-il-pdf/">http://keynesblog.com/2013/05/21/inflazione-e-moneta-endogena-il-pdf/</a> ): nella prima teoria la massa monetaria non dipende dall'offerta di moneta, sotto il controllo della banca centrale, ma dalla domanda di moneta e dalla propensione al prestito delle banche commerciali; mentre nella seconda, al contrario, la banca centrale è in grado di controllare la quantità di moneta.</div>
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<br /></div>
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Del resto come affermano gli stessi banchieri:</div>
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<br /></div>
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Claudio Borio, vicecapo del dipartimento economico e monetario presso la Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI):</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
"<i>L'ammontare del credito in essere è determinato dalla disponibilità delle banche a fornire prestiti, sulla base del trade-off percezione del rischio/rendimento e della domanda per i prestiti. Nel moderno settore bancario, le decisioni di credito precedono la disponibilità di riserve nella banca centrale.</i>" ( <a href="http://www.bis.org/publ/work297.pdf" target="_blank">fonte</a> )</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Secondo la teoria endogena della moneta, quindi, i prestiti creano i depositi e i depositi creano le riserve (in moneta legale). La banca centrale, oltre a fissare il tasso di interesse, deve essere pronta a fornire liquidità in moneta legale necessaria, altrimenti il sistema finanziario crolla.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In conclusione, coloro che pensano che le banche abbiano la bacchetta magica per "<b><i>creare denaro dal nulla</i></b>" hanno compreso l'essenza del sistema finanziario, pur non avendo mai conseguito un premio Nobel.</div>
<br />
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<b>Salvatore Tamburro</b></div>
<br />
<br />Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-35863604162190102062014-02-25T04:50:00.000+01:002014-02-25T04:58:50.027+01:00RENZI, LA PATRIMONIALE E L'ADDESTRAMENTO CINOFILO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPeOqW_pt9QR99huxLYZgYGYo5rng1Fjr6RYsqYixxAjazJUzjEhvC0lWJWdzXdFQMfr4A9I5IjNciLIjIwt3YV5XGcjpO9cIdQoagjdkAc6-9d16BIqs0nQTIiZRiQfEouDOrublFPh0/s1600/renzi+merkel.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPeOqW_pt9QR99huxLYZgYGYo5rng1Fjr6RYsqYixxAjazJUzjEhvC0lWJWdzXdFQMfr4A9I5IjNciLIjIwt3YV5XGcjpO9cIdQoagjdkAc6-9d16BIqs0nQTIiZRiQfEouDOrublFPh0/s1600/renzi+merkel.jpg" height="243" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Molti addestratori cinofili per addestrare il proprio cane utilizzano comandi in tedesco, poichè ritengono siano più secchi e di facile apprendimento per il proprio fido.</div>
<div>
Ad esempio:</div>
<div>
<i>FUSS=PIEDE</i></div>
<div>
<i>SITZ=SEDUTO</i></div>
<div>
<i>PLATZ=TERRA</i></div>
<div>
<i>BLEIBE=RESTA</i></div>
<div>
<i>AUS=LASCIA</i></div>
<div>
<i>KOMM=VIENI</i></div>
<div>
<i>RUHE=ZITTO</i></div>
<div>
e così via. </div>
<div style="text-align: justify;">
Sono sicuro che il governo renziano sia stato addestrato prima della mostra e già si intravedono i primi risultati.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La squadra di Renzi offre la possibilità a studiare un fenomeno macro-economico interessante ed allo stesso tempo dal risvolto sbalorditivo, ossia quello di<b> tagliare miliardi da una parte per piazzarli da un'altra parte</b> allo scopo di far crescere l'economia, generare posti di lavoro e vivere tutti felici e contenti. Peccato sia impossibile attendersi tali risultati, ecco perchè il governo renziano è già morto e fallito in partenza.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Presumo che Delrio, Padoan, Gutgeld e figuriamoci Renzi, non abbiamo mai letto un libro di Keynes, nè tanto meno un suo breve articolo. Se Keynes fosse vivo e analizzasse i progetti di riforme del nuovo governo prenderebbe Renzi di faccia e gli direbbe: "<b><i>Come cazzo fai ad aumentare il PIL senza aumentare il denaro in circolazione? Che tu decida di tagliare qua per mettere lì non serve ad una cippa! Somaro!</i></b>" Probabilmente lo direbbe con maggior garbo, ma la sostanza sarebbe quella.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ovviamente sappiamo che Renzi non conta nulla, non è altro che l'ennesimo burattino nelle mani della finanza internazionale posto lì per fare gli interessi dei "poteri forti". Lui, come i suoi precedessori non eletti democraticamente (Monti e Letta), sono dei meri esecutori.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Vi dico tre nomi che da soli dovrebbero bastarvi per capire la direzione del tracollo che a breve prenderà l'Italia con un governo del genere:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
1) <b>Yoram Gutgeld</b>, consigliere economico di Matteo Renzi, già prima della salita al Colle di Renzi affermava che: "Se fossi ministro farei privatizzazioni subito e tagli alle pensioni"</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
2) <b>Michael Ledeen</b>, una delle menti della politica estera del segretario del Partito democratico Matteo Renzi, nonchè in passato consulente strategico per la Cia e per la Casa Bianca. Ledeen è stato la mente della strategia aggressiva nella Guerra Fredda di Ronald Reagan, è stato la mente degli squadroni della morte in Nicaragua, è stato consulente del Sismi negli anni della Strategia della tensione, è stato una delle menti della guerra al terrore promossa dall’Amministrazione Bush, oltre che teorico della guerra all’Iraq e della potenziale guerra all’Iran, è stato uno dei consulenti del ministero degli Esteri israeliano.</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
3) <b>Carlo Padoan</b>, ministro dell'economia. In Argentina lo ricordano per aver spinto il Paese sudamericano nell’abisso economico; ex dirigente del FMI, ex consulente della Bce ed ex vice segretario dell’Ocse. Forte sostenitore della patrimoniale.</div>
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<br /></div>
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Quanto alla <b>PATRIMONIALE</b>, questa non è altro che il preambolo di quello che il FMI ha già preannunciato diversi mesi fa: <a href="http://salvatoretamburro.blogspot.it/2013/10/prelievo-forzoso-sui-conti-correnti.html" target="_blank">un prelievo forzoso sui conti correnti</a>. Ultimamente si parla spesso di patrimoniale da imporre agli italiani. Sarà mica perchè l’Italia ha il più grande risparmio privato d’Europa, ossia circa otto mila miliardi di ricchezza accantonati dai cittadini italiani durante i decenni dal dopo guerra in poi? "A pensar male degli altri si fa peccato ma spesso ci si indovina" diceva un politico mafioso italiano, poi prescritto per reato di partecipazione in associazione a delinquere (Cosa Nostra).</div>
<div style="text-align: justify;">
Se poi a proporla è anche il numero uno della Bundesbank, ossia <b>Weidmann</b> secondo il quale: "<i>Un paese in crisi deve pagare da sè i propri debiti, anche a costo di una patrimoniale. Inutile l'Omt, perchè mette a rischio l'indipendenza della Bce</i>". Qualcuno ricordi a Weidmann che faremmo volentieri a meno dell'indipendenza della BCE e del diktat di Berlino se avessimo la nostra sovranità monetaria!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E mentre qui da noi si pensa a cosa tagliare e a come tassare i risparmi degli italiani per ricavare tra l'altro poche briciole che non servirebbero nè a risollevare l'economia, nè ad estinguere il debito pubblico (illegale, tra l'altro) e nè a generare occupazione, dall'altra parte del mondo il PIL aumenta a livelli che qui da noi ci sognamo, come in Giappone dove stanno creando moneta al ritmo di<a href="http://www.centralbanknews.info/2014/01/boj-maintains-qe-inflation-and-growth.html" target="_blank"> 50 miliardi di dollari al mese</a>, solo come Banca Centrale; mentre in Cina dove <a href="http://www.bloomberg.com/news/2014-02-15/china-january-new-loans-aggregate-financing-exceed-estimates.html" target="_blank">stampano 340 miliardi di euro al mese</a>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Attenzione: non sto parlando di emissioni annuali, ma di emissioni MENSILI!</div>
<div style="text-align: justify;">
Come fanno? Le banche centrali <b>sono pubbliche</b>, sotto lo stretto controllo del governo, stampano moneta e finanziano investimenti pubblici che danno linfa vitale all'economia, riattivando le imprese portandole ad assumere nuovi lavoratori e, di conseguenza, portando ad incrementare i consumi e a far crescere il PIL.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Inoltre, visto che Renzi e la sua squadra di "esperti" mira a stanare 30 miliardi di euro dal sommerso gli offro un consiglio gratuito: con l'ausilio della magistratura e della guardia di finanza, andasse ad esaminare tutti i tracciamenti bancari dei principali istituti di credito italiani, fondazioni e fondi di investimento verso i paradisi fiscali, sono sicuro che sarebbe contento di trovare una cifra di molto superiore ai 30 miliardi di euro che spera di trovare raschiando, invece, le tasche ormai vuote dei piccoli artigiani e commercianti che hanno deciso di sopravvivere a questo sistema fiscale illegale, invece di scappare da questo Paese.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: right;">
<b>Salvatore Tamburro</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-10783480202157540252014-02-02T19:01:00.000+01:002014-02-02T19:02:59.589+01:00ENRICO LETTA: "LA CRISI E' FINITA". TAMBURRO SMENTISCE.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTbD3nU-VxQl9hBii5rQ4XP4N4b7_zJRVI4VSz2TLmyemW-4po_Gw64Bkx7eG5z6Wp0zeKjS1rMgQod4KfAWBq6gn_I_Nu0jI1gW0XtYrJ-XADAdpoJzESS4BydbNAz56MSnAry6Y3ukM/s1600/lettaa+CONTRO+tamburro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTbD3nU-VxQl9hBii5rQ4XP4N4b7_zJRVI4VSz2TLmyemW-4po_Gw64Bkx7eG5z6Wp0zeKjS1rMgQod4KfAWBq6gn_I_Nu0jI1gW0XtYrJ-XADAdpoJzESS4BydbNAz56MSnAry6Y3ukM/s1600/lettaa+CONTRO+tamburro.jpg" height="206" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Mi rendo conto che uno dei compiti di un presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana sia anche quello di infondere fiducia ed ottimismo, sia verso i propri connazionali, sia quando si va all'estero a cercare investitori a cui svendere "<i>i gioielli di famiglia</i>" , attraverso le privatizzazioni e sia (soprattutto) verso i propri datori di lavoro (i mercati borsistici).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Enrico Letta intervistato in diretta da Al Arabiya <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/02/crisi-il-premier-letta-la-crisi-e-superata-obiettivo-e-tagliare-il-debito/866419/" target="_blank">ha detto</a>: “<i>Investite in Italia che offre opportunità: la crisi è superata</i>“. E ancora: "<i>La situazione è stata veramente difficile negli ultimi cinque anni, c'è stata la crisi dell'eurozona, l'Italia era in difficoltà per il debito pubblico, ora siamo a un un punto di svolta, io sono ottimista perchè per la prima volta tagliamo il debito dopo 6 anni, la situazione sta cambiando, la crescita sarà l'1% quest'anno e il 2% l'anno prossimo. La situazione sta cambiando verso la stabilità, io presento qui un piano di grandi privatizzazioni, una grande opportunità di investire in Italia</i>". </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Vorrei ricordare al premier Letta che il suo ottimismo è un sentimento strettamente personale, ma i fatti e i dati confermano il contrario delle sue previsioni e urge quindi smentire quanto ha affermato da <i>Al Arabiya</i>. </div>
<div style="text-align: justify;">
<b>L'Italia non è affatto un paese che ha superato la crisi</b>: il debito pubblico è in costante aumento; i consumi sono fermi; siamo in piena deflazione economica; le imprese, non riuscendo a vendere a determinati prezzi i beni e servizi prodotti, finiscono per collocarli (svenderli) a prezzi inferiori; di conseguenza le imprese sono obbligate a ridurre gli investimenti e i costi del lavoro, generando disoccupazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>In Europa abbiamo 20 milioni di disoccupati.</b> In Italia la disoccupazione generale è al 12,7 per cento, mentre tra i giovani il tasso di disoccupazione è al 41,6 per cento <a href="http://www.repubblica.it/economia/2014/01/31/news/lieve_calo_della_disoccupazione_a_dicembre_scende_al_12_7_per_cento-77357991/" target="_blank">(dati di dicembre 2013</a>). Questi sono livelli record di disoccupazione che evidenziano disagi non solo economici, ma anche sociali.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Con uno scenario economico così nefasto, caro premier, le sembra che l'Italia sia un Paese fuori dalla crisi?</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
Quanto alle privatizzazioni, <b>devo ricordare al premier Letta che un Paese con un'economia sana e fuori dalla crisi, come lui afferma, non ha bisogno di privatizzare asset strategici.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Si è deciso di mettere sul mercato fino al 40% di Poste italiane e fino al 49% di Enav: un’operazione che potrebbe avvenire anche in più fasi, con cui si punta a incassare fino a 5,8 miliardi di euro.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il totale delle dismissioni dovrebbe prevedere la svendita di: </div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i>- Poste</i></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i>- Eni </i></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i>- Stm </i></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i>- Grandi Stazioni,</i></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i>- Enav </i></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i>- Sace </i></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i>- Fincantieri</i></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i>- Cdp Reti </i></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i>- Tag</i></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Si spera di recuperare un introito (nella migliore delle ipotesi) di 12 miliardi di euro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questa cifra sarebbe infine destinata a copire per un 50% il debito pubblico e per un 50% per ricapitalizzare la Cassa Depositi e Prestiti (Cdp).</div>
<div style="text-align: justify;">
Vorrei ricordare a Letta e Saccomanni, che in questo periodo parlarno di <b>PRIVATIZZAZIONI</b> con la bava alla bocca, le seguenti constatazioni:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>1)</b> <b>stiamo svendendo asset strategici</b> e li stiamo regalando a privati, molti dei quali sono anche nostri concorrenti (il gruppo cinese <i>State Grid of China</i>, la più grande società al mondo di utenza elettrica di proprietà statale) è interessato a quote delle reti del gas (Snam) ed elettrica (Terna) )</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>2)</b> Il 50% delle dismissioni andate a buon fine, circa 6 miliardi di euro, destinate a ridurre il debito pubblico sarebbero, oltre che inutili, da ritenersi delle briciole visto che abbiamo un debito pubblico di 2.100 miliardi di euro. Il debito pubblico è di per se illegale, composto da miliardi di euro pagati alle banche per interessi sui TdS, interessi confluiti in esso anno dopo anno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>3)</b> Quanto alla Cassa Depositi e Prestiti: essa è una società per azioni a controllo pubblico, il Ministero dell'Economia e delle Finanze detiene l'80,1% del capitale, il 18,4% è posseduto da un nutrito gruppo di <b>fondazioni bancarie</b>, il restante 1,5% in azioni proprie. Gestisce una parte consistente del risparmio nazionale, il risparmio postale (buoni fruttiferi e libretti), che rappresenta la sua principale fonte di raccolta. Più che ricapitalizzare la Cdp l'ideale sarebbe quello di eliminare l'ingerenza delle fondazioni bancarie e far ritornare la Cassa sotto il pieno controllo statale.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Una cosa è essere ottimisti, altra cosa è illudere il popolo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: right;">
<b>Salvatore Tamburro</b></div>
<div style="text-align: right;">
<b><br /></b></div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-36728826425441874592014-01-22T14:14:00.000+01:002014-01-22T14:14:11.024+01:00L'Ordine e la Fondazione dei Commercialisti di Napoli contro la privatizzazione della Banca d'Italia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9qv5j_G6jQG2OVX3bxGPD3ci_rOITMH-PO_TB9klfUwAKRV8k4Fyo0oaDVyZ98IIg2SSJNxlAH7QyZSpNDy1ir9AeMledNGLkgsqBKbDAWZVaKeH5E_66ETHUCTCJbNe14ZSgZJwcAWA/s1600/fondazione+banca+italia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9qv5j_G6jQG2OVX3bxGPD3ci_rOITMH-PO_TB9klfUwAKRV8k4Fyo0oaDVyZ98IIg2SSJNxlAH7QyZSpNDy1ir9AeMledNGLkgsqBKbDAWZVaKeH5E_66ETHUCTCJbNe14ZSgZJwcAWA/s1600/fondazione+banca+italia.jpg" height="209" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L'<a href="http://www.odcec.napoli.it/home.html" target="_blank">Ordine e la Fondazione dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Napoli</a> esprimono la più viva preoccupazione per gli evidenti pericoli sottesi all'operazione di privatizzazione della Banca d'Italia che il Governo ha posto in essere con il <a href="http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/11/30/13G00177/sg" target="_blank">Decreto legge n. 133 del 27 novembre 2013</a>, attualmente in corso di esame alla Camera ai fini della eventuale conversione. </div>
<div style="text-align: justify;">
L'Ordine e la Fondazione fanno, dunque, proprie le pesanti perplessità espresse da numerosi componenti della Commissione Finanze della Camera dei Deputati in occasione dell'audizione del <b>Ministro Saccomanni</b>, avuta luogo il 16 gennaio. Nella sostanza, si modifica la disciplina legislativa in materia di controllo del credito, del risparmio e della vigilanza bancaria per sottrarre l'autorità preposta a tali funzioni di controllo – la Banca d’Italia – ad ogni vincolo pubblicistico e per metterla completamente e definitivamente a disposizione delle banche.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Autorevoli autori, come Nino Galloni, Salvatore Tamburro, Marco Della Luna, hanno da tempo rilevato che non è ammissibile che l’ente preposto in Italia al controllo del credito ed alla vigilanza bancaria sia di proprietà dei soggetti privati - come tali, per definizione orientati al proprio profitto – al cui controllo l’ente stesso sarebbe formalmente preposto. In una fase già così drammatica per l'economia italiana, per le imprese e per i lavoratori, il decreto legge n. 133 del 27 novembre 2013 esprime un approccio al credito e al risparmio che si pone in manifesta contraddizione con la volontà dei Costituenti, i quali posero il lavoro a fondamento dell'Ordinamento nazionale e all’art. 47 disposero: “<i>La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito</i>”. Al contrario della Costituzione italiana, che subordina dunque gli interessi finanziari alla tutela del lavoro e del bene pubblico, i trattati comunitari pongono il sistema bancario al vertice degli interessi e dei poteri: <b>il dl 133/2013 sposa l'ottica europeista e bancocentrica e tradisce quella, orientata al bene comune, della Costituzione italiana</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
Per i Costituenti l'Autorità preposta alla disciplina, al coordinamento e al controllo del credito dev'essere un'Autorità statale. L'Ordine e la Fondazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Napoli esortano il Parlamento a riportare la disciplina del credito nell'alveo della Costituzione nazionale e a riportare la tutela del lavoro al di sopra degli interessi delle banche, impedendo pertanto che l’abominio del Decreto legge n. 133 del 2013 possa divenire legge della Repubblica italiana.</div>
<br />
<div style="text-align: right;">
<b>Il Presidente O.D.C.E.C. di Napoli</b></div>
<div style="text-align: right;">
Vincenzo Moretta</div>
<div style="text-align: right;">
<br /></div>
<div style="text-align: right;">
<b>Il Presidente della Fondazione dell’O.D.C.E.C. di Napoli</b></div>
<div style="text-align: right;">
Salvatore Tramontano</div>
<div style="text-align: right;">
<br /></div>
<div style="text-align: right;">
<a href="http://www.odcec.napoli.it/home.html" target="_blank">www.odcec.napoli.it</a></div>
<div style="text-align: right;">
<br /></div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-68347577175385272442014-01-16T05:08:00.000+01:002014-01-16T05:08:31.779+01:00MERKEL E DRAGHI, PESSIMI CUOCHI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge99kip7kF_goVXNJWg1LxLQnBQ0LZ6ZaApiYN1Pnq0do9MJGn8t8fqKcTWmXmTcHf6FIFxApms4-oKKc2OrNLYk7jvDfTIOZnSuuJnAXWi2uwaCBJeLc3oYfgx4D60ffHOdBIPwahraI/s1600/merkel-draghi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge99kip7kF_goVXNJWg1LxLQnBQ0LZ6ZaApiYN1Pnq0do9MJGn8t8fqKcTWmXmTcHf6FIFxApms4-oKKc2OrNLYk7jvDfTIOZnSuuJnAXWi2uwaCBJeLc3oYfgx4D60ffHOdBIPwahraI/s1600/merkel-draghi.jpg" height="400" width="288" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il 23 novembre 2011, in concomitanza con l’approvazione del Six Pack, la Commissione Europea presentò due proposte di regolamento (<b>Two Pack</b> - la cui base giuridica trova fondamento nell’articolo 136 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea) che sono entrate in vigore il 30 maggio 2013 e sono attive direttamente dal 1° gennaio 2014. </div>
<div style="text-align: justify;">
Il primo regolamento istituisce misure di controllo dei budget degli Stati dell’Eurozona e procedure di vigilanza particolari per gli Stati minacciati da difficoltà economiche. </div>
<div style="text-align: justify;">
Il secondo regolamento, valido per tutti i Paesi dell’Ue, prevede regole di bilancio comuni al fine di rafforzare la sorveglianza reciproca e i meccanismi di <b>controllo dei bilanci ex ante</b>: in pratica, il 15 ottobre di ogni anno ogni Paese membro deve presentare all’Unione europea il proprio progetto di bilancio per l’anno successivo e, se questo dovesse piacere perchè non rispetta i vincoli di bilancio imposti dalla troika, la Commissione può chiedere, entro 15 giorni, la presentazione di un progetto di bilancio rivisto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sfido chiunque a contraddirmi sul fatto che Parlamento e governo italiano non decidono quasi più nulla della politica economica nazionale; tutto il potere è nelle mani di organismi europei non eletti da alcun cittadino europeo, nel mentre che la gran parte dei rappresentanti politici difende gli interessi finanziari di banche e multinazionali.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nel 1919 l'economista John Maynard Keynes contestò il Trattato di Versailles con parole che si rivelarono profetiche: «<i>Se diamo per scontata la convinzione che la Germania debba esser tenuta in miseria, i suoi figli rimanere nella fame e nell’indigenza, se miriamo deliberatamente alla umiliazione dell’Europa centrale, oso farmi profeta, la vendetta non tarderà</i>». Adesso le parti sono invertite, con i paesi periferici al tracollo e la Germania in posizione di relativo vantaggio, la crisi attuale presenta molteplici analogie con quella nefasta fase storica, che creò i presupposti per estremismi politici, l’ascesa del nazismo e la seconda guerra mondiale.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
L'Unione Europea è un po' come un ristorante che esteticamente può apparire bello ed elegante, ma che in cucina nasconde dei pessimi chef. I cuochi Merkel e Draghi stanno cucinando aspre ricette di austerity e privatizzazioni (chiedetevi a chi giova svendere imprese pubbliche per sanare un debito pubblico, come quello italiano, pari a oltre 2.100 milardi di euro per avere in cambio un’entrata di appena 12 miliardi di euro), stanno servendo piatti amari che, tra non molto, si riveleranno piatti vuoti per tutti i cittadini europei. Sono sempre di più i commensali che auspicano lo scoppio di questa pentola a pressione chiamata euro-zona, il cui coperchio potrebbe esplodere colpendo direttamente i cuochi in pieno volto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nell'Ue le strategie di una crescita sono inesistenti, l'Italia registra un livelli record di disoccupazione e debito pubblico, si continuano a perseguire politiche che portano ad un contesto di povertà sempre più diffuso, ignorando (volutamente) che gran parte dell’Unione europea è in depressione.</div>
<div style="text-align: justify;">
L’Unione Monetaria ha creato una generazione di giovani disoccupati e contemporaneamente ha arrestato la libertà economica: l'Italia compare all'86esimo posto della classifica della <b>libertà economica</b> nel 2014, secondo l'indice stilato dall'<a href="http://www.heritage.org/index/about" target="_blank">Heritage Foundation</a>, dove per libertà economica si intende "<i>una società libera in senso economico, gli individui sono liberi di lavorare, di produrre, di consumare, di investire in qualsiasi modo scelgano di fare. Nelle società economicamente libere, i governi permettono che il lavoro, i capitali e i beni circolino liberamente</i>". </div>
<div style="text-align: justify;">
Non esistono più margini di trattativa nell'Unione europea, da essa non resta che fuggire...e a gambe levate!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: right;">
<b>Salvatore Tamburro</b></div>
<div style="text-align: right;">
<b><br /></b></div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-2272860926084370642013-12-16T03:23:00.000+01:002013-12-16T03:23:13.488+01:00Draghi: «Uscire dall'euro? Tesi populista che non sta in piedi» - Risposta dell'economista Salvatore Tamburro<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgni5Pb8reKgs39UvL2aLaUcfqwPwN5EfL8MZAY_6DCzApVwMaxdWi2MPZmy7j_VEqMjvcNR4YKVec081SM8lzBkGtj9oLtugfMinJbMQKqwaDzVOmjYumQ6rMDPG7pQU_VF6GhB4l9yvE/s1600/TAMBURRO+CONTRO+DRAGHI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="188" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgni5Pb8reKgs39UvL2aLaUcfqwPwN5EfL8MZAY_6DCzApVwMaxdWi2MPZmy7j_VEqMjvcNR4YKVec081SM8lzBkGtj9oLtugfMinJbMQKqwaDzVOmjYumQ6rMDPG7pQU_VF6GhB4l9yvE/s400/TAMBURRO+CONTRO+DRAGHI.jpg" width="400" /></a></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;"><br /></span></span></span></div>
<div style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm; text-align: right;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;"><span style="line-height: 20.03125px;">DESTINATARIO:</span></span></div>
<div style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm; text-align: right;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;"><span style="line-height: 20.03125px;">Egr. Presidente Mario Draghi,</span></span></div>
<div style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm; text-align: right;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;"><span style="line-height: 20.03125px;">presso </span></span><span style="font-family: georgia; font-size: x-small; line-height: 20.03125px;">Eurotower,</span></div>
<div style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm; text-align: right;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;"><span style="line-height: 20.03125px;">Kaiserstraße 29</span></span></div>
<div style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm; text-align: right;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;"><span style="line-height: 20.03125px;">DE-60311 - Frankfurt am Main,</span></span></div>
<div style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm; text-align: right;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;"><span style="line-height: 20.03125px;">Deutschland</span></span></div>
<div style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm; text-align: right;">
<span style="line-height: 20.03125px;"><span style="font-family: georgia; font-size: x-small;"></span></span></div>
<div style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm; text-align: right;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;"><span style="line-height: 20.03125px;">office.draghi@ecb.europa.eu</span></span></div>
<div style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm; text-align: right;">
<span style="font-family: georgia; font-size: x-small;"><span style="line-height: 20.03125px;"><br /></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;">Le
affermazioni del presidente della Bce, Mario Draghi, sono tratte da
un'intervista al settimanale francese </span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;"><i>Le
Journal du Dimanche</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;">,
riportate sul<a href="http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-12-15/draghi-uscire-euro-tesi-populista-che-non-sta-piedi-113840.shtml?uuid=AByZQBk" target="_blank"> Sole24Ore del 15/12/2013</a></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;"><br /></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;"><b>DRAGHI:</b></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: #c5000b;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;"><b>«La
tesi populista che consiste nel pensare che uscendo dall'euro,
un'economia nazionale beneficerebbe all'istante di una svalutazione
competitiva come ai vecchi tempi non sta in piedi. Noi non ci
sostituiremo ai governi; se tutti cercano di svalutare la propria
moneta, non se ne avvantaggia nessuno. In conclusione, la strada
verso la prosperità passa sempre attraverso le riforme e la ricerca
della produttività e dell'innovazione»</b></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black; line-height: 0.53cm;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;"><b><br /></b></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="line-height: 0.53cm;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;"><b>TAMBURRO:</b></span></span></span><span style="color: black; line-height: 0.53cm;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;">
Egregio presidente della BCE, mi permetta di dirle che l'uscita
dall'euro che lei descri</span></span></span><span style="line-height: 0.53cm;">ve come
“tesi populista”, dove la parola “populista” assume perlopiù
un'accezione negativa che diventa sinonimo di "demagogia" è
a mio avviso errata, poiché il demagogo fa leva su sentimenti spesso
irrazionali, mentre la soluzione ipotizzata di un'uscita dall'euro
trova il consenso non solo di centinaia di economisti, ma anche di
milioni di cittadini europei dichiaratamente contrari alla permanenza
nell'Unione europea.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
Inoltre, è contestabile la sua frase in cui afferma “<i>noi non ci
sostituiremo ai governi</i>”; mi lasci dire che la Bce si è già
sostituita ai governi in maniera più che marcata, dettando
forzatamente la sua ingerenza nelle politiche monetarie di ogni
singolo Paese membro dell'Ue. Alcuni, ma non tutti, non avranno
dimenticato la famosa lettera che la Bce aveva spedito al governo
(allora governo Berlusconi-Tremonti) il 4 agosto del 2011 firmato da
Lei, Mario Draghi (allora alla presidenza di Bankitalia), e
dall'allora governatore della Bce, Jean Claude Trichet, in cui si
chiedeva l’anticipazione del pareggio di bilancio al 2013 dal 2014
e l'applicazione di un rigore finanziario mai visto prima. E' noto a
tutti come la politica monetaria nazionale debba necessariamente
subire il veto di certe organizzazioni sovranazionali (in primis
B.C.E. e F.M.I.), tra l'altro (precisazione non di poco conto) non
elette democraticamente da alcun cittadino europeo.</div>
<a name='more'></a><br />
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
Quanto alla svalutazione della moneta, ovviamente Lei è ben conscio
dell'impossibilità di un Paese come l'Italia di non poter svalutare
per ottenere un vantaggio competitivo nei confronti di altri Paesi
facenti parte dell'euro-zona, poiché tutti adottano la stessa
valuta. Ciò ne consegue che l'Italia non potrebbe mai svalutare con
l'obiettivo di essere più competitiva della Germania sui mercati
esteri.</div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
Per poter svalutare ed essere competitivi con i nostri partners
europei abbiamo necessariamente bisogno di amministrare una nostra
valuta nazionale, distinta da quella dei nostri competitors.
</div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
Ritengo che non sia dovuto al caso che, con l'introduzione dell'euro,
la Germania abbia totalizzato un costante surplus nella bilancia dei
pagamenti con l'estero (attualmente pari a +6,7%), mentre gli altri
Paesi, in particolare quelli dell'Europa meridionale, abbiano
totalizzato dei deficit sempre crescenti nella bilancia dei pagamenti
con l'estero. A pensar male si potrebbe ritenere che l'Unione Europea
sia un vestito cucito addosso ad un solo Paese, cioè la Germania,
mentre gli altri Paesi siano obbligati a porre delle pezze
riparatrici per colmare gli enormi strappi che si sono venuti a
creare.
</div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
Inoltre, Lei è ben conscio del fatto che siamo immersi in quella che
potremo definire una “guerra mondiale delle valute”, in cui tutte
le altre economie stanno procedendo ad una svalutazione della valuta
al fine ufficiale di uscire dalla deflazione, svalutazione non
dichiarata ufficialmente, ma cercata ufficiosamente per ricercare
quella competitività internazionale perseguita da tutti, tranne che
dalla Bce.
</div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
Dall'alto della sua conoscenza ne converrà con me che la
svalutazione non comporta alcun rischio di inflazione, come molti
erroneamente fanno credere poiché, ad esempio, in Italia durante gli
anni 1992-1993 (quando Lei a quei tempi era membro dei <i>British
Invisibles</i>, i rappresentanti di un influente gruppo di pressione
della City londinese, e si adoperava a “<i>svendere i gioielli di
famiglia</i>” in compagnia dell'allora presidente di Bankitalia
Ciampi, Beniamino Andreatta, Mario Baldassarri, i vertici di Iri,
Eni, Ina, Comit, delle grandi partecipate che di lì a poco sarebbero
state privatizzate) la lira in quegli anni si svalutò del 20% ,
mentre l'inflazione diminuì dal 5% al 4% e ci sono esempi storici
che riguardano non solo l'Italia ma anche altri Paesi del mondo a
dimostrazione del fatto che il mito che la svalutazione porti
all'inflazione sia stato completamente distrutto.</div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<b>DRAGHI: <span style="color: #c5000b;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;">«La
nostra politica monetaria rimasta accomodante dal 2011», poi «gli
impegni che abbiamo preso sul futuro orientamento della nostra
politica monetaria e la nostra decisione di novembre di abbassare il
principale tasso direttore, per la seconda volta, a 0,25%. Le
incertezze arretrano, e ciò dovrebbe contribuire a rilanciare gli
investimenti e incoraggiare le banche a fare prestiti. Anche il
potere d'acquisto è migliorato sotto l'effetto di un calo dei prezzi
dell'energia e dei prodotti alimentari».</span></span></span></b></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;"><b>TAMBURRO:
</b></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;">Le
incertezze, presidente Draghi, non arretrano, anzi determinate azioni
hanno sottolineato, qualora fosse ancora necessario farlo, che gli
interventi della BCE abbiano favorito unicamente le banche e non
imprese e famiglie. Le ricordo che le iniezioni di liquidità
rappresentate dall’utilizzo dei finanziamenti </span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;"><i>Long
term refinancing operations</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;">
(LTRO), con cui l’Eurotower ha immesso nel sistema oltre mille
miliardi di liquidità ad un tasso dello 0,75%, nella speranza di
lenire il credit crunch, sono state utilizzate dalle banche italiane
per fare cassa acquistando i titoli di Stato ed aggravando in tal
modo la crisi delle piccole e medie imprese, costrette a licenziare
per mancanza di liquidità.</span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;">Le
banche italiane hanno ricevuto 270 miliardi di prestiti triennali
dalla Bce al tasso dello 0,75% (al secondo posto dopo le banche
spagnole con 300 miliardi), nelle famose aste di liquidità del
dicembre 2011 e febbraio 2012, utilizzate al 90% per acquistare i
titoli di Stato. </span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;">Il
risultato di questa mossa ha favorito il credito alle PMI? Purtroppo
no, il risultato si può definire con due semplici parole:
speculazione finanziaria.</span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;">La
contrazione del 3,7% nei prestiti al settore privato (famiglie e
aziende) a ottobre rappresenta «la maggior flessione storica»,
secondo le statistiche di Bankitalia. In particolare il -4,9%
riguardante le imprese «è un calo storico», mentre quello di -1,3%
per i nuclei familiari non è un minimo assoluto.</span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;">Questo
è un esempio lampante di come la finanza sia totalmente distaccata
dall'economia reale.</span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;">Inoltre,
la sua mossa di ridurre ulteriormente il tasso direttore allo 0,25% ,
allo scopo di evitare che le banche commerciali preferiscano
depositare la loro liquidità presso la Bce, invece che erogare
finanziamenti alle piccole-medie imprese, si è appurato non servire
a nulla.</span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;">Come
affermava lo stesso Keynes: “</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;"><i>sembra
improbabile che l’influenza della politica bancaria sul saggio di
interesse sarà sufficiente da sé sola a determinare un ritmo ottimo
di investimento. Ritengo perciò che una socializzazione di una certa
ampiezza dell’investimento si dimostrerà l’unico mezzo per
consentire di avvicinarci all’occupazione piena; sebbene ciò non
escluda necessariamente ogni sorta di espedienti e di compromessi coi
quali la pubblica autorità collabori con l’iniziativa privata</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;">”.</span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;">In
conclusione, non serve a nulla “regalare” soldi alle banche
perché prestino, anzi i dati dimostrano che più ricevono e meno
queste erogano finanziamenti.</span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;"><b>DRAGHI:</b></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;">
</span></span></span><span style="color: #c5000b;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;"><b>«La
crescita sta tornando ma non è certo galoppante. È modesta, fragile
e diseguale. La disoccupazione è sempre troppo alta ma sembra
stabilizzarsi attorno a una media del 12%. L'anno prossimo,
prevediamo un ritmo di crescita per la zona euro di 1,1% e dell'1,5%
nel 2015. Le esportazioni riprendono e, fatto nuovo, risalgono i
consumi».</b></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: #c5000b;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;"><b>«La
Bce non può ridurre il livello strutturale della disoccupazione, che
dipende dal buon funzionamento del mercato del lavoro e dalla sua
capacità di integrare meglio coloro che ne sono stati esclusi. La
nostra missione principale è di mantenere la stabilità dei prezzi.
Nella misura in cui le nostre azioni stabilizzano l'economia, esse
contribuiscono alla riduzione della disoccupazione».</b></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;"><b>TAMBURRO:</b></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;">
parlare di una “stabilizzazione” della disoccupazione a questi
livelli è un discorso allarmante, soprattutto se la fonte da cui
provengono certe affermazioni siano da collegate al presidente della
Banca centrale europea, visto che in meno di sei anni la
disoccupazione è più che raddoppiata. Dati Istat dimostrano che
nell'aprile del 2007 era al 5,9%, mentre ad ottobre 2013 abbiamo
registrato una disoccupazione al 12,5%. Ancora più allarmante è il
dato della disoccupazione giovanile (15-24 anni) che ad ottobre 2013
ha raggiunto il massimo storico del 41,2%. </span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;">Mi
permetta di contestarle che l'occupazione non si genera sul mercato
del lavoro, bensì sul mercato dei beni: è stimolando la domanda
aggregata, attraverso stimoli degli investimenti, accentuando la
spesa pubblica e svalutando con giusta misura la propria valuta che
si riesce a stimolare i consumi e a ridurre la disoccupazione. Le
ricette economiche da Lei proposte hanno fallito e stanno continuando
a manifestare il loro fallimento ed i dati macroeconomici ne sono la
dimostrazione.</span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;">L'unico
modo di poter fare stime realmente positive sulla produttività
sarebbe quello di sostituire le politiche monetarie restrittive, con
politiche monetarie espansive, ovvero facendo il contrario di ciò
che si sta facendo adesso.</span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;">Lei
potrebbe rispondermi che aumentare la spesa pubblica porterebbe ad un
aumento del debito pubblico in quanto, siccome privi di sovranità
monetaria, ossia del potere di emettere moneta, ci ridurremmo come
sempre a chiedere denaro in prestito ai mercati (ossia alle banche)
in cambio dei nostri Titoli di Stato (su cui paghiamo circa 100
miliardi di euro all'anno di soli interessi), e finiremmo per non
rispettare i vincoli imposti dall'Ue in materia di pareggio di
bilancio e di fiscal compact. </span></span></span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;">Orbene,
mi lasci dire che allora abbiamo trovato la soluzione: riappropriarci
della nostra sovranità monetaria e applicare una politica monetaria
espansiva.</span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;">Se
è vero, come afferma, che gli obiettivi che la Bce si prefigge siano
la stabilizzazione dell'economia e, conseguentemente, la riduzione
della disoccupazione, non può non convenire con me che bisogna
abbandonare le attuali ricette economiche che ci hanno portato alla
deflazione e alla crisi economica che stiamo subendo per applicare
prontamente le soluzioni su proposte.</span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;">In
attesa di una sua eventuale e gradita replica Le invio cordiali saluti</span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="RIGHT" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;"><i><b>Salvatore
Tamburro</b></i></span></span></span></div>
<br />
<div align="RIGHT" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;">Economista
italiano</span></span></span></div>
<div align="RIGHT" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;"><br /></span></span></span></div>
<div align="RIGHT" style="border: none; line-height: 0.53cm; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 10pt;"><br /></span></span></span></div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-40683396516631715992013-11-14T04:30:00.003+01:002013-11-14T04:30:45.332+01:00COLLASSO ITALIA PER DEFLAZIONE. COME SCONFIGGERLA?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilDYVDv6ANT-sCmj-yIUyFVKXrrGRlpThW15VI573083yGnR9WcUOvQptSje6aOl8HvBemZBAcB2SRLy0l-B5Rwlmjq3km6UEUpXaYb9blCYpQY5Tb-i4iIP8UuGeX0TTpVq8W20l4te4/s1600/draghi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilDYVDv6ANT-sCmj-yIUyFVKXrrGRlpThW15VI573083yGnR9WcUOvQptSje6aOl8HvBemZBAcB2SRLy0l-B5Rwlmjq3km6UEUpXaYb9blCYpQY5Tb-i4iIP8UuGeX0TTpVq8W20l4te4/s320/draghi.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il problema da combattere oggi è la deflazione e non l'inflazione. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La deflazione si origina da un freno nella spesa di consumatori e aziende, i quali in attesa di ulteriori cali dei prezzi preferiscono attendere e risparmiare, creando una spirale negativa. Le imprese, non riuscendo a vendere a determinati prezzi i beni e servizi prodotti, finiscono per collocarli (svenderli) a prezzi inferiori.</div>
<div style="text-align: justify;">
Così facendo si riducono i ricavi delle imprese che di conseguenza sono obbligate a ridurre gli investimenti e i costi del lavoro, generando disoccupazione (in Italia la disoccupazione si attesta al 12%, mentre la disoccupazione giovanile balza al nuovo record negativo storico del 39,5%).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOwvitx2_5F2U1oF66dYmiWv1vWPblxPhmSm29J6TZCHKHXP6qpiyyw2yY6xfO3_XqoPjkoGNCgSexhsDTe6Ti-Hbl2LcdWeGlXDDxS9UnJTnq4hQ-hPZl7yDTPEr_NgdEhM7ZGqEQNAI/s1600/deflazione-scheda.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOwvitx2_5F2U1oF66dYmiWv1vWPblxPhmSm29J6TZCHKHXP6qpiyyw2yY6xfO3_XqoPjkoGNCgSexhsDTe6Ti-Hbl2LcdWeGlXDDxS9UnJTnq4hQ-hPZl7yDTPEr_NgdEhM7ZGqEQNAI/s320/deflazione-scheda.gif" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il Paese ha un avanzo primario del 2,5% del PIL e nonostante questo dato che sembra incoraggiante il suo debito continua ad aumentare, passando <b>dal 120% al 133% del rapporto debito\pil</b> in due anni. Nell'area euro l'Italia è seconda solo alla Grecia in fatto di rapporto debito-Pil. Ad Atene in ottobre era pari al 169,1%. Tra gli altri debiti pubblici più grandi dell'eurozona figurano il Portogallo (131,3%) e l'Irlanda (125,7%).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ma quale sarebbe la ricetta per contrastare la deflazione?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
Secondo Keynes, in tempi di crisi il risparmio è distruttivo perché se tutti risparmiano la domanda aggregata diminuisce e con essa diminuisce la ricchezza in quanto diminuiscono produzione e occupazione. </div>
<div style="text-align: justify;">
Negli USA a marzo 2009 l'inflazione era scesa sotto lo zero; hanno risolto il problema ricorrendo a forti inniezioni di liquidità da parte della Federal Reserve, attraverso i vari quantitative easing (QE1-QE2-QE3).</div>
<div style="text-align: justify;">
In Europa la situazione è più complessa.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non è un caso che Draghi abbia ulteriormente tagliato i tassi: il 7 novembre il <b>tasso di rifinanziamento</b> è stato ridotto allo 0,25% (taglio di 25 punti base).</div>
<div style="text-align: justify;">
L'obiettivo, come lo era per la FED così è adesso per la BCE, è quello di inondare di liquidità i mercati nella speranza di riattivare i consumi. Ricordo che la BCE non può finanziare direttamente gli Stati dell'area Euro, stampando moneta, poichè è vietato dai Trattati. Essa è quindi costretta a far passare il flusso monetario tra le mani delle banche. La BCE non è la FED. </div>
<div style="text-align: justify;">
Il problema principale è proprio questo, dovuto all'incapacità degli stimoli monetari di finire a famiglie e imprese. Dal 2009 la BCE, con modalità diverse, ha immesso liquidità nel sistema aumentando la base monetaria, ma questa poi non si è tradotta in M3 (offerta di moneta) perché buona parte di questa moneta è stata utilizzata dalle banche per acquistare titoli di Stato (N.B.: è stato bello per le banche commerciali ricevere denaro fresco al tasso dell'1% da utilizzare per speculare in strumenti finanziari, per riacquistare le proprie obbligazioni e per ristrutturare il proprio capitale in vista dell’applicazione dei più severi requisiti dell’European Banking Authority, invece di dirottarlo nell'economia reale). </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
I governi europei sono inermi al diktat della finanza: <b>l'economia di un paese della zona euro dipende dal cartelle delle banche commerciali che decidono quanti titoli di stato acquistare, se acquistarli e a che tasso acquistarli </b>(grazie alle complicità delle colluse agenzie di rating).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In questo momento è necessario che la mia non resti una voce isolata fuori dal coro, bensì urge che colleghi economisti e politici abbiano il coraggio di proporre una concreta uscita dall’euro o lo smantellamento della zona euro, unita alla contemporanea riappropriazione della <b>sovranità monetaria</b>. Spero che in Italia un partito si faccia al più presto paladino di questo obiettivo e se ciò avvenisse lo voterei sicuramente, così come lo voterebbero milioni di italiani consci del fatto che il vero cancro da debellare sia la finanza. Solo facendo in modo che la finanza non abbia più potere sull'economia reale avremo la possibilità di uscire dalla crisi e risollevare la nostra economia. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: right;">
<b>Salvatore Tamburro</b></div>
<div style="text-align: right;">
<b><br /></b></div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8127005800662975789.post-59273646913317790422013-10-14T20:41:00.000+02:002013-10-14T20:48:25.673+02:00PRELIEVO FORZOSO SUI CONTI CORRENTI DEGLI EUROPEI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzhps8UZL0_eN2WJm_hHPfjY_GbWzz-QBZJSu0crfDgpW20gjySZjvTrN2f8uKs3GfohoPRMLjBt_i6usQXI34rWYjWCIDZFhOUZANGbjlIP2Yj3sm0pUJxhsOoK3jn7JUULCpnPkX8a0/s1600/euro+crisi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="197" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzhps8UZL0_eN2WJm_hHPfjY_GbWzz-QBZJSu0crfDgpW20gjySZjvTrN2f8uKs3GfohoPRMLjBt_i6usQXI34rWYjWCIDZFhOUZANGbjlIP2Yj3sm0pUJxhsOoK3jn7JUULCpnPkX8a0/s320/euro+crisi.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nonostante siano anni che cerco di avvisare i miei lettori e\o i clienti del mio studio di consulenza circa il rischio di un <b>prelievo forzoso sui conti correnti</b>, in Italia come nel resto d'Europa, ecco che la conferma di questa profezia viene adesso confermata anche dallo stesso Fondo Monetario Internazionale (FMI).</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel recente report semestrale "<i>Monitor delle finanze pubbliche</i>" i diabolici economisti del FMI, allo scopo di rimediare alla crisi dei debiti sovrani, hanno esposto la "geniale" idea di imporre un prelievo forzoso del 10% sui conti correnti di 15 paesi dell’area euro (Italia compresa). </div>
<div style="text-align: justify;">
In realtà. la proposta avanzata dal FMI era diventata un facile pronostico già in tempi non sospetti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Basta analizzare la situazione italiana per rendersi conto che un prelievo forzoso dai conti correnti sembra diventata una scelta obbligata del governo per non far crollare questo castello di carta che è l'Unione europea.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><u>Dati macroeconomici sull'Italia:</u></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
- Debito Pubblico: 2.075 miliardi di euro</div>
<div style="text-align: justify;">
- Prodotto Interno Lordo: -1,8% (variazione acquisita 2013).</div>
<div style="text-align: justify;">
- Rapporto Debito/Pil: 130,40% (previsioni MEF per il 2013).</div>
<div style="text-align: justify;">
- Rapporto Deficit/Pil: 2,9% (previsioni MEF per il 2013).</div>
<div style="text-align: justify;">
- Disoccupazione: 12%.</div>
<div style="text-align: justify;">
- Disoccupazione giovanile: 39,5%.</div>
<div style="text-align: justify;">
- Interessi pagati sul debito pubblico: circa 100 miliardi l'anno</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><u>Contributi per la stabilità delle economie nell’Eurozona versati dall’Italia:</u></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
- circa 10 miliardi per prestiti bilaterali (effettuati dall'Italia direttamente alla Grecia); </div>
<div style="text-align: justify;">
- 32 miliardi nei confronti dell’EFSF; </div>
<div style="text-align: justify;">
- 8,6 miliardi per il nuovo organismo ESM.</div>
<div style="text-align: justify;">
In sostanza, i prestiti e i contributi versati dall’Italia a partire dal 2010 fino al secondo trimestre 2013 ha raggiunto la cifra complessiva quasi 51 miliardi di euro.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tutto ciò senza dimenticare che dal 2014 partirà il <b>pareggio di bilancio</b> (entrate = uscite), prescritto dalla Costituzione, e il programma di rientro dettato dal <b>Fiscal Compact</b>, ossia l'obbligo di ridurre il rapporto Debito Pubblico\PIL portandolo al di sotto del 60% in 20 anni a partire dal 2016. Questo implicherà tagli della spesa pubblica (quindi meno beni e servizi pubblici ai cittadini) di circa 45 miliardi di euro all'anno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Con uno scenario così catastrofico, in cui politici ed economisti non riescono a trovare nemmeno un paio di miliardi per scongiurare l'aumento di un punto percentuale dell'IVA o l'abolizione dell'IMU è palese pensare che, in ossequio a tali pesanti diktat imposti dalla troika, non ci sia altra soluzione che attingere dalle solite casse: le tasche dei risparmiatori.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tutti i casi storici che evidenziano simili soluzioni drastiche non hanno mai portato ad una riduzione del debito pubblico, anzi le conseguenze sono state una fuga di capitali verso l'estero. </div>
<div style="text-align: justify;">
Sarà un caso che di recente trovo molti risparmiatori\imprenditori italiani in gita a Lugano (Svizzera)? </div>
<div style="text-align: justify;">
Se non si cominceranno ad adottare altre soluzioni (sovranità monetaria, svincoli dai trattati europei, introduzione dello strumento del debito detestabile, politiche monetaria espansive) avverrà una migrazione di capitali, mezzi produttivi ed esseri umani dalla periferia europea verso l'economie "virtuose" senza precedenti storici. </div>
<div style="text-align: justify;">
Il mio augurio, che allo stesso tempo è un incitamento al risveglio , potrebbe tradursi con queste semplici parole: "<i>Non lasciamo questo splendido Paese in mano agli aguzzini della troika, non lasciamo che la nostra vita sia continuamente violentata dagli uomini della finanza internazionale! Siamo ancora in tempo per riprenderci tutto ciò che finora ci hanno tolto, a cominciare dalla nostra dignità di esseri umani. </i>".</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: right;">
<b>Salvatore Tamburro</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Salvatorehttp://www.blogger.com/profile/15604312871996081173noreply@blogger.com1