Come scrivevo il 7 maggio 2011 in "La Grecia: uno Stato da spremere come un limone" avevo già annunciato il fallimento del paese ellenico, ma adesso a dirlo sono direttamente i funzionari della troika (BCE, Ue, FMI) che hanno di recente terminato la loro revisione sulla finanza pubblica ellenica.
(Se qualche volta si ascoltasse anche il parere dei blogger indipendenti non sarebbe una cattiva idea!)
Qui è scaricabile il documento <<riservato>> (strictly confidential è scritto su ogni pagina) offerto da Linkiesta. In sostanza la troika ha spiegato che il debito greco è insostenibile. L’unica soluzione all’orizzonte è quindi quella di un aumento dell’intervento dei creditori privati, tramite il Private sector involvement (Psi), e, di conseguenza, un lungo piano di ristrutturazione del debito.
Gli scenari prospettati alla Grecia, e che coinvolgono anche gli altri paesi PIIGS, sono due:
A) la troika concede l'abbattimento parziale del debito greco, la richiesta viene copiata pari pari da Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Irlanda e Belgio, il fondo europeo salva-Stati si sovraccarica. Conseguenza: crisi bancaria europea.
B) la troika impone misure restrittive alla Grecia circa il risanamento del suo debito, si riduce la spesa pubblica, aumentano le tasse, tutto ciò prolunga l'attesa ma si arriva comunque al default. Conseguenza: crisi bancaria europea.