Abbiamo delle "grandi menti" al Tesoro a gestire la nostra economa: secondo questi "tecnici" l'alternativa all'aumento dell'Iva al 22% sarebbe un aumento delle accise sui carburanti.
In un caso o nell'altro si darebbe una mazzata catastrofica alle tasche dei cittadini.
In caso di aumento dell'Iva il costo di questa operazione graverà sulle tasche dei consumatori per un importo di circa 1 miliardo di euro per il 2013 e di 4,2 miliardi per il 2014, come stimato dalla CGIA di Mestre.
L’aumento dell’Iva porterebbe ad un aumento dell’inflazione, una riduzione del potere d’acquisto delle famiglie e ulteriore accelerazione del calo della domanda interna. Inoltre, non porterebbe alcun beneficio in termini di gettito fiscale, perché gli effetti negativi sulla domanda si tradurrebbero in minori introiti per lo Stato. I tecnici del Tesoro dovrebbero ricordare bene cosa successe già nel 2011 con l’incremento di un punto dell’aliquota dal 20% al 21%.
L'altra alternativa sarebbe un aumento della benzina, soluzione infelice visto che porterebbe a rincari sui prezzi dei prodotti trasportati, con ripercussioni sull'inflazione e sui consumi.
Direi che abbiamo al Tesoro dei "grandi tecnici" dell'economia!