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domenica 20 marzo 2011

Libia: colpo di Stato USA-NATO in atto

Mi auguro non crederete mica che su 31 conflitti attualmente in atto in tutto il mondo, in cui si generano migliaia e migliaia di morti civili all'anno, la squadriglia USA-NATO si sia mossa per solidarietà nel salvare il popolo libico?


mappa dei conflitti del mondo (fonte PeaceReporter)


Ovviamante se restate a guardare i tg comodamente seduti in poltrona e vi basate unicamente sulle notizie dei quotidiani nazionali avrete sempre i vostri paraocchi orientati alla necessità di una "invasione pacifica", della lotta al terrorismo (paura invisibile) o di eliminare fisicamente un dittatore come Gheddafi.
Il vero obiettivo di questa guerra è di prendere possesso delle riserve di petrolio della Libia, trasferendo la proprietà della National Oil Corporation (NOC), l'azienda petrolifera del paese, dalle mani pubbliche a quelle di privati stranieri.



Perchè impossessarsi della NOC?
Semplice, perchè la Libia è la più grande economia petrolifera del continente africano, con 46,4 miliardi di barili di riserve accertate (10 volte più dell'Egitto, e le stime recenti dicono si arrivi a 60 miliardi di barili) e la sua produzione è addirittura ben al di sotto della propria capacità produttiva. Il petrolio libico sarebbe una manna per le multinazionali del petrolio anglo-statunitensi, visto che il costo del petrolio libico è estramente basso e rivenderlo offrirebbe un margine di profitto enorme.
Inoltre non dimentichiamo gli interessi delle compagnie petrolifere straniere in Libia: la francese Total, l'italiana ENI, la cinese China National Petroleum Corp (CNPC), l'inglese British Petrleum (BP), la spagnola REPSOL e le americane ExxonMobil, Chevron e Occidental Petroleum (Oxy).
A proposito delle compagnie petrolifere americane in Libia, vi sembra un caso che Chevron e Oxy abbiano deciso appena 6 mesi fa (ottobre 2010) di NON rinnovare le loro licenze di esplorazione petrolifere e gasifere in Libia? Sapevano già in anticipo dell'insurrezione e dei relativi problemi a tenere le loro società su quel territorio? Oppure hanno previsto di risparmiare il denaro delle licenze prevedendo il futuro smantellamento e privatizzazione della NOC libica?


Ovviamente adesso stanno screditando l'immagine pubblica di Gheddafi, facendolo passare come il peggior dittatore della Terra (quando ricordiamo che pochi mesi fa, al vertice della Lega Araba a Sirte, il nostro presidente del consiglio Berlusconi si genuflesse a baciare la mano al dittatore libico Gheddafi; e ricordiamo pure che l'Italia ha un valore di commesse di armi complessivo di 112 milioni di euro, ossia è stata la più impegnata, tra le nazioni Ue, nell'armamento libico).
L'invasione della Libia è già cominciata mesi prima, quando già a febbraio 2011 si denunciava l'arrivo in Cirenaica, la provincia orientale separatista della Libia, di centinaia di consiglieri militari statunitensi, francesi e britannici.
Le forse speciali statunitensi e alleate forniscono sostegno segreto ai ribelli: non a caso (notizia che nessun tg italiano ha trasmesso) 8 commando delle forze speciali britanniche (SAS) sono stati arrestati mentre scortavano una "rappresentanza diplomatica" che era entrata illegalmente nel paese per avviare contatti con l'opposizione in rivolta (fonte: CBC News, 6 marzo 2011).

Le ipotesi strategiche dietro l'"Operazione Libia" sono gli stessi già adottati nei precedenti impegni militari USA-NATO in Jugoslavia e Iraq: ossia finanziare e armare i ribelli all'opposizione, fomentare una guerra e installare un governo fantoccio filo-americano.
Ricordate con quale motivazione gli USA giustificarono l’invasione dell’Iraq nel 2003?
Saddam Hussein stava sviluppando armi di distruzione di massa e offrendo nascondiglio a Bin Laden e Al Quaeda. Era vero? No. Del resto il disertore (l'ingegnere iracheno Rafid Ahmed Alwan al-Janabi) che aveva convinto la Casa Bianca che l'Iraq aveva un programma segreto per la costruzione di armi biologiche ha ammesso di aver mentito.
Tornando alla Libia, del resto non dimentichiamo che Gheddafi non è mai risultato simpatico agli americani, visto che egli nazionalizzò la maggior parte delle proprietà petrolifere straniere e chiuse le basi militari statunitensi e britanniche, in special modo la base "Wheelus".


L'operazione Libia, così come le precedenti in Jugoslavia, le vittime civili in Pakistan, i 2 milioni di morti in Iraq fanno parte di un progetto relativo all'egemonia degli Stati Uniti.
Tale progetto, come ho illustrato nel mio libro "La via del denaro" (pag.125) è definito P.N.A.C., Project for the New American Century (Progetto per un nuovo secolo americano) che in un documento del 2000, intitolato "Rebuilding America's Defense" (firmato da tutti i membri dell'ex-amministrazione Bush) si conferma nero su bianco la supremazia globale degli USA, impedendo l'ascesa di una grande potenza rivale e modellando l'ordine e la sicurezza internazionali in linea con i principi e gli interessi americani.
Già nel 2000 quel documento prendeva di mira paesi come la Corea del Nord, la Libia, l'Iraq, la Siria e l'Iran come regimi pericolosi per l'egemonia americana sul mondo, sostenendo che la loro esistenza giustifica la creazione di un "sistema mondiale di comando e di controllo".

fonti:
-conflitti mondiale in atto: http://it.peacereporter.net/conflitti/
-parte 1: http://globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=23548
-parte 2: http://globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=23605
-Armi di distruzione di massa in Iraq? Bufala
-Pnac: http://www.newamericancentury.org/

Salvatore Tamburro