Economisti di professione, professori universitari e addirittura premi Nobel spesso apprendono da giovani nozioni errate che poi ripetono pedissequamente per il resto della loro vita, senza revisionare o correggere certe valutazioni.
Del resto, che ai laureandi in economia facciano studiare anche delle falsità me ne accorsi già durante i miei anni universitari, quando al corso di "Economia degli intermediari finanziari" ci facevano studiare su libri di testo che rappresentavano la Banca d'Italia come una banca pubblica.
Quando si tratta di un premio nobel per l'economia, però, ci si aspetta maggiore preparazione e conoscenza su certi aspetti, in particolare quelli inerenti lo studio della moneta.
Paul Krugman, Premio Nobel per l'economia nel 2008 per la sua analisi degli andamenti commerciali e del posizionamento dell'attività economica in materia di geografia economica, è uno degli economisti più affermati e osannati del mondo.
Qualsiasi cosa lui scriva sul New York Times diviene vangelo economico.
Eppure, nonostante certe sue critiche al sistema siano condivisibili, in certe cose anche lui prende grossi abbagli.
In questo articolo intitolato "Banking Mysticism, Continued" tratto dal suo blog, Krugman scrive:
"First of all, any individual bank does, in fact, have to lend out the money it receives in deposits. Bank loan officers can’t just issue checks out of thin air"
traduzione:
"Prima di tutto, ogni singola banca, deve, nei fatti, prestare i soldi che riceve tramite i depositi. Gli impiegati addetti ai prestiti bancari non possono semplicemente emettere assegni dal nulla."
Caro Paul, ciò che affermi è sbagliato!
Esistono ormai centinaia di confessioni, riportate anche da fonti ufficiali delle banche centrali, in cui si afferma che la moneta sia creata dalle banche commerciali attraverso i prestiti e non il contrario.
Le banche non hanno bisogno dei depositi per poi erogare prestiti.
Anzi, avviene il contrario di quanto normalmente si suppone: sono i prestiti a creare i depositi.
Di recente è anche la Banca Centrale d'Inghilterra (BoE) ad ammetterlo in un bollettino ufficiale emesso di recente.
Faccio un esempio pratico: quando il sig.Rossi decide di comprarsi il nuovo suv 4x4 si reca all'Unicredit vicino casa per avere un prestito da 30.000,00 euro; la banca non possiede 30.000,00 euro in cassa (ovviamente mi riferisco alla moneta bancaria, non banconote, né di moneta legale), bensì crea questa cifra "dal nulla", grazie proprio alla richiesta di prestito del sig.Rossi.
La moneta non è altro che "una promessa di pagamento" che viene creata con i prestiti e distrutta con la loro restituzione.
Tutto ciò è descritto e confermato nella "teoria endogena delle moneta" (promossa da teorici come Kaldor, Shumpeter, dall'italiano Graziani) che si contrappone alla "teoria quantitativa della moneta" (per approfondire leggere http://keynesblog.com/2013/05/21/inflazione-e-moneta-endogena-il-pdf/ ): nella prima teoria la massa monetaria non dipende dall'offerta di moneta, sotto il controllo della banca centrale, ma dalla domanda di moneta e dalla propensione al prestito delle banche commerciali; mentre nella seconda, al contrario, la banca centrale è in grado di controllare la quantità di moneta.
Del resto come affermano gli stessi banchieri:
Claudio Borio, vicecapo del dipartimento economico e monetario presso la Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI):
"L'ammontare del credito in essere è determinato dalla disponibilità delle banche a fornire prestiti, sulla base del trade-off percezione del rischio/rendimento e della domanda per i prestiti. Nel moderno settore bancario, le decisioni di credito precedono la disponibilità di riserve nella banca centrale." ( fonte )
Secondo la teoria endogena della moneta, quindi, i prestiti creano i depositi e i depositi creano le riserve (in moneta legale). La banca centrale, oltre a fissare il tasso di interesse, deve essere pronta a fornire liquidità in moneta legale necessaria, altrimenti il sistema finanziario crolla.
In conclusione, coloro che pensano che le banche abbiano la bacchetta magica per "creare denaro dal nulla" hanno compreso l'essenza del sistema finanziario, pur non avendo mai conseguito un premio Nobel.
Salvatore Tamburro
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