lunedì 21 marzo 2016

HELICOPTER MONEY: WEIDMANN Vs. TAMBURRO


Secondo il Presidente della Bundesbank, Jean Weidmann:
“L’helicopter money (i soldi forniti direttamente ai cittadini, misura contemplata dal chief economist della Bce Peter Praet la settimana scorsa) “non è una manna che cade dal cielo, quello che farà è creare buchi enormi nel bilancio della banca centrale”, citando quanto rilasciato in tedesco al quotidiano Funke Mediengruppe.

Weidmann ha aggiunto che “la politica monetaria non è una panacea di tutti i mali, non sostituisce le riforme strutturali necessarie nei singoli paesi e non risolverà tutti i problemi di crescita dell’Europa”.

Tra queste poche righe Wiedmann commette almeno 2 errori.

Facciamo però una breve premessa.
I vari Quantitave Easing (dal LTRO al TLTRO fino all'emissione di 60 milardi di euro\mese) sono stati un fallimento: tasso di inflazione al 2% non raggiunto; stimolo della crescita economica e dell'occupazioni non raggiunti.
Probabile che nelle alte sfere della B.C.E. Draghi e compagni si siano accorti che tutto questo denaro creato dal nulla dalla banca centrale non finisca nell'economia reale (cittadini ed imprese), bensì nella speculazione finanziaria.
Ecco allora che si discute circa l'applicazione di una sorta di "emissione monetaria alternativa".


1° errore di Weidmann:

Un'emissione diretta di moneta non andrebbe a generare "buchi erormi di bilancio" come teme Weidmann. Ad esempio,  come ha suggerito Eric Lonergan, la banca centrale potrebbe estendere alle banche dei prestiti a tasso zero e senza scadenza, con l’obbligo per le banche di “girare” questi prestiti alle stesse condizioni a qualunque cittadino dell’eurozona che ne faccia richiesta, fino ad un massimo, poniamo, di 500 o di 1000 euro ad adulto. Questo non avrebbe nessun impatto netto sul bilancio della BCE. «Si tratterebbe di una misura del tutto legale in base ai trattati europei», scrive Lonergan. «Avrebbe come unico obiettivo quello del raggiungimento degli obiettivi inflazionistici della BCE, la cui indipendenza non verrebbe compromessa poiché non sarebbe previsto il coinvolgimento dei governi e/o delle tesorerie nazionali».

2° errore di Weidmann:

Secondo lui le riforme strutturali sono essenziali per ogni singolo paese. Solito mantra europeista secondo cui bisogna riformare, tagliare, privatizzare e seguire le rigide regole dell'austerity.
Vorrei consigliare a Weidmann di leggere un rapporto dal nome "Going for Growth" (del 2015) dell’O.C.S.E. (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) il paese dell’eurozona che negli ultimi sette anni (dal 2007 al 2014) – quindi da prima della crisi economica del 2008 – ha fatto più riforme strutturali è, udite udite, la Grecia. Seguita dal Portogallo, dall’Irlanda e dalla Spagna. L’Italia è all’ottavo posto, la Germania al diciassettesimo posto.

Detto in parole chiare, la BCE può stampare tutto il denaro che desidera e fare in modo che questo finisca (giustamente e di buon grado) nell'economia reale, senza i rischi paventati da Weidmann.
Inoltre, è bene ricordare che non esistono prove di connessione diretta tra la base monetaria e il ciclo del credito. A dirlo erano due Premi Nobel per l'Economia già 25 anni, Finn Kydland e Ed Prescott: “Non ci sono prove che siano la base monetaria o M1 [liquidità primaria] a guidarlo [il ciclo del credito], anche se alcuni economisti credono ancora a questo mito monetario. Le serie della base monetaria e di M1 sono generalmente procicliche e, semmai, la base monetaria segue con un po’ di ritardo [il ciclo del credito]

Le banche centrali e, peggio ancora, le banche commerciali, a discapito del fisco ed in barba ai principi contabili internazionali, possono creare denaro dal nulla in qualsiasi momento. Abbiano almeno la magnanimità di farne confluire un po' a cittadini ed imprese. Grazie.

Salvatore Tamburro


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