Proprio oggi la BCE ha concesso un bel regalino alle banche europee, il secondo per essere precisi: sono stati assegnati 529,53 miliardi al tasso dell'1% a 36 mesi. L'importo ha addirittura superato quello assegnato in occasione della prima asta (fatta a dicembre) quando le banche europee avevano prelevato 489 miliardi (di cui 110 in favore delle banche italiane).
Le banche che ne hanno fatto richiesta sono state 800 contro le 523 della tornata precedente.
Le banche italiane si sono arraffate una quota pari a 139 miliardi lordi, equivalenti a circa 80 miliardi al netto del riassorbimento di operazioni di scadenza più breve.
- Intesa Sanpaolo che ne ha chiesti 24 miliardi
- Unicredit 12,5 miliardi
- Ubi Banca 6 miliardi
- Banco Popolare 3,5 miliardi
- Mediobanca 3,5 miliardi
- Mps tra 10 e 15 miliardi
Se chiedete un prestito in una di queste banche ricordate al direttore di filiale che hanno ricevuto questi soldi al misero tasso dell'1%, mentre a voi stanno concedendo un prestito a tassi che vanno dal 4-9%, se siete fortunati.
Ma allora se le banche ottengono prestiti così a "buon mercato", come va la situazione per le famiglie?
Questo periodo di crisi spinge in molti a chiedere prestiti personali. Dai risultati dell'"Indagine sul credito bancario nell'area dell'euro", condotta, relativamente agli istituti italiani del campione, dalla Banca d'Italia, è emerso che nel quarto trimestre del 2011 i criteri per la concessione dei prestiti alle imprese e alle famiglie in Italia hanno subito un significativo irrigidimento.
Dopo che ricevono soldi quasi in regalo le banche, invece di concedere prestiti a tasso più ridotto che fanno? Addirittura aumentano i tassi!
E a dirlo è l'A.B.I. (Associazione Bancari Italiani).
Dalle segnalazioni del SI-ABI si rileva che a gennaio 2012 il tasso sui prestiti in euro alle famiglie per l’acquisto di abitazioni – che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo – è risultato pari al 4,15% (3,99% il mese precedente). A quest’ultimo riguardo, l’aumento di gennaio è da attribuire, fra l’altro, anche ad una maggiore quota del flusso di finanziamenti a tasso fisso, passata nell’ultimo mese dal 37,6% al 39,2% (era 31,8% ad ottobre 2011).
In sintesi, le banche si intascano soldi dalla B.C.E. a tassi ridicoli (come l'1%), usano questo denaro per sanare il proprio patrimonio secondo i requisiti imposti dall'E.B.A. (Europea Banking Authority) e poi qualora decidano di erogare un prestito ad un normale cittadino, chiedendo garanzie di rimborso pari a 3 volte l'ammontare della cifra richiesta ed applicando commissioni superflue quanto assurde, hanno l'arroganza di applicare tassi che toccano il 9%, imponendo ipoteche di beni reali (es.: sulla casa) qualora lo sventurato contraente non riuscisse a ripagare le rate previste dal piano di ammortamento.
Mentre per i cittadini i conti non tornano, le banche brindano a Babbo Natale Mr.Draghi .
Salvatore Tamburro
Ad onor del vero e per essere completamente obiettivi c'è però da ricordare che le banche, per il prestito che hanno ottenuto dalla Bce hanno dovuto offrire in garanzia titoli di stato con uno scarto intorno al 10%. E' come se andassi a chiedere il mutuo per l'acquisto della casa di 100.000 euro e la banca, a garanzia mi chiedesse 125.000 euro di titoli di Stato.
RispondiEliminaInsomma, non è che la BCE abbia poi letteralmente regalato questi soldi...
@ Oscar
RispondiEliminaammetto di non avere competenze con questi tecnicismi.
Penso però che sia molto difficile che le banche si ritrovino a dover scomodare questi titoli, riusciranno certamente a rifarsi sui propri correntisti per rifondere quanto ottenuto.
Bah considerando che la BI è partecipata al 95% dalle stesse banche stai tranquillo che non perderanno il sonno per questo.
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