L'ostinazione dei mass-media nel censurare la verità e l'ipocrisia di politici ed economisti nel sostenere a tutti i costi il salvataggio della Grecia ha dell'incredibile.
Come si fa ancora a credere che un Paese tecnicamente GIA' FALLITO da oltre 2 anni possa risollevarsi con questi prestiti?
Tra l'altro parliamo di prestiti che, anche in questa seconda trance da 130 miliardi di euro, hanno richiesto ulteriori misure di austerità per un Paese già al tracollo economico: tagli della spesa pubblica per un totale 3,18 miliardi di euro, tagliando 500 milioni dal sistema sanitario di assistenza primaria, 576 milioni di tagli alle spese farmaceutiche, 80 milioni di tagli alle spese per educazione e insegnanti, 205 milioni di tagli ai salari statali e così via.
Come dice Martin Schulz, socialdemocratico eletto alla presidenza del Parlamento Europeo in gennaio: "tutti i Paesi che hanno aderito alla zona euro, partecipa a un sistema di regole che prevede un trasferimento di sovranità monetaria al livello transnazionale".
Tradotto in parole povere: tutti i paesi aderenti all'Ue devono subire il diktat della Troika e possono dimenticarsi la democrazia o di prendere decisioni sul loro destino socio-economico.
La stampa internazionale, serva dell'oligarchia bancaria, continua a sostenere le voci degli speculatori che illudono la gente a credere in un finto ottimismo, in una crescita economica futura che non avverrà mai con questi strumenti.
La verità è che questi prestiti hanno due scopi principali in particolare:
1) procedere con le PRIVATIZZAZIONI, in cui beni e servizi pubblici passeranno nelle mani di corporations, ossia di privati. Il governo di Atene ha messo a punto un testo che prevede anche la privatizzazione di sei società, con l'obiettivo di incassare 50 miliardi di euro.
2) Temporeggiare: ossia dar tempo alle banche di sbarazzarsi di titoli che scottano come quelli greci. I colossi bancari europei sono tutti vittime della Grecia, come Commerzbank, Royal Bank of Scotland e Credit Agricole.
I profitti della Commerzbank (seconda banca tedesca) relativi al quarto trimestre sono stati colpiti dalla svalutazione dei bond ellenici, che è stata di 700 milioni di euro; Royal Bank of Scotland ha subito una perdita netta di 2 miliardi di sterline nel 2011, a fronte di un rosso di 1,1 miliardi di sterline nel 2010; Credit Agricole, terza banca francese, ha chiuso il quarto trimestre del 2011 con una perdita di 3,07 miliardi di euro derivante da 2,6 miliardi di euro di svalutazioni sul portafoglio degli investimenti e per effetto di un accantonamento straordinario da 220 milioni di euro a fronte di eventuali problemi della controllata greca.
Anche a Cipro non se la passano meglio: ieri il principale istituto di credito locale, Bank of Cyprus, ha annunciato una perdita spaventosa per il 2011 di 1,01 miliardi di euro.
Quindi lo scopo della Troika resta quello di privatizzare tutto il possibile ed, intanto, temporeggiare affinchè le banche speculatrici possano liberarsi di questi titoli greci che hanno subito un taglio netto del loro rendimento.
A mio avviso questi 130mld di euro di prestito avrebbero dovuto essere concessi alla Grecia per poter uscire dall'Ue in maniera non troppo dolorosa.
La bancarotta del Paese è l'unica soluzione per liberarsi dal fardello del debito e auspicare in una futura crescita economica.
Chi è vittima di usura, per liberarsi dalle sue difficoltà, deve denunciare i suoi strozzini (rinnegando il debito "detestabile") interrompendo qualsiasi forma di prestito.
Nella censura mediatica, forte del suo nobel per l'economia, una delle poche voci sincere che salvo dall'ipocrisia generalizzata che si legge sui giornali o si ascolta in tv è quella di Joseph Stiglitz, il quale invita i Paesi a lasciare l'eurozona prima possibile, unica via di uscita per liberarsi da questo fallimentare progetto economico.
Chi ci guadagnerà dal futuro default greco saranno le corporations che si sono impossessate dei beni pubblici dei greci e tutti quei hedge-fund, in particolare americani ed inglesi, che faranno una montagna di soldi incassando i C.D.S. (derivati) in cui hanno scommesso sulla bancarotta ellenica.
A rimetterci, come sempre, saranno i cittadini.
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