giovedì 14 novembre 2013

COLLASSO ITALIA PER DEFLAZIONE. COME SCONFIGGERLA?


Il problema da combattere oggi è la deflazione e non l'inflazione. 

La deflazione si origina da un freno nella spesa di consumatori e aziende, i quali in attesa di ulteriori cali dei prezzi preferiscono attendere e risparmiare, creando una spirale negativa. Le imprese, non riuscendo a vendere a determinati prezzi i beni e servizi prodotti, finiscono per collocarli (svenderli) a prezzi inferiori.
Così facendo si riducono i ricavi delle imprese che di conseguenza sono obbligate a ridurre gli investimenti e i costi del lavoro, generando disoccupazione (in Italia la disoccupazione si attesta al 12%, mentre la disoccupazione giovanile balza al nuovo record negativo storico del 39,5%).



Il Paese ha un avanzo primario del 2,5% del PIL e nonostante questo dato che sembra incoraggiante il suo debito continua ad aumentare, passando  dal 120% al 133% del rapporto debito\pil in due anni. Nell'area euro l'Italia è seconda solo alla Grecia in fatto di rapporto debito-Pil. Ad Atene in ottobre era pari al 169,1%. Tra gli altri debiti pubblici più grandi dell'eurozona figurano il Portogallo (131,3%) e l'Irlanda (125,7%).

Ma quale sarebbe la ricetta per contrastare la deflazione?

Secondo Keynes, in tempi di crisi il risparmio è distruttivo perché se tutti risparmiano la domanda aggregata diminuisce e con essa diminuisce la ricchezza in quanto diminuiscono produzione e occupazione. 
Negli USA a marzo 2009 l'inflazione era scesa sotto lo zero; hanno risolto il problema ricorrendo a forti inniezioni di liquidità da parte della Federal Reserve, attraverso i vari quantitative easing (QE1-QE2-QE3).
In Europa la situazione è più complessa.
Non è un caso che Draghi abbia ulteriormente tagliato i tassi: il 7 novembre il tasso di rifinanziamento è stato ridotto allo 0,25% (taglio di 25 punti base).
L'obiettivo, come lo era per la FED così è adesso per la BCE, è quello di inondare di liquidità i mercati nella speranza di riattivare i consumi. Ricordo che la BCE non può finanziare direttamente gli Stati dell'area Euro, stampando moneta, poichè è vietato dai Trattati. Essa è quindi costretta a far passare il flusso monetario tra le mani delle banche. La BCE non è la FED. 
Il problema principale è proprio questo, dovuto all'incapacità degli stimoli monetari di finire a famiglie e imprese. Dal 2009 la BCE, con modalità diverse, ha immesso liquidità nel sistema aumentando la base monetaria, ma questa poi non si è tradotta in M3 (offerta di moneta) perché buona parte di questa moneta è stata utilizzata dalle banche per acquistare titoli di Stato (N.B.: è stato bello per le banche commerciali ricevere denaro fresco al tasso dell'1% da utilizzare per speculare in strumenti finanziari, per riacquistare le proprie obbligazioni e per ristrutturare il proprio capitale in vista dell’applicazione dei più severi requisiti dell’European Banking Authority,  invece di dirottarlo nell'economia reale). 

I governi europei sono inermi al diktat della finanza: l'economia di un paese della zona euro dipende dal cartelle delle banche commerciali che decidono quanti titoli di stato acquistare, se acquistarli e a che tasso acquistarli (grazie alle complicità delle colluse agenzie di rating).

In questo momento è necessario che la mia non resti una voce isolata fuori dal coro, bensì urge che colleghi economisti e politici abbiano il coraggio di proporre una concreta uscita dall’euro o lo smantellamento della zona euro, unita alla contemporanea riappropriazione della sovranità monetaria. Spero che in Italia un partito si faccia al più presto paladino di questo obiettivo e se ciò avvenisse lo voterei sicuramente, così come lo voterebbero milioni di italiani consci del fatto che il vero cancro da debellare sia la finanza. Solo facendo in modo che la finanza non abbia più potere sull'economia reale avremo la possibilità di uscire dalla crisi e risollevare la nostra economia. 

Salvatore Tamburro

2 commenti:

  1. è il cittadino che deve battere moneta, certificando la propria capacità produttiva, chiedendola alla Banca Centrale di provvedere e restituendola dilazionata.. la classica banca deve svolgere servizio di tramite e di garante usufruendo una commissione, un compenso, e non negoziare compravendita di denaro. In questo modo la moneta raggiunge direttamente il mercato dello scambio dei beni e dei servizi, il proprio naturale scopo. Una moneta che certifica realmente la produzione di un bene o servizio, quindi un bene o servizio prodotto convertibile in denaro per acquisire un diverso bene o servizio

    Quindi.. se un tale X vuole fare un investimento alla propria azienda, oppure vuole comprarsi l'auto nuova.. si reca in banca per chiedere ugualmente il denaro ma con la banca deve negoziare solo la prestazione di tramite, pagando una commissione secondo una classe di merito in virtù delle proprie garanzie di poter restituire il denaro alla banca centrale. La differenza sostanziale sta nel fatto che con il sistema in vigore il denaro nuovo di zecca si disperde nella filiera dell'alta finanza, prima ancora di raggiungere il mercato degli scambi dei beni.. invece la moneta è stata inventata per sostituire il baratto dei beni e non per fare accaparramento prima ancora che raggiunga il mercato degli scambi dei beni. Faccio un esempio di fantascienza.. se su un pianeta di alieni il sistema finanziario del mercato reale funzionasse nel modo che ho prospettato e arrivasse un terrestre e dicesse loro: non va bene questo modo di immettere moneta nel mercato.. perché non facciamo così, scusatemi non vi ho ancora detto il mio nome.. mi chiamo Banca, dicevo.. facciamo così, vado io direttamente alla banca centrale a prendere i soldi che vi servono e li rivendo a voi.. che ne dite? Al banchiere gli farebbero un culo così ( o )

    “certificando la propria capacità produttiva per dare valore corrispondente al denaro.. certificazione monetaria"
    Con l’attuale sistema il valore del denaro è solo simbolico, più che altro è solo “effetto placebo”.. dicono tutti che vale e tutti sono disposti ad averlo e quindi anch’io voglio possederlo, in realtà il valore effettivo è solo quello di carta stampata.. Invece secondo la mia teoria, con il finanziamento diretto dei cittadini, il denaro restituito dilazionato alla banca centrale è denaro certificato, che è stato “avvalorato” per averlo ricevuto in cambio della vendita dei propri beni prodotti.. è come dire: è “certo” che questo denaro che ti ridò indietro è stato guadagnato per aver venduto il mio prodotto, frutto del proprio lavoro. Tra l’altro il denaro che incassa e rimette in circolazione la banca centrale è denaro vero, già certificato dagli utenti. La stampa di nuova moneta è subordinata alla capacità di assorbirla del mercato.. se c’è qualcuno che lo chiede in prestito, vuol dire che deve fare un investimento o deve comprarsi un auto nuova e quindi qualcuno ci deve pur lavorare per produrla

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  2. copio ed incollo un commento che feci alcuni giorni fa in altro suo post:
    finalmente ho capito la validità di MMT se inserita in un contesto di SOVRANITA' MONETARIA INTERAMENTE NELLE MANI DELLO STATO.....purtroppo non è quello che si prefigge. Aspettando tempi migliori per risolvere questo dilemma che ci riguarda tutti, immagino appunto che saranno tempi abbastanza lunghi.......ma nel frattempo potrei sottoporle un piano concreto per tamponare l'emergenza che ci attanaglia? Mi presento, mi chiamo Pier francesco santini ed abito a Prato da sempre. Faccio parte dell'associazione Scaricaretuttotutti che esiste da 20 anni e lotta per applicare una giustizia fiscale in Italia. Poter avere la possibilità di scaricare ogni tipo di spesa dalla denuncia dei redditi, in virtù della legge 825 del 1971, creerebbe trasparenza ad ogni livello, eliminerebbe definitivamente evasione fiscale e lavoro in nero e potremmo ritornare a far circolare denaro in questo periodo di deflazione. Riportare al centro del Sistema la persona, la famiglia considerando finalmente ogni bilancio VERO. Ad oggi non esiste un solo bilancio vero in Italia......proprio perché in quel bilancio non vengono considerate le spese che ho sostenuto ma solo i ricavi in entrata, escluso qualche sgravio ad personam o per categorie. Gradirei tanto una sua opinione in merito. grazie e buon lavoro

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