Draghi continua a definirla "bassa inflazione" (o disinflazione), io preferirei chiamarla "deflazione". La deflazione esprime correttamente ciò che stiamo vivendo, in quanto essa deriva dalla debolezza della domanda di beni e servizi, cioè un freno nella spesa di consumatori e aziende. Come spiegava Keynes, in tempi di crisi il risparmio è distruttivo perché se tutti risparmiano la domanda aggregata diminuisce e con essa diminuisce la ricchezza in quanto diminuiscono produzione e occupazione.
Non è un caso che oggi registriamo un calo della produzione e livelli record di disoccupazione. Di norma le crisi producono deflazione quando le banche vengono coinvolte.
È questo il caso della crisi del ’29 o di quella giapponese degli anni ’90.
L'anno 2014 segnerà la deflazione per: ITALIA, PAESI BASSI, SPAGNA. Le ricette di Draghi saranno o quelle di ridurre ulteriormente il TUR (oggi lasciati invariati allo 0,25%) oppure ricorrere alle solite iniezioni di liquidità (stile LTRO).
Esistono crisi economiche senza complicazioni finanziarie, ma non esistono crisi finanziarie senza complicazioni economiche reali.
Salvatore Tamburro
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