mercoledì 23 febbraio 2011

Il Cohousing: vivere e condividere


Avete problemi economici a trovare casa, spaventati da prezzi di affitto troppo elevati per le vostre tasche o impossibilitati a chiedere un mutuo? Non avete problemi col vicinato e anzi siete disposti a condividere beni e servizi con altre persone, senza trascurare i propri spazi privati?
Bene allora il Cohousing potrebbe fare al caso vostro!
Nasce in Scandinavia negli anni 60, ed è a oggi diffuso specialmente in Danimarca, Svezia, Olanda, Inghilterra, Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone.
Il cohousing è l’esperienza quotidiana di migliaia di persone in tutto il mondo che hanno scelto di vivere in una comunità residenziale a servizi condivisi.
Di solito un progetto di cohousing comprende dalle 20 alle 40 famiglie che convivono come una comunità di vicinato (vicinato elettivo) e gestiscono gli spazi comuni in modo collettivo ottenendo in questo modo risparmi economici e benefici di natura ecologica e sociale.
In pratica si forma un gruppo, diciamo di 20 individui, i quali partecipano direttamente alla progettazione del “villaggio” (condominio) in cui andranno ad abitare scegliendo i servizi da condividere e come gestirli. Si dividono gli spazi in comune, come salotti, cucina, bagni, garage, lavatoi, che possono essere utilizzati da tutti i cohousers, ma ognuno di loro conserva anche un proprio spazio privato e strettamente personale.
I vantaggi sono di tipo economico, perchè si risparmia sul costo della vita in quanto si riducono gli sprechi, il ricorso a servizi esterni, il costo dei beni acquistati collettivamente; e vantaggi di tipo sociale, perchè si tenta di ritrovare quelle dimensioni perdute di socialità, di aiuto reciproco e di buon vicinato. Si potrebbe usare il motto "l'unione fa la forza" e aggiungerei "...e fa anche risparmiare".
Al cohousing si uniscono i concetti del car-sharing (automobile condivisa) e dei G.A.S. (gruppo d'acquisto solidale, ossia organizzare una spesa di gruppo per risparmiare sui prodotti acquistati in quantità maggiori e attraverso scelte consapevoli per l'ambiente).
In Italia il fenomeno cohousing è ancora in fase acerba, poco conosciuto, ma esistono dei siti che tentano di promuovere questo stile di vita e provono a radunare in diverse città le persone
interessate.
In questo scenario di forte disoccupazione, perdita del potere d'acquisto della moneta, impossibilità nel contrarre un mutuo, fitti degli appartamenti spesso dalle cifre irragionevoli, questa del cohousing resta una alternativa da poter prendere in seria considerazione.

Se siete interessati all'argomento potete trovare più informazioni a questi link:
- http://cohousing.it
- www.co-housing.it
- www.cohousingnumerozero.org

Salvatore Tamburro

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