Mark Boyle, 31 anni, è un ragazzo inglese che da più di due anni (da novembre 2008 per la precisione) ha deciso di vivere SENZA DENARO e ci riesce benissimo, soddisfando tutti i suoi bisogni primari.
E' nominato the no money man.
Mark Boyle è un ex imprenditore del ramo dell’agricoltura biologica, laureato in economia e convinto sostenitore della stretta connessione tra felicità e rispetto dell’ambiente.
La sua esperienza lo ha portato due anni fa a decidere di liberarsi dal problema dei soldi, spiegando come della sua vecchia vita non gli manchino lo stress, le bollette e i conti da pagare.
Vegetariano già da sei anni, si nutre ora delle piante che coltiva, produce elettricità con un pannello solare, ha un telefono cellulare che utilizza solo per ricevere chiamate ed un notebook che si alimenta ad energia solare.
Tutto è iniziato in un pub, dice Boyle: "Il mio amico ed io stavamo parlando di tutti i problemi del mondo come ad esempio lo sfruttamento della manodopera, la distruzione ambientale, gli allevamenti industriali, la sperimentazione sugli animali e le guerre per le risorse energetiche. Ho capito che erano tutti, in un modo o nell’altro, collegati al denaro. Ho deciso quindi di rinunciare ai soldi. Ho venduto la mia casa galleggiante a Bristol e ho lasciato il mio lavoro in una società di prodotti alimentari biologici".
Se ci pensate il DENARO dovrebbe essere un mezzo per facilitare i nostri scambi di beni\servizi nella vita di tutti i giorni: spostarsi dal punto A al punto B, comprarsi da mangiare, trovare un tetto sotto cui dormire.
Avere il DENARO per soddisfare questi bisogni primari comporta avere UN LAVORO (raro da trovare e da mantenere di questi tempi) che a sua volta obbliga l'individuo a privarsi di 8-10 ore della sua vita (1/3 della sua giornata almeno) e dedicarle allo svolgimento di una mansione.
E se questi bisogni primari fossero soddisfatti in altra maniera?
Nel 2007 Boyle ha fondato la Freeconomy Community, una comunità che promuove la condivisione di abilità e proprietà e che ad oggi conta 28.503 iscritti in 154 paesi, condividono competenze 404.600, 82.749 strumenti e 454 spazi.
La filosofia della comunità è questa: offri i beni che diversamente getteresti via e le tue competenze (riparare scarpe, fabbricare tavoli, insegnare a suonare la chitarra), in cambio chiedi alla comunità i beni\servizi di cui hai bisogno, il tutto avviene senza l'uso di DENARO.
Prima di Freeconomy Community, va ricordato però il progetto Freecycle, un interessante movimento ormai diffuso in tutto il mondo che mira a ridurre l’impatto ambientale delle cose che usiamo. Il loro motto è: cambiare il mondo, un regalo alla volta.
Il network di Freecycle, con base in Arizona, è composto da quasi 5000 gruppi e oltre 8 milioni di soci sparsi in 85 paesi del mondo.
E’ un movimento interamente non-profit di persone che scambiano e riciclano oggetti gratuitamente.
Freecycle esiste anche in varie città italiane, come Roma, Milano, Bologna, Napoli e Lecce, anche se il progetto viaggia ancora in chiave ristretta visto che è poco conosciuto.
Mark Boyle rappresenta certamente l’esempio vivente di una vita alternativa. Lui adesso si dichiara talmente felice da voler proseguire su questa strada e se gli domandano: "Che cosa ho imparato?" Mark risponde: "Che l’amicizia, non il denaro, è la sicurezza reale. Che la povertà più occidentale è di tipo spirituale. Che l’indipendenza è realmente interdipendenza."
Se il mondo riuscisse a capire che il denaro che tanto si affanna ad accumulare dopo ore e ore di lavoro dietro ad una scrivania o in fabbrica non sia nemmeno suo (vedi "truffa del signoraggio"), forse si comincerebbe a pensare più concretamente a stili di vita alternativi e felici come come di Mark Boyle, "the no money man".
Se siete curiosi a questo link trovare una video intervista fatta a Mark Boyle sul suo stile di vita.
E' nominato the no money man.
Mark Boyle è un ex imprenditore del ramo dell’agricoltura biologica, laureato in economia e convinto sostenitore della stretta connessione tra felicità e rispetto dell’ambiente.
La sua esperienza lo ha portato due anni fa a decidere di liberarsi dal problema dei soldi, spiegando come della sua vecchia vita non gli manchino lo stress, le bollette e i conti da pagare.
Vegetariano già da sei anni, si nutre ora delle piante che coltiva, produce elettricità con un pannello solare, ha un telefono cellulare che utilizza solo per ricevere chiamate ed un notebook che si alimenta ad energia solare.
Tutto è iniziato in un pub, dice Boyle: "Il mio amico ed io stavamo parlando di tutti i problemi del mondo come ad esempio lo sfruttamento della manodopera, la distruzione ambientale, gli allevamenti industriali, la sperimentazione sugli animali e le guerre per le risorse energetiche. Ho capito che erano tutti, in un modo o nell’altro, collegati al denaro. Ho deciso quindi di rinunciare ai soldi. Ho venduto la mia casa galleggiante a Bristol e ho lasciato il mio lavoro in una società di prodotti alimentari biologici".
Se ci pensate il DENARO dovrebbe essere un mezzo per facilitare i nostri scambi di beni\servizi nella vita di tutti i giorni: spostarsi dal punto A al punto B, comprarsi da mangiare, trovare un tetto sotto cui dormire.
Avere il DENARO per soddisfare questi bisogni primari comporta avere UN LAVORO (raro da trovare e da mantenere di questi tempi) che a sua volta obbliga l'individuo a privarsi di 8-10 ore della sua vita (1/3 della sua giornata almeno) e dedicarle allo svolgimento di una mansione.
E se questi bisogni primari fossero soddisfatti in altra maniera?
Nel 2007 Boyle ha fondato la Freeconomy Community, una comunità che promuove la condivisione di abilità e proprietà e che ad oggi conta 28.503 iscritti in 154 paesi, condividono competenze 404.600, 82.749 strumenti e 454 spazi.
La filosofia della comunità è questa: offri i beni che diversamente getteresti via e le tue competenze (riparare scarpe, fabbricare tavoli, insegnare a suonare la chitarra), in cambio chiedi alla comunità i beni\servizi di cui hai bisogno, il tutto avviene senza l'uso di DENARO.
Prima di Freeconomy Community, va ricordato però il progetto Freecycle, un interessante movimento ormai diffuso in tutto il mondo che mira a ridurre l’impatto ambientale delle cose che usiamo. Il loro motto è: cambiare il mondo, un regalo alla volta.
Il network di Freecycle, con base in Arizona, è composto da quasi 5000 gruppi e oltre 8 milioni di soci sparsi in 85 paesi del mondo.
E’ un movimento interamente non-profit di persone che scambiano e riciclano oggetti gratuitamente.
Freecycle esiste anche in varie città italiane, come Roma, Milano, Bologna, Napoli e Lecce, anche se il progetto viaggia ancora in chiave ristretta visto che è poco conosciuto.
Mark Boyle rappresenta certamente l’esempio vivente di una vita alternativa. Lui adesso si dichiara talmente felice da voler proseguire su questa strada e se gli domandano: "Che cosa ho imparato?" Mark risponde: "Che l’amicizia, non il denaro, è la sicurezza reale. Che la povertà più occidentale è di tipo spirituale. Che l’indipendenza è realmente interdipendenza."
Se il mondo riuscisse a capire che il denaro che tanto si affanna ad accumulare dopo ore e ore di lavoro dietro ad una scrivania o in fabbrica non sia nemmeno suo (vedi "truffa del signoraggio"), forse si comincerebbe a pensare più concretamente a stili di vita alternativi e felici come come di Mark Boyle, "the no money man".
Se siete curiosi a questo link trovare una video intervista fatta a Mark Boyle sul suo stile di vita.
Salvatore Tamburro
Grande ;>))
RispondiElimina....PAROLE SANTE !!!!....LA VERA POVERTA' e' LA POVERTA' SPIRITUALE !!!.....
RispondiEliminaMA BISOGNA PRENDERE COSCIENZA CHE NECESSITA CURA SHOCK E UN'INVERSIONE DI MARCIA DA QUESTO SISTEMA KILLER !!!....
LO SAI?
M.CRISTINA RIZZARDI -FACEBOOK
Ciao Salvatore.
RispondiEliminaMi chiamo Moris.
Scrivo su www.spiritocritico.it, blog in cui ritroverai linkato questo articolo.
Mi occupo come te di signoraggio e ho riscontrato nel video ( quello relativo al convegno pubblicato su youtube) molti errori, a mio avviso, nell'esposizione del signoraggio primario.
Mi piacerebbe avere un confronto di idee su tale argomento spinoso.
Ritengo che ti sei appiattito nell'affrontare questo argomento sulle posizioni errate del Pascucci e che questo ti abbia indotto all'errore.