Oggi, 13 febbraio 2011, è partito dal palco di piazza del Popolo a Roma l'urlo delle donne "indignate" che oggi hanno manifestato in tutta Italia e all'estero per rivendicare la dignità del sesso femminile.
Il movimento per la dignita' delle donne è stato organizzato dal comitato "Se non ora quando" a Roma e in piu' di 230 citta' italiane, e ha rapidamente "contagiato" una trentina di localita' straniere, anche dall'altra parte del mondo.
Alla manifestazione ci sono stati giovani, meno giovani, madri e precarie, tutte compatte nel manifestare il proprio dissenso ad un governo ed in particolare ad un Berlusconi ormai malato e sull'orlo del baratro sia fisico che mentale, affermando che la donna non è un banalissimo oggetto del desiderio, che la meritocrazia non ha alcun valore oggigiorno, in cui ti insegnano a far carriera solo se offri il tuo corpo per prestazioni sessuali.
C'è una foltissima fetta delle donne d'Italia che rimarca il concetto di dignità.
Oggi erano lì, unite nell'urlare slogan del tipo: "Vogliamo un Paese che rispetti le donne tutte".
Oltre alla bellezza della manifestazione, è curioso però soffermarsi a leggere le diverse testate giornalistiche:
- Su "La Repubblica" online si legge in prima pagina:Il movimento per la dignita' delle donne è stato organizzato dal comitato "Se non ora quando" a Roma e in piu' di 230 citta' italiane, e ha rapidamente "contagiato" una trentina di localita' straniere, anche dall'altra parte del mondo.
Alla manifestazione ci sono stati giovani, meno giovani, madri e precarie, tutte compatte nel manifestare il proprio dissenso ad un governo ed in particolare ad un Berlusconi ormai malato e sull'orlo del baratro sia fisico che mentale, affermando che la donna non è un banalissimo oggetto del desiderio, che la meritocrazia non ha alcun valore oggigiorno, in cui ti insegnano a far carriera solo se offri il tuo corpo per prestazioni sessuali.
C'è una foltissima fetta delle donne d'Italia che rimarca il concetto di dignità.
Oggi erano lì, unite nell'urlare slogan del tipo: "Vogliamo un Paese che rispetti le donne tutte".
Oltre alla bellezza della manifestazione, è curioso però soffermarsi a leggere le diverse testate giornalistiche:
"Oltre un milione in piazza con le donne"
Su "Il Fatto Quotidiano" online in prima pagina troviamo come titolo:
"In piazza l'Italia rivendica la sua dignità. Manifestano milioni di uomini e donne"
Da notare invece i quotidiani pro-Berlusconi.
- su "il Giornale" online di Sallusti troviamo:
"Le donne in piazza con unico bersaglio: il Cav", riportando un commento della Gelmini, la quale afferma sulla manifestazione di oggi: "Si tratta delle solite eroine snob della sinistra che sono uscite dai loro salotti per tentare di strumentalizzare la questione femminile e per attaccare un governo che continua ad avere la fiducia della maggioranza degli italiani".
- su "Libero" online di Belpietro NESSUNA notizia circa la manifestazione.
- su "Il Foglio" online di Giuliano Ferrara NESSUNA notizia, anzi resta in prima pagina la notizia del suo Show "In mutande ma vivi", dove Ferrara si erge a paladino difensore del suo datore di lavoro, Silvio.
Si parla di una manifestazione apolitica come sembra sia stata, senza bandiere di partito; ma alla fine, almeno da quel che si evince dalla stampa, tutto ha sempre un risvolto in chiave politica. Chi c'era alla manifestazione viene considerata per una anti-Berlusconiana-PDL, chi stava a casa per una fan del cavaliere.
La difesa della dignità non credo debba avere colori politici, è un ideale, un sentimento che dovrebbe appartenere a donne e uomini sia di destra, di centro che di sinistra.
Questa è la ri-prova che i media, la stampa, i quotidiani non sono altro che delle "ramificazioni di partito", pronte a strumentalizzare ogni azione del popolo come pro o contro il governo.
La vera informazione a mio avviso circola solo su internet, attraverso siti\blog indipendenti, e per indipendenti intendo che non ricevono finanziamenti pubblici o privati di alcun genere, e quindi non devono sottostare al gioco-forza di partiti politici e multinazionali.
Il filo di Arianna collega politica-finanziamenti pubblici-mass media; finchè le cose resteranno tali logicamente i direttori delle singole testate giornalistiche saranno sempre diretti dipendenti dei vertici di PD o PDL, ed il cittadino-lettore verrà sempre privato di una informazione veritiera, corretta e neutrale.
Quando è che cominceremo a spegnere la TV e a non comprare quotidiani-politicizzati, e andremo magari a cercare la VERA informazione per conto nostro?
- su "il Giornale" online di Sallusti troviamo:
"Le donne in piazza con unico bersaglio: il Cav", riportando un commento della Gelmini, la quale afferma sulla manifestazione di oggi: "Si tratta delle solite eroine snob della sinistra che sono uscite dai loro salotti per tentare di strumentalizzare la questione femminile e per attaccare un governo che continua ad avere la fiducia della maggioranza degli italiani".
- su "Libero" online di Belpietro NESSUNA notizia circa la manifestazione.
- su "Il Foglio" online di Giuliano Ferrara NESSUNA notizia, anzi resta in prima pagina la notizia del suo Show "In mutande ma vivi", dove Ferrara si erge a paladino difensore del suo datore di lavoro, Silvio.
Si parla di una manifestazione apolitica come sembra sia stata, senza bandiere di partito; ma alla fine, almeno da quel che si evince dalla stampa, tutto ha sempre un risvolto in chiave politica. Chi c'era alla manifestazione viene considerata per una anti-Berlusconiana-PDL, chi stava a casa per una fan del cavaliere.
La difesa della dignità non credo debba avere colori politici, è un ideale, un sentimento che dovrebbe appartenere a donne e uomini sia di destra, di centro che di sinistra.
Questa è la ri-prova che i media, la stampa, i quotidiani non sono altro che delle "ramificazioni di partito", pronte a strumentalizzare ogni azione del popolo come pro o contro il governo.
La vera informazione a mio avviso circola solo su internet, attraverso siti\blog indipendenti, e per indipendenti intendo che non ricevono finanziamenti pubblici o privati di alcun genere, e quindi non devono sottostare al gioco-forza di partiti politici e multinazionali.
Il filo di Arianna collega politica-finanziamenti pubblici-mass media; finchè le cose resteranno tali logicamente i direttori delle singole testate giornalistiche saranno sempre diretti dipendenti dei vertici di PD o PDL, ed il cittadino-lettore verrà sempre privato di una informazione veritiera, corretta e neutrale.
Quando è che cominceremo a spegnere la TV e a non comprare quotidiani-politicizzati, e andremo magari a cercare la VERA informazione per conto nostro?
Salvatore Tamburro
(foto di Ada Palma)
(foto di Ada Palma)
FINALMENTE LE DONNE e gli UOMINI DEGNI di tal nome si sono fatti sentire!
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