Mentre la Commissione europea ammonisce Spagna, Francia, Italia, Portogallo e altri "alunni svogliati" di non aver applicato con maggiore determinazione le misure di austerità imposte, intanto Bankitalia afferma che i correntisti italiani stanno spostando grandi somme di denaro dalle banche domestiche verso il Nord Europa con un deflusso di 274 miliardi di euro solo nel mese di marzo, mentre in Spagna la banca commerciale Bankia, già parzialmente nazionalizzata con denaro dei cittadini, è pronta a concedere 14 milioni di dollari ad un ex dirigente.
Le crisi economiche sono un grosso affare per le banche ed una condanna per i cittadini.
Molti dei miei colleghi economisti, seguiti a ruota da quei guitti di politici e giornalisti, si dividono tra coloro che preferiscono l'inflazione e coloro che, invece, propendono per accettare misure di austerity imposte dall'alto.
Entrambe le file ritengo siano etichettabili in due modi: o come ignoranti, intesi non in maniera offensiva ma proprio per definizione (nel senso che ignorano il reale funzionamento del sistema economico), oppure siano collusi all'oligarchia bancaria criminale quanto basti per difendere il "padrone".