giovedì 28 luglio 2011

La pagliacciata del "debt ceiling" americano




In questi ultimi giorni giornali e tv stanno preannunciando l'arrivo dell'apocalisse qualora, entro il 2 agosto, non si riuscisse a risolvere il problema della soglia-debito americano.
Fino ad ora sono stati utilizzati i fondi pensione e i fondi federali per i disabili per coprire le spese di funzionamento dello Stato in assenza di nuovo debito da stampare, ma adesso quei soldi sono finiti. 
Ricordo che il debt ceiling è la soglia del debito americano fissata per legge, ergo si tratta di un problema esclusivamente politico, da risolvere tra democratici e repubblicani.
Le soluzioni da una parte e dall'altra sono due.
I Repubblicani, con John Boenher, hanno proposto un piano di innalzamento del debt ceiling diviso in due fasi: la prima consiste nell' aumento immediato del debito di 1000 miliardi di dollari e tagli alla spesa per 1200 miliardi da suddividere in dieci anni. La seconda fase prevede invece un innalzamento del debito per 1600 miliardi di dollari a partire da Novembre 2012, e riduzioni di spesa per 1800 miliardi da definire dopo Novembre 2012.

domenica 24 luglio 2011

I consigli di Dini sul Sole24Ore: tagli e privatizzazioni


Lamberto Dini è stato Direttore Generale della Banca d'Italia, Ministro del Tesoro dal 1994 al 1995, Presidente del Consiglio dei Ministri dal 1995 al 1996 e Ministro degli Affari Esteri dal 1996 al 2001.
Un politico che ha fatto una bella carriera passando da una sponda all'altra: dapprima sostiene Prodi (nel 1996 è nominato ministro degli Affari Esteri nei quattro governi dell'Ulivo) e poi aderisce al partito di Berlusconi (nel 2008 eletto senatore tra le file del PDL). Complimenti per la coerenza.
Ma al di là di questo modus operandi comune a tanti politici attaccati alla loro poltrona e ai loro privilegi, stona ancora di più come un uomo di 80 anni suonati si permetta di impartire linee guida da seguire per uscire dalla crisi economica, soprattutto quando negli anni "90 sui fu proprio tra gli artefici della svendita del patrimonio italiano.

In questo recente articolo su IlSole24Ore, intitolato "Tagliare la spesa e privatizzare, patrimoniale mai" ci offre le seguenti perle di consigli:
- Anticipare al 2012 le riduzioni di spesa previste per il 2013 e portare così il deficit dell'anno prossimo dal 2,7 almeno al 2% del Pil;
- Mettere subito in cantiere un programma di privatizzazioni (immobili, municipalizzate, Bancoposta) che assicuri i circa 32 miliardi necessari per azzerare nel 2012 il ricorso netto al mercato da parte dello Stato.

martedì 19 luglio 2011

Parola di Ron Paul!


Ron Paul, esponente eminentissimo della corrente libertaria del Partito Repubblicano e membro della Camera dei Rappresentanti negli Stati Uniti, è uno dei pochi politici americani che dice le cose come stanno sul sistema economico-bancario americano.

Basta andare sulla sua pagina governativa per leggere:

Every time the Federal Reserve engages in more quantitative easing and devalues the dollar, it is defaulting on the American people by eroding their purchasing power and inflating their savings away.  The dollar has lost nearly 50% of its value against gold since 2008.  The Fed claims inflation is 2% or less over the past few years; however economists who compile alternate data show a 9% inflation rate if calculated more traditionally.  Alarmingly, the administration is talking about changing the methodology of the CPI calculation yet again to hide the damage of the government's policies. Changing the CPI will also enable the government to avoid giving seniors a COLA (cost of living adjustment) on their social security checks, and raise taxes via the hidden means of "bracket creep."  This is a default.  Just because it is a default on the people and not the banks and foreign holders of our debt does not mean it doesn't count.

Che tradotto vuol dire: 

Ogni volta che la Federale Reserve s'impegna in un ulteriore allentamento quantitativo (Qutantitive Easing) e svaluta il dollaro, sta facendo un default sulle spalle dei cittadini americani erodendo il loro potere d'acquisto ed inflazionando i loro risparmi che evaporano.
Dal 2008 il dollaro ha perso quasi il 50% del suo valore rispetto all'oro....
Questo è un default.
Per il semplice fatto che sia un default sul nostro debito caricato però sulle spalle della gente
e non sulle spalle delle banche e degli investitori esteri non vuol dire che non sia un default....


Ogni tanto un politico che dice la verità va ricordato con piacere. Chissà se gli americani gli daranno mai ascolto (a giudicare dalle sue ultime candidature presidenziali non è stato così finora).

Salvatore Tamburro

giovedì 7 luglio 2011

L'ultima perla di Trichet...si spera!!!


Il finto moralizzatore Trichet mi da l'idea di un gatto che parla ai topolini e dice: "state attenti che c'è il rischio che abbiano posto delle trappole per topi in quel percorso che fate!", e poi che fa il gatto? Li uccide!
Stessa cosa fa Trichet quando per arginare l'inflazione che viaggia nei Paesi dell'euro sopra il 2%, decide di aumentare il tasso ufficiale di riferimento dall'1,25% al 1,50%.
Saranno contenti: gli imprenditori delle PMI che pagano il denaro (un prestito) più caro, i possessori dei mutui a tasso variabile che pagheranno una rata più elevata, ed infine saranno contenti i governi dei PIIGS che vedranno aumentare il loro debito pubblico per pagare interessi più elevati.
Ma Trichet vuole salvarci dall'inflazione! Si ma l'inflazione chi la crea?
La crea la stessa B.C.E. (e le altre BCN e banche commerciali) quando decide di emettere moneta, in particolare quando decide un bel QE (Quantitative Easing), ovvero iniezioni di liquidità nel sistema, come ha fatto la FED poco tempo fa e come fa la B.C.E. per tamponare paesi già falliti come Grecia, Portogallo e Irlanda.
Ovviamente la BCE non regala soldi a nessuno, ma li presta in cambio di Titoli di Stato + un bell'interesse su cui guadagnarci.

lunedì 4 luglio 2011

Debtocracy - come il debito abbia distrutto la Grecia


Debtocracy è il documentario realizzato dai giornalisti Katerina Kitidi  e Aris Hatzistefanou che indaga sulle cause della crisi finanziaria greca legata al debito pubblico.
I due giornalisti attaccano l'operato del Fondo Monetario Internazionale, il quale, come un avvoltoio, si avvicina alla sua preda; la preda in tal caso sono tutti quei Paesi che versano in gravi situazioni di crisi economica e, con la scusa di aiutarli attraverso l'erogazione di un prestito, finisce col far collassare maggiormente il popolo di quel Paese sotto i colpi di tasse più alte, spesa pubblica ridotta e servizi insufficienti.
Inoltre il documentario parla anche del concetto di "debito detestabile", ossia il debito che il popolo rifiuta di pagare, considerandolo illegittimo ed illegale. A tal proposito si parla del debito estero dell'Iraq considerato appunto "detestabile" guarda caso proprio poco prima dell'occupazione USA in territorio iracheno.
Notizia tenuta volutamente nascosta per evitare che un effetto domino possa contagiare altri Paesi intenti ad annullare il proprio debito pubblico.