sabato 29 ottobre 2011

La Grecia è fallita, adesso lo ammette anche la Troika


Come scrivevo il 7 maggio 2011 in "La Grecia: uno Stato da spremere come un limone" avevo già annunciato il fallimento del paese ellenico, ma adesso a dirlo sono direttamente i funzionari della troika (BCE, Ue, FMI) che hanno di recente terminato la loro revisione sulla finanza pubblica ellenica.
(Se qualche volta si ascoltasse anche il parere dei blogger indipendenti non sarebbe una cattiva idea!)
Qui è scaricabile il documento <<riservato>> (strictly confidential è scritto su ogni pagina) offerto da Linkiesta. In sostanza la troika ha spiegato che il debito greco è insostenibile. L’unica soluzione all’orizzonte è quindi quella di un aumento dell’intervento dei creditori privati, tramite il Private sector involvement (Psi), e, di conseguenza, un lungo piano di ristrutturazione del debito. 

Gli scenari prospettati alla Grecia, e che coinvolgono anche gli altri paesi PIIGS, sono due:

A) la troika concede l'abbattimento parziale del debito greco, la richiesta viene copiata pari pari da Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Irlanda e Belgio, il fondo europeo salva-Stati si sovraccarica. Conseguenza: crisi bancaria europea.

B) la troika impone misure restrittive alla Grecia circa il risanamento del suo debito, si riduce la spesa pubblica, aumentano le tasse, tutto ciò prolunga l'attesa ma si arriva comunque al default. Conseguenza: crisi bancaria europea.

venerdì 21 ottobre 2011

La storia del "signore delle scimmie"


Nel feudo di Chu, un vecchio si guadagnava da vivere addestrando delle scimmie. La gente del posto lo chiamava "Ju Gong" (signore delle scimmie).
Ogni mattina, il vecchio radunava le scimmie nel suo cortile, e ordinava alla più anziana di condurre le altre sulle montagne per raccogliere frutta da cespugli e alberi. Ogni scimmia doveva consegnare un decimo del raccolto al vecchio, questa era la regola. Quelle che non la rispettavano, venivano frustate senza pietà. 
Tutte le scimmie pativano gravi sofferenze, ma non osavano lamentarsi.
Un giorno, una scimmietta chiese alle compagne: <<E' stato il vecchio a piantare gli alberi da frutta e i cespugli?>>. Le altre risposero: <<No, sono cresciuti spontaneamente>>. Allora la scimmietta domandò: <<Non possiamo raccogliere i frutti senza il permesso del vecchio?>>. E le altre: <<Certo che si>>. 
La scimmiettà proseguì: <<Allora perchè dobbiamo dipendere da lui, perchè dobbiamo servirlo?>>.
Prima che la scimmietta potesse finire la frase, tutte le altre scimmiette all'improvviso ebbero un'illuminazione.
Quella notte stessa, mentre il vecchio dormiva, le scimmie abbatterono il recinto in cui erano segregate, presero i frutti che il vecchio aveva in magazzino, li portarono nella foresta e non fecero più ritorno. 
Alla fine il vecchio morì di fame.
"Governare con l'inganno" di Yu Li Zi (1311-1375)

Secondo Yu Li Zi ci sono uomini nel mondo che governano con l'inganno e non con rettitudine. Non sono forse come il signore delle scimmie? Non si rendono conto della propria confusione mentale. E appena i loro sudditi se ne accorgono, gli inganni non funzionano più.
I politici, con la complicità dei mezzi di informazione, tendono a raffigurarci problemi marginali offrendoci soluzioni sterili. Fingono di cambiare tutto, per poi non cambiare nulla.
La verità va ricercata nella comprensione del vero funzionamento del sistema socio-economico, basato sulla truffa del debito pubblico, sul signoraggio, su una politica monetaria delegata nelle mani di istituzioni private come le banche centrali (BCE e Federal Reserve) o istituzioni sovra-nazionali come FMI, WTO, ONU, Bilderberg, PNAC, CFR, RIIA.
Non aspettatevi liberatori che provengano dall'esterno per salvarvi; cominciate ad informarvi da fonti indipendenti, spegnete la tv e maturate dentro di voi quell'istinto di ribellione a tutte le forme di schiavitù che opprimono la logica, il corpo e la realizzazione dei vostri sogni.

Salvatore Tamburro

domenica 16 ottobre 2011

Vi siete fatti fregare ancora una volta


Il titolo di questo post è legato alla manifestazione del 15 ottobre 2011 avvenuta a Roma, organizzata dai cosiddetti Indignados.
Il "divide et impera" e il dirottamento dai veri problemi della società sono strumenti che hanno funzionato ancora una volta.
Questa manifestazione di carattere internazionale, visto che ha toccato ben 1000 città del pianeta, solo a Roma ha avuto le conseguenze cui abbiamo assistito. La protesta è degenerata in una vera e propria guerriglia, che ha sopraffatto la parte pacifica, preponderante, del corteo.
Un gruppo di infiltrati, che si fanno chiamare "black-block", sono riusciti nel loro intento, ossia indirizzare tutta l'attenzione su di loro e sulle loro violenze, invece che sulle tematiche della manifestazione.
Perchè infiltrati? Beh per il semplice fatto che trattasi di un gruppo ben organizzato e che non subisce alcun tentivo di arresto da parte delle forze dell'ordine, nemmeno quando tale gruppo circola ad un palmo di naso dai carabinieri.
Non sarebbe certo la prima volta in cui si avvistano infiltrati; se non altro alcuni anni fa Montebello, in Canada, in occasione del summit tra i leader politici di USA, Canada e Messico, di fronte a prove sciaccianti, la Polizia del Quebec fu costretta a diramare una nota ufficiale in cui, tirando direttamente in ballo video-prove di YouTube, spiegò che quei black-bloc erano in realtà agenti infiltrati.
Stessi infiltrati che fecero degenerare anche la manifestazione dello scorso 14 dicembre 2010 a Roma.
I temi della manifestazione non sono stati nemmeno affrontati, se non sfiorati, e non hanno avuto alcun eco mediatico. Nei fatti i mass-media hanno evidenziato solo le violenze degli infiltrati.

venerdì 7 ottobre 2011

Le 5 leggi anticostituzionali "regala-soldi" alle banche



A breve verranno presentati i ricorsi alla Corte Costituzionale circa le seguenti 5 leggi, improntate del tutto a favore delle banche e a discapito dei cittadini\correntisti. Inoltre si procederà a promuovere un referendum abrogativo per auspicare la loro cancellazione dall'ordinamento giuridico.

Sono 5 le leggi, 3 delle quali recentissime, con le quali sono stati regalati alle banche centinaia di miliardi di euro annuali. E poiché (non so se stupisce) nessun partito si è opposto, non resta che il referendum.

-- La più recente è il DL n. 70\13.5.2011 ('decreto sviluppo'), art. 8, secondo cui l'usura, che prima scattava quando il tasso medio veniva superato del 50%, scatta ora quando il tasso medio viene superato di 8 punti, o anche del 25% + 4 punti (ma questo secondo criterio è 'fumogeno': serve solo a confondere). Per fare l'esempio che interessa il maggior numero di italiani, nei mutui a tasso variabile, ora in media del 2,79%, prima, per verificarsi l'usura, la banca doveva praticare il 4,18%, ora invece il 10,79%. Cosa che, ora che non c'è più il baluardo del 'tasso soglia', ha già innescato un aumento strisciante del costo del denaro, e che inoltre serve a evitare alle banche le sempre più numerose condanne per usura.

--La seconda è la L. n. 10, art. 2, comma 61, del 26.2.11, con cui, in contrasto frontale con decenni di giurisprudenza anche delle Sezioni Unite della Cassazione, si è stabilito che la prescrizione decennale nelle cause contro le banche, che decorreva dalla chiusura del conto corrente, ora decorra dall'annotazione dell'operazione. Significa che, ad esempio, in relazione a un conto durato venti anni e chiuso nove anni fa potevi recuperare tutto, mentre ora puoi recuperare solo un anno, ovvero solo le somme di cui la banca si è indebitamente appropriata tra oggi e dieci anni fa.

--  La terza è il D. Lgs n. 11 del 27.1.2010 con il quale – ora che si stavano vincendo le cause sulla 'valuta zero', cioè sull'accredito immediato dei versamenti – è stato stabilito l'accredito al terzo giorno. Una guerra iniziata invero proprio da me nel 1980 (ottenendo il primo risultato positivo nel 2004) in base al semplice argomento che se Tizio dà a Caio un assegno di 1.000 euro il primo gennaio, e Caio lo versa subito sul suo conto, i 1.000 euro vengono stornati a Tizio il primo gennaio e accreditati a Caio dopo alcuni (o molti) giorni, sicché, nell'intervallo, gli interessi vanno alla banca, che non è mai stata proprietaria dei soldi.

domenica 2 ottobre 2011

Antibanks: uomini-macchine arrestano uomini veri


Il 17 settembre 2011 è stata indicata come data "Antibanks Day", giorno in cui è iniziata una grande manifestazione internazionale promossa da parte di liberi cittadini e movimenti vari contro il vero nemico di questa società: l'oligarchia bancaria.
La manifestazione ha coinvolto diverse città del mondo: New York, Madrid, Barcellona, Valencia, Bilbao, Milano, Londra, San Francisco, Los Angeles, Toronto, Atene, Berlino, Lisbona, Porto, Vienna, Tel Aviv, Parigi, Dublino.
In alcune città l'evento è stato solo un fuoco di paglia, poca partecipazione, spesso dovuta all'indifferenza e all'inedia delle persone o a boicottaggi vari che hanno impedito la buona riuscita della manifestazione; negli Stati Uniti invece l'Antibanks si è manifestato in maniera consistente: è cominciata il 17 settembre e dura fino ad oggi.

In Italia l'Antibanks a cui ho aderito, si è svolta a Milano, con una partecipazione esigua rispetto alle aspettative e per altro macchiata da dissensi di colore politico che in manifestazioni del genere non dovrebbero proprio esserci (chi volesse approfondire la vicenda può leggere qui), perchè se combatti il sistema bancario, il debito pubblico e lotti per il ripristino della sovranità monetaria allo Stato, non puoi presentarti come uno di destra o di sinistra, poichè tutti i partiti policitici finora si sono sempre rivelati collusi, e quindi corrotti, al potere delle banche. Se addirittura certi argomenti vengono considerati di estrema destra o di estrema sinistra allora: o non si è capito nulla del reale funzionamento del sistema economico (e l'invito ad informarsi è sempre doveroso), oppure si difende la stessa oligarchia bancaria che rende schiavi.
Ad ogni modo a Milano, nonostante il trasferimento di piazza (costretti a spostarci da Piazza Affari a Piazza Fontana) siamo riusciti a diffondere un po' di sana informazione sul sistema economico in cui viviamo. 

Negli Stati Uniti, invece, la manifestazione non è durata solo un giorno, ma sta proseguendo tuttora davanti a Wall Street contro il mondo della finanza e delle banche, occupando perfino il ponte di Brooklyn. Mentre i telegiornali italiani parlano solo di un centinaio di arresti, la cifra reale indica invece oltre 700 gli arrestati tra i manifestanti. La protesta si sta allargando a Boston, Washington e Los Angeles, con arresti per sit-in non autorizzati.
Trovo inoltre indegno il mondo con cui le forze dell'ordine stanno bloccando questa pacifica manifestazione, attraverso appunto l'uso della forza, lacrimogeni, arresti.