domenica 29 luglio 2012

HITLER, CHAVEZ E IL CAPITALISMO


Per i capitalisti, per i sostenitori della globalizzazione, non esistono preferenze politiche da dichiarare. 
Conta solo una cosa: il profitto.
Che questo profitto sia realizzato sotto un regime democratico, socialista, comunista, nazista, non fa alcuna differenza. Anche sotto uno stesso regime politico, esempio il socialismo-nazionale, i capitalisti possono in certi casi appoggiarlo e trarne profitti, in altri casi attaccarlo (con la complicità dei mass-media collusi), poichè non riescono a ricavarne i guadagni sperati.
Vi faccio un esempio di due regimi nazional-socialisti retti da due illustri rappresentanti: Adolf Hitler e Hugo Chavez
Hitler, leader del partito nazista, dichiarava di essere un socialista, ma era sottinteso che il suo fosse un socialismo “nazionale”, un socialismo solo per i Tedeschi di razza pura; Hugo Chavez, presidente del Venezuela, ha sempre proposto la sua visione di socialismo nazionale.
Dove sta la differenza tra i due allora?
Risiede nel fatto che i capitalisti (americani) abbiano fatto affari immensi con Hitler, mentre con Chavez no.
Grosse multinazionali americane si sono arricchite lavorando per il fuhrer.
La IBM, presieduta da  Thomas J. Watson, aveva insediato in Germania una sua filiale, la Dehomag; la General Motors aveva preso il controllo del più grosso produttore industriale di auto della Germania, la Adam Opel AG; e Ford aveva gettato le basi di un impianto succursale, più tardi noto come la Ford-Werke, a Colonia. La Standard Oil del New Jersey sviluppava collegamenti strettissimi con il trust Germanico IG Farben e forniva petroli ai carri armati tedeschi.

venerdì 27 luglio 2012

REDDITO ASSOLUTO E REDDITO RELATIVO



Tra le varie letture di questi giorni d'estate mi sono imbattuto in un libro un po' sui generis, scritto da Timothy Ferriss, dal titolo "4 ore alla settimana - ricchi e felici lavorando 10 volte meno". Il giovane autore racconta la sua biografia in cui invita il lettore a rivoluzionare il suo stile di vita, evidenziando un messaggio importante: ciò che più conta nella vita è il tempo dedicato alle proprie passioni ed attitudini, non il denaro o le ricchezze che puoi accumulare. L'autore ha messo in pratica questi propositi, ha 35 anni ed è passato da un reddito di 40mila dollari l'anno lavorando 80 ore alla settimana a 40mila dollari al mese lavorando solo 4 ore alla settimana. Come il sottoscritto anche Ferriss dichiara che stare chiusi in un ufficio 7/8 ore al giorno è una convenzione e, come tale, può essere abolita. Io aggiungo che non solo è una convenzione, ma il lavoro è diventato uno dei migliori strumenti di schiavitù imposti dall'oligarchia al potere (banche e corporations) al solo scopo di controllarci e lobotomizzarci (un essere umano "libero" di pensare è pericoloso per il "sistema"), poichè da esseri umani ci hanno abilmente trasformati in "unità produttive" (è così che siamo descritti nelle statistiche), nonostante disponiamo di tutti i mezzi necessari per poter lavorare 1/10 di quanto siamo obbligati a fare adesso per sopravvivere.

Al di là delle soluzioni offerte dall'autore vorrei citarvi un passo del libro che spiega la differenza tra il reddito assoluto e il reddito relativo, in cui si mescolano denaro e tempo.

domenica 15 luglio 2012

LI AVETE MAI VOTATI QUESTI PERSONAGGI?




Herman Van Rompuy - presidente del Consiglio Europeo
Mario Draghi - presidente della Banca Centrale Europea (BCE)
Christine Lagarde - presidente del Fondo Monetario Internazionale (FMI)
Pascal Lamy - direttore dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO)
Ban Ki-moon - segretario generale delle Nazioni Unite (ONU)
Jim Yong Kim - presidente della Banca Mondiale (BM)

Avete mai votato personalmente quei personaggi sopra citati e che vedete in foto, i quali risiedono a capo delle maggiori istituzioni che regolano l'economia mondiale? No?! Eppure sono loro che decidono per la vostra vita, sono loro che decidono se andare far guerra ad un altro Paese, se i servizi pubblici concessi prima gratuitamente adesso sono a pagamento, se non trovate un lavoro degno delle vostre aspirazioni, se i vostri salari vengono decurtati a causa della crisi, se rischiate di non vedere più la pensione dopo anni di lavoro, se per ripagare il prestito concesso siete obbligati a subire misure di austerità che impattano sulla vostra condizione sociale.
Ovviamente questi personaggi sono i rappresentanti non-eletti che rispondono del loro operato non al popolo, che appunto non li ha eletti, ma a banche e multinazionali chi li hanno posizionati in quelle posizione di potere allo scopo di poter fare i loro interessi. 

Una cosa è certa: io come voi non abbiamo mai votato quei personaggi per il semplice fatto che il potere è ormai accentrato nelle mani di istituzioni SOVRA-NAZIONALI che per il loro operato non rispondono al governo di alcun Paese.
Prendiamo l'Unione Europea: qualcuno vi ha mai chiesto se avevate intenzione di far parte di un progetto politico di ampia portata così quanto fallimentare come si è poi verificato? La risposta è NO. Ci fu imposto di entrare a far parte del Mercato comune, e quindi fummo raggirati, in quanto senza chiederci nulla hanno poi trasformato quel mercato economico in una vera e propria unione politica europea, con tanto di valuta, senza chiedere il parere ad un solo cittadino europeo.

venerdì 6 luglio 2012

Draghi ha esaurito anche la carta jolly



Dopo che ieri Mario Draghi ha deciso di tagliare i tassi al minimo storico dello 0,75% e portato a zero il tasso sui depositi, ormai il presidente della BCE ha esaurito le sue munizioni.
Nemmeno quei cocainomani degli investitori finanziari gli danno più fiducia.

I risultati sono:
- l'euro è in ribasso sul dollaro
- lo spread sia italiano che spagnolo è salito
- le borse crollano a picco
- i rendimenti decennali sui titoli di stato spagnoli salgono al 7% e quelli italiani al 6,04% (quindi significa maggiori interessi che pagheremo sul debito)

Inoltre mentre tutti vorrebbero un'Unione bancaria che renderebbe collettivi i debiti delle banche, la Merkel e tutti gli economisti tedeschi  restano fermamente contrari. Il loro pensiero è: "siccome abbiamo un sistema bancario solido e regoliamo tutta la politica monetaria nazionale ed europea, perchè dovremmo mai accettare la spazzatura finanziaria di cui sono portatori i paesi PIIGS?"
Dice bene la Finlandia per bocca della sua ministra delle Finanze Jutta Urpilainen: «la Finlandia non resterà legata all'euro a qualsiasi costo e ci prepariamo a tutti gli scenari possibili».
Qualche ministro, non totalmente servo della Troika (Ue-BCE-FMI), ogni tanto avanza un briciolo di coraggio nel lanciare certe affermazioni; poi restano sempre i fatti da valutare.

Il progetto "euro", amministrato dai gangster delle banche, criminali dediti al crimine del signoraggio e portatori di una cultura fatta di disonestà gratuita, si rivela un fallimento totale, capace di generare solo disoccupazione, nessuna crescita economica, privatizzazioni con risorse pubbliche che finiscono nelle mani di multinazionali straniere, lacerazione delle costituzioni nazionali per far spazio a regolamenti internazionali non approvati da alcun cittadino europeo.

Salvatore Tamburro