domenica 9 giugno 2013

LE AREE VALUTARIE OTTIMALI E IL FALLIMENTO DELL'EURO

Quando i politici di turno cominceranno a dare ascolto ai veri economisti e non essere servilmente servili a banche e multinazionali forse cominceremo a vedere reali situazioni di benessere collettivo.

Tutti gli economisti non venduti al regime bancario o a qualche corporations si sono da principio espressi contro la nascita dell'euro-zona, ritenendola da subito quel che adesso è sotto gli occhi di tutti: un progetto fallimentare; ovviamente i loro moniti sono stati e restano inascoltati.
Già venti anni fa si poteva ascoltare la cronaca di un fallimento annunciato, leggendo le considerazioni dell'economista keynesiano Wynne Godley, collaboratore del Tesoro del Regno Unito, il quale individuò i problemi nella costruzione dell’Unione Monetaria a partire dal Trattato di Maastricht, dicendo che in assenza una banca centrale pubblica, di un fisco e di un welfare federali, di trasferimenti tra regioni, si arriverà inevitabilmente alla rottura dell’Unione monetaria, appena uno dei suoi membri si troverà in forti difficoltà per qualsiasi motivo.

Eppure bastava intuirlo da piccole cose che l'euro sarebbe stato un fallimento totale, appigliandosi alla già nota teoria delle "aree valutarie ottimali" (A.V.O.),  teoria nata nel 1961 dagli studi dell’economista canadese Robert Mundell, il quale elencò le condizioni necessarie affinché due o più paesi potessero adottare con successo la stessa moneta:
- flessibilità di prezzi e salari;
- mobilità interregionale di lavoro e capitale;
- grado di apertura dell'economia; 
- integrazione fiscale;
- convergenza dei tassi di inflazione;

Come potevano Paesi diversi tra loro per lingua, cultura, moneta, imposte, giurisprudenza, livelli inflazionistici, produttività, livelli occupazionali ed altro integrarsi agevolmente in una comunità economica, senza che qualcuno non ci rimettesse le penne?
Secondo quale criterio logico due o più Paesi, come Italia, Grecia, Spagna, potevano pensare di convivere agevolemente in un'aerea economica come "eurolandia" senza possedere nemmeno uno dei requisiti descritti nella teoria dell'A.V.O.?
Gli europeisti hanno pensato (sperato) di poter risolvere gli shock asimmetrici attraverso riforme e trattati sul piano internazionale.