martedì 19 luglio 2016

UNA CONSUETUDINE PERICOLOSA


"Forse qualche lettore troverà che dico delle cose banali. Ma chi è scandalizzato è sempre banale. E io, purtroppo, sono scandalizzato. Resta da vedere se, come tutti coloro che si scandalizzano (la banalità del loro linguaggio lo dimostra), ho torto, oppure se ci sono delle ragioni speciali che giustificano il mio scandalo." (P.P.Pasolini)

Quello che sta accadendo in questo ultimo periodo ha dei toni sconvolgenti che a molti possono apparire banali. Perchè banali?
Perchè ritenuti "normali", consuetudinari, ripetuti ormai con costanza. E' proprio questa forma di "normalità" che temo più di tutte.

Quando il mio vicino non si scandalizza e considera un fatto ormai abitudinario la morte di 84 persone nel pieno centro di una città europea durante un attacco terroristico, quando si considera normale che un golpe militare possa svanire dopo poche ore e nessuno azzarda ipotesi che sia stato lo stesso governante ad organizzare il golpe per far pulizia degli oppositori politici e dei militari, giudici, giornalisti a lui contrari.
Altresì, è sempre tutto "normale" che la Corte di Giustizia dell'Unione europea (sentenza nella causa C-526/14) dichiari:
La condivisione degli oneri da parte degli azionisti e dei creditori di obbligazioni subordinate come pre-requisito di una autorizzazione, da parte della Commissione (Ue), per erogare aiuti di Stato a una banca con problemi di capitale non è contraria alla legge Ue”. E ciò significa che, prima di pensare a qualsiasi forma di salvataggio esterno, o bail-out, a pagare devono essere i risparmiatori, nell’ordine:
-azionisti
-detentori di obbligazioni subordinate
-correntisti con conti di un valore superiore ai 100.000 euro
Senza dimenticare che il danno di un eventuale default di una banca potrebbe ricadere anche sui correntisti con depositi inferiori ai 100mila euro (siccome il F.I.T.D. è incapiente e insufficiente a sanare rischi sistemici).

Ancora, è "normale" avanzare ipotesi di mappatura del nostro Dna per prevenire e contrastare il terrorismo. Come se le cessioni di sovranità monetaria, alimentare, politica non fossero già sufficienti a rimarcare la perdita di una porzione enorme della nostra libertà.

Io non mi abituo e non mi abituerò mai a questa "normalità". Il giorno in cui reputeremo che tutto ciò che sta avvenendo intorno sia ormai consuetudine e daremo per scontato i peggiori strupri che stiamo subendo alla nostra libertà di espressione e le crudeli imposizioni subite ai nostri stili di vita, allora avremo proclamato la nostra totale disfatta.
La società capitalistica ammette solo lavoro, consumismo e schiavitù, ma le nefaste conseguenze a cui questa ci ha condotti sono ormai palesi a tutti. 
Urge una maggiore consapevolezza della nostra forza, occorre sapere che soluzioni alternative esistono e sarebbero prontamente applicabili per convertire l'attuale società in comunità a misura di essere umano.
Possiamo farcela!

Salvatore Tamburro

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