Si è verificato (ma non ci volesse poi molto a capirlo) quanto avevo pronosticato con giorni di anticipo in "La pagliacciata del debt ceiling americano" circa l'aumento della soglia del debito e il taglio della spesa pubblica.
L'accordo è arrivato: si autorizza un nuovo debito per 2.100 miliardi e tagli di spesa per quasi 2.500 miliardi. L'accordo è passato alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti con 269 voti a favore e 161 contrari, ed oggi è passato al Senato con 74 sì e 26 no.
La legge garantisce immediatamente al Tesoro la possibilità di aumentare di 400 miliardi l'indebitamento.
Inutile ribadirvi che l'innalzamento del tetto sul debito sopra 14,3 trilioni non ridurrà a sufficienza il buco di bilancio della maggiore economia al mondo, in quando si è proceduto solo ad autorizzare "legalmente" un passo in avanti del Tesoro verso il baratro del debito pubblico. Ci sarebbe bisogno di migliaia di dollari di tagli alla spesa pubblica e aumento delle tasse se si volesse stabilizzare il rapporto tra debito pubblico e Pil ed, inoltre, mantenere il rating sul credito di tripla A.
E' come mettere una toppa più piccola del buco da coprire.
A limite del ridicolo la frase di Obama dopo l'approvazione dell'accordo al Senato: «un primo passo importante per assicurarci che come nazione viviamo secondo i nostri mezzi». Obama dovrebbe precisare che gli USA vivono secondo i mezzi, ossia la moneta, stampata dalla privatissima Federal Reserve e le conseguenze ricadono tutte sulle spalle dei cittadini, costretti a subire tagli delle spesa pubblica e innalzamento delle tasse.
Però adesso gli amici banchieri di Obama possono gridare felici "Yes, We Can" alla faccia del popolo americano.
L'accordo è arrivato: si autorizza un nuovo debito per 2.100 miliardi e tagli di spesa per quasi 2.500 miliardi. L'accordo è passato alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti con 269 voti a favore e 161 contrari, ed oggi è passato al Senato con 74 sì e 26 no.
La legge garantisce immediatamente al Tesoro la possibilità di aumentare di 400 miliardi l'indebitamento.
Inutile ribadirvi che l'innalzamento del tetto sul debito sopra 14,3 trilioni non ridurrà a sufficienza il buco di bilancio della maggiore economia al mondo, in quando si è proceduto solo ad autorizzare "legalmente" un passo in avanti del Tesoro verso il baratro del debito pubblico. Ci sarebbe bisogno di migliaia di dollari di tagli alla spesa pubblica e aumento delle tasse se si volesse stabilizzare il rapporto tra debito pubblico e Pil ed, inoltre, mantenere il rating sul credito di tripla A.
E' come mettere una toppa più piccola del buco da coprire.
A limite del ridicolo la frase di Obama dopo l'approvazione dell'accordo al Senato: «un primo passo importante per assicurarci che come nazione viviamo secondo i nostri mezzi». Obama dovrebbe precisare che gli USA vivono secondo i mezzi, ossia la moneta, stampata dalla privatissima Federal Reserve e le conseguenze ricadono tutte sulle spalle dei cittadini, costretti a subire tagli delle spesa pubblica e innalzamento delle tasse.
Però adesso gli amici banchieri di Obama possono gridare felici "Yes, We Can" alla faccia del popolo americano.
Salvatore Tamburro
Complimenti Salvatore! E' possibile seguire il tuo blog su facebook?
RispondiEliminaBuon lavoro