sabato 4 dicembre 2010

Verso la Grande Bolla


Ieri Trichet, presidente della BCE, annuncia di offrire liquidità illimitata. Nello stesso giorno anche Bernanke, presidente della Federal Reserve, annuncia che ci si potrebbe non fermare al QE2 da 600 miliardi di dollari, bensì pensare anche a un QE3, QE4 e così via.
Per questi individui la soluzione per uscire dalla crisi è di inondare il mercato di liquidità infinita, che tradotto significa salvare il c...onto alle banche insolventi e riversare i debiti dei prestiti contratti sui cittadini europei ed americani.
Quel paraculo di Jamie Dimon, presidente della JP Morgan Chase, dichiarava ieri : "trovo molto strano che si continui a dare la colpa alle banche per i default degli stati e che le banche vengano accusate di speculare sui titoli di stato: le banche sono i più grandi detentori di questi titoli." Beh caro Dimon, se magari non avessi accettato di recente 25 milardi di dollari dal governo americano, il quale invece di donarli a te avesse speso questi miliardi per il bene della comunità, allora avrei anche compreso il tuo discorso. Ma siccome quei soldi li hai accettati, credo sia un discorso un po' ipocrita da parte tua.
Dimon come altri suoi colleghi banchieri applicano la regola: nazionalizziamo le perdite, privatizziamo gli utili.
Ecco perchè le borse chiudono in positivo, nonostante il pessimo rapporto sull'occupazione americana (disoccupazione salita al 9,8%): a loro basta sapere che vengano sparate iniezioni di liquidità nel mercato per stare con le spalle coperte e poi se ne fregano per chi resta senza lavoro.
I vari QE faranno ingrossare la bolla finchè questa non scoppierà, in quanto i governi non riusciranno più a far fronte alla pressione debitoria che stanno sottoscrivendo.
Intanto l'Economist, il giornale dei banchieri, pubblica un articolo dal titolo Don't do it, ossia "Non fatelo", riferito alle possibilità di uscita dei Paesi da Eurolandia.
I consigli dell'Economist sono bensi di approfittare di queste difficoltà, mettendo in ordine i conti pubblici, tagliando la Spesa pubblica, riducendo l’intervento dello Stato nell’economia. La cara vecchia scuola liberista non muore mai.
Per uscire dalla crisi basterebbe fare l'opposto di quanto professato da BCE, FED, FMI e giornali quali l'Economist, invece le loro parole sono il diktat imposto ai nostri governanti.

1 commento:

  1. saranno sempre i cittadini a rimetterci, le manovre di politica monetaria sono 2: o si taglia la spesa pubblica o si aumenta la pressione fiscale, oppure entrambe contemporaneamente. Quand'è che la genta si sveglia?

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