Ecco il monito di Junker, presidente dell'Eurogruppo: «Il fallimento della Grecia potrebbe contagiare il Portogallo e l'Irlanda e a causa del loro elevato debito pubblico anche il Belgio e l'Italia, prima della Spagna» .
L'italia deve stare attenta, questo è il messaggio.E se non bastasse intervengono le "prostitute della finanza": l'agenzia di rating statunitense, Moody's, minaccia il declassamento del debito italiano, anche a seguito della decisione di Standard & Poor's (altra prostituta finanziaria) che ha rivisto l'outlook assegnato all'Italia (da stabile a negativo).
Preparativi per una ristrutturazione del debito anche italiano come per quello greco?
A proposito della Grecia.
Al momento il Fondo Monetario Internazionale è guidato dal vicedirettore, lo statunitense John Lipsky, in seguito alle dimissioni presentate lo scorso 19 maggio da Dominique Strauss-Kahn, dopo le accuse di molestie sessuali.
E intanto Lipsky del FMI ha minacciato di lasciare la Grecia cadere in un default del debito sovrano se Berlino non fosse intervenuta.
Ma che la lasciasse cadere...per la salvezza del popolo greco!
Ed invece no.
Pronto un piano di aiuti alla Grecia che raggiungera' i 150 miliardi di euro (e non 120 miliardi come era previsto inizialmente), con una ristrutturazione "soft" del debito, cioè allungando per 7 anni le scadenze dei bond greci (ricordando magari che c'è un bel rendimento al 18% che piace molto a Wall Street).
E dove li troveranno questi 150 miliardi di aiuti?
Dalle privatizzazioni, ovvio.
Il popolo greco svende e svenderà apparati pubblici dello Stato a banche e multinazionali private; svendita che sarà gestita dai mediatori quali Unione europea e FMI.
La Grecia resterà sempre schiava del debito finchè non dichiarerà fallimento e uscirà dalle grinfie di Ue e Fondo Monetario. Solo se deciderà di cacciare dal suo Paese il FMI (come hanno fatto Equador, Cile, Bolivia) potrà tornare a crescere e a riappropiarsi di quelle risorse del Paese che adesso gli strozzini di FMI e Ue stanno depredando e regalando a privati, in nome del popolo greco ma senza il suo consenso.
Salvatore Tamburro
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