domenica 29 maggio 2011

Basilea III: come ti aiuto le banche

Le regole di Basilea III, evoluzione di Basilea I (1988) e Basilea II (2008) si articoleranno su tre punti: la garanzia di liquidità a breve, la trasformazione delle scadenze e i requisiti di capitale.
Occhio e croce tali regole dovrebbero attuarsi in pratica verso il 2020, secondo molto analisti ed economisti.
Quanto alle "fervide" regole che le banche dovrebbero seguire circa i requisiti di capitale, ecco che scoviamo una bella notizia (bella per le banche) che aiuterebbe soprattutto le banche francesi ed inglesi:

In arrivo direttamente dalla Basilea III, la direttiva attraverso la quale i regolatori internazionali riuniti presso il Comitato con sede nella città svizzera vogliono cercare di stabilizzare il sistema bancario. Secondo quanto riportato questa mattina dal Financial Times, gli istituti di credito del Vecchio Continente potrebbero infatti beneficiare di una sorta di artificio contabile, dal momento che per allentare la pressione su di essi si potrebbe consentire di calcolare in modo differente i capitali delle loro sussidiarie operative nel campo delle assicurazioni. In sostanza, i ratio di capitalizzazione minima potrebbero essere centrati più facilmente (anche grazie a manovre sul cosiddetto “Hybrid capital”, che include particolari strumenti finanziari).
Si tratta di una manovra della quale, prosegue il quotidiano inglese, si avvantaggerebbero in particolare alcune banche del Regno Unito e della Francia: il riferimento è a colossi come Lloyds Banking Group, Société Générale, Credit Agricole e BNP Paribas. Non a caso i loro titoli risultano questa mattina in netto rialzo alle Borse di Parigi e Londra.
Eppure solo pochi giorni fa sette ministri delle Finanze dell’Unione europea avevano manifestato in forma scritta le proprie perplessità in merito alla cosiddetta Basilea III. Il quotidiano tedesco Financial Times Deutschland, aveva infatti spiegato che il gruppo di responsabili economici dei governi dei Paesi membri dell’Ue aveva sottolineato l’insufficienza delle nuove norme, giudicate troppo blande. Il progetto di direttiva così com’è strutturato oggi «potrebbe minare la stabilità e la credibilità del sistema finanziario europeo», avevano dichiarato i ministri in una lettera. Ciò che è certo è che il braccio di ferro sul testo definitivo della Basilea III continuerà fino all’ultimo.

Mi fanno ridere quei funzionari di banca che dichiarano (anche durante alcuni dei miei convegni senza alcuna stima per la propria dignità) che adesso, con Basilea III, ci saranno controlli molto più rigidi sugli istituti bancari, controlli che eviteranno il generarsi di future crisi finanziarie. Eh infatti con Basilea I,II e III abbiamo tutti notato come lo Stato non sia mai dovuto intervenire a "salvare" con i soldi dei contribuenti questi istituti privati (banche ed assicurazioni) che investivano e investono in titoli tossici e dopo, in virtù della regola non scritta "too big to fail" chiedono l'aiuto di mamma-Stato per rimediare agli errori di manager e speculatori senza scrupoli.
Prima di analizzare i bilanci delle imprese o i redditi di privati cittadini che hanno bisogno di un prestito, si dovrebbe prima controllare i bilanci delle banche alle quali sono permesse appunto artifici contabili del tutto eccezionali, pur di nascondere i grossi buchi di bilancio che presto o tardi andranno a riversare sulle spalle della collettività.

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