Sono stati versati fiumi di parole, repressioni e lotte sulla questioni dei rifiuti e di come debellare il problema immondizia, soprattutto in Campania.
Si parla ancora di inceneritori, come l'unica alternativa possibile attuabile in questo determinato momento di disagio sociale connesso al fenomeno dello smaltimento rifiuti.
I politici di turno non dicono che intorno alla questione rifiuti in realtà si cela un business di milioni di euro, profitti suddivisi tra politici, società di smaltimento rifiuti, società di trasporti e malavita organizzata.
Le alternative a questo circolo vizioso, che oltre a danneggiare la salute dei cittadini danneggia anche le finanza pubbliche, esiste ed è possibile copiarlo da una realtà nemmeno troppo lontana, nata a Treviso, presso il Centro Riciclo Vedelago.
La mission dell'azienda è: ricevere le frazioni secche riciclabili dei rifiuti urbani e assimilati, selezionare i materiali in base alla composizione merceologica, compiere le operazioni necessarie per la riduzione volumetrica, gestire la fase di destinazione in uscita delle singole tipologie di materiali che, in relazione alla possibilità di riutilizzo, vengono consegnati a impianti di seconda lavorazione o a specifiche aziende che impiegano i materiali nei loro cicli produttivi.
In pratica dall'immondizia riciclano le materie prime utilizzabili (e quindi vendibili) da altre imprese nei loro cicli produttivi.
Tutto però deve partire a monte, istruire i cittadini alla raccolta differenziata perchè la prima fase della riciclo deve avvenire proprio all'interno delle case, scuole, uffici da parte dei cittadini stessi, coadiuvati da regolamenti comunali che ne garantiscano una corretta differenziazione.
Chissà se alle amministrazioni comunali e alle parti colluse con essa verrà mai in mente di smettere di lucrare sugli inceneritori e discariche a cielo aperto, ed applicare finalmente alternative ad impatto ambientale zero.
Qui di seguito un video abbastanza esaustivo in cui è intervistata Carla Poli, (la quale ha dichiarato che basterebbe un investimento di 10 milioni di euro per risolvere la questione rifiuti a Napoli) fondatrice del Centro Riciclo Vedelago.
In pratica dall'immondizia riciclano le materie prime utilizzabili (e quindi vendibili) da altre imprese nei loro cicli produttivi.
Tutto però deve partire a monte, istruire i cittadini alla raccolta differenziata perchè la prima fase della riciclo deve avvenire proprio all'interno delle case, scuole, uffici da parte dei cittadini stessi, coadiuvati da regolamenti comunali che ne garantiscano una corretta differenziazione.
Chissà se alle amministrazioni comunali e alle parti colluse con essa verrà mai in mente di smettere di lucrare sugli inceneritori e discariche a cielo aperto, ed applicare finalmente alternative ad impatto ambientale zero.
Qui di seguito un video abbastanza esaustivo in cui è intervistata Carla Poli, (la quale ha dichiarato che basterebbe un investimento di 10 milioni di euro per risolvere la questione rifiuti a Napoli) fondatrice del Centro Riciclo Vedelago.
Salvatore Tamburro
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